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T A S Y A

Mi stendo sul letto accanto al mio migliore amico, che oggi ha deciso di venirmi a trovare per passare un pomeriggio insieme e per raccontarci gli avvenimenti successi di recente. L'ultima volta che ci siamo visti è stata anche quella in cui ho incontrato Kol al parco, perciò sono passati parecchi giorni.

Spero solo di non diventare quelle amiche che ti scaricano non appena trovano un ragazzo.
Non che Kol sia il mio ragazzo, ovviamente.

«Allora, chi è che ti ha rubato il cuore?» chiede, con tono malizioso.

Alzo gli occhi al cielo. «Non mi ha rubato il cuore... Credo solo sia simpatico, ecco.»

Quando questa mattina gli ho inviato un messaggio vocale dicendogli che mi sto sentendo con un ragazzo, non mi sarei aspettata di ritrovarmelo a casa poche ore dopo. È piombato nella mia stanza ordinando di raccontargli tutto nei minimi dettagli, portando con sé una pizza e due lattine di Cola.

«Parlami di lui» dice.

«Si tratta di Kol e ha...»

«Quello che era al parco con te?» mi interrompe.

«Sì, lui. In ogni caso è un ragazzo veramente carino e dolce, sempre disponibile e adoro il suo modo di ragionare. Lo ascolterei per ore, ha una voce così profonda! Ed è la persona con il cuore più grande che abbia mai conosciuto, sempre pronto ad aiutarti e ascoltarti.»

«Fingerò di non essermi offeso.»

Ridacchio e gli do un pizzicotto sul braccio. «Oh, lo sai che sei solo tu l'uomo della mia vita.»

Allaccia le gambe attorno al mio busto e mi stringe in un forte abbraccio, ridacchiando. «Ci mancherebbe altro! Adesso mi tradisci pure?» chiede, facendomi il solletico. Cerco di dimenarmi, ma la sua stretta e le risate mi impediscono di difendermi a dovere. «Cos'hai da dire in tua difesa?»

«Ti prego, smettila!» lo imploro, continuando a ridere.

Quando si allontana e mi dà un attimo di tregua, ho le lacrime agli occhi dalle risate. Appoggio una mano sopra allo stomaco dolorante e mi volto verso Calvin, sentendo il suo fiato sul collo. «Sono felice tu sia felice» dice.

«Mi ricordo il giorno dell'incidente. Eravamo in macchina quando mi hai detto che se non fossi riuscita a trovare un ragazzo ti saresti rattristato pure tu. E io ti ho risposto che non so gestire me stessa, perciò un ragazzo ancora di meno» sorrido. «Ne è passato di tempo.»

«Già» mormora «E ora cosa ne pensi? Delle tue parole, dico.»

«Non lo so,» ammetto, «ma credo mi piaccia. Non sono innamorata, ma quando sono con lui mi sento diversa. Quindi penso potrei cercare di avere qualcosa di serio.»

«Mai partire dicendo che vuoi qualcosa di serio o sentirai all'improvviso tutte le responsabilità da relazione seria gravarti sulle spalle. Vivila come sempre come se fosse l'ultimo giorno da passare insieme, come se foste sempre sul punto di dirvi addio.»

«E tu?» chiedo «Hai trovato l'amore?»

«Ti ricordi il ragazzo della festa?» chiede.

«Quello che gioca nel team della scuola? Quello della festa?» ridacchio. «Non ti aveva lasciato il numero scritto su un bigliettino che poi hai ritrovato nella tasca del giubbotto?»

«Sì, lui. Ci stiamo sentendo ancora e le cose si stanno facendo... interessanti.»

«Interessanti?» ripeto.

«È un modo per non dire serio» spiega «Ma non è questo ciò che conta! Abbiamo continuato a scriverci, a vederci e vorrei chiedergli di diventare ufficialmente il mio ragazzo.»

Dietro ai miei occhi [Cartaceo disponibile] Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora