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Z A C H A R I A S

Prima d'ora non avevo mai messo piede in un tribunale e mi sembra quasi di essere fra le fauci di un mostro. Ci sono un sacco di persone, molte delle quali camminano frettolosamente parlando a telefono o con scartoffie fra le mani, mentre altre sono avvocati con i propri clienti appena usciti da un'udienza.
Le pareti color panna sono spoglie e solo sul soffitto, talmente alto da farmi venire le vertigini, sono presenti alcune figure geometriche marroni; delle finestre permettono alla luce di entrare, dando ai corridoi un'aria spaziosa e luminosa, anche se questo posto sarebbe capace di far mancare l'aria a chiunque.

La settimana è passata fra un impegno e l'altro e ognuno di noi ha cercato di fare il più possibile per pensare di meno a questo giorno. Siamo tutti tesi, specialmente Calvin che a breve dovrà entrare in un'aula e condannare il suo stesso padre.
Tasya, Andrew e Kol provano a supportarlo e rassicurarlo il più possibile, ma sembra che lui non stia nemmeno ascoltando. «Spero vada tutto bene» mormora, tirando su col naso. Quando è arrivato gli occhi rossi erano gonfi e contornati da profonde occhiaie, reduci da una nottata di pianto. «E che non venga rilasciato.»

Tasya si avvicina al suo migliore amico per prendergli la mano. «Se non gli hanno concesso di uscire su cauzione, sicuramente non lo grazieranno» lo rassicura. Lo stringe in un abbraccio e gli lascia un bacio sulla guancia. «Qualsiasi cosa accada e qualsiasi decisione venga presa, noi ci saremo. Lo affronteremo insieme, va bene?»

Annuisce. «Va bene.»

Calvin raggiunge la madre, che per tutto questo tempo ha mantenuto un profilo basso. Non ha né aperto bocca, né espresso il suo parere e ho paura voglia tirarsi indietro e non testimoniare contro il marito. Ha già dimostrato una volta di non essere una buona madre e che sarebbe capace di abbandonare il figlio, sono sicuro lo rifarebbe anche una seconda.
Come si dice: il lupo perde il pelo, ma non il vizio.

Madre e figlio si prendono per mano e si guardano negli occhi, cercando reciprocamente il coraggio e la forza di cui hanno bisogno. È come osservare due persone in bilico che offrono equilibrio l'uno all'altra, rischiando ogni volta di cadere in un baratro senza fondo.
Insieme entrano nell'aula, lasciandoci alle loro spalle.

Kol sussurra qualcosa all'orecchio di Tasya, che lo stringe in un abbraccio e annuisce. Gli lascia un bacio che mi costringe a distogliere lo sguardo, mentre una fitta allo stomaco mi fa chiudere gli occhi: non ho più notizie da parte di Annabeth.
Ieri sera non è rientrata a casa e non ha risposto alle chiamate o ai numerosi messaggi che le ho lasciato. La sua migliore amica mi ha rassicurato dicendo che sta bene e che non devo preoccuparmi, ma non posso far altro che pensare al peggio.

«Zach? Mi stai ascoltando?» mi richiama Tasya, risvegliandomi dai miei pensieri. Scuoto la testa e la scorgo assumere un'espressione comprensiva. Si avvicina e mi stringe in un piccolo abbraccio, prendendomi poi il viso fra le mani e obbligandomi a guardarla negli occhi. Lei fissa i suoi nei miei e mi sento improvvisamente nudo, vulnerabile. «Sono sicura lei stia bene, okay? Se dopo il processo non avrà ancora risposto ai messaggi andremo a cercarla insieme, te lo prometto.»

Annuisco. «Va bene.»

La prima cosa che ho fatto non appena ho notato che Annabeth non era ancora rientrata è stata chiamare Tasya. Non so il motivo, ma l'istinto mi ha portato a chiedere il suo aiuto, perché sapevo che lei ci sarebbe stata. Erano le tre di notte: ho composto il numero, ho chiamato e ho sentito la sua voce impastata dal sonno chiedermi se fosse successo qualcosa.
Non ha potuto fare molto, ma siamo rimasti a chiacchierare fino al sorgere del sole. Poi sono uscito per andare a casa di Cindy, una delle migliori amiche di Beth.
Le occhiaie di Tasya mi fanno capire che dopo la telefonata non deve essere tornata a dormire e un po' mi sento in colpa, ma è da stamattina che mi rassicura dicendo che non devo preoccuparmi e che troveremo Annabeth.

Dietro ai miei occhi [Cartaceo disponibile] Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora