Z A C H A R I A S
Appoggio il bicchiere di champagne sul tavolo da buffet, rischiando quasi di farlo cadere. La palestra è gremita di gente che balla, chiacchiera o va a trovare Calvin per salutarlo e dargli qualche abbraccio e la festa a sorpresa sta avendo un grande successo. Tutti ci stiamo divertendo, compreso il festeggiato, e siamo riusciti a coglierlo alla sprovvista, infatti è da tutta la serata che non fa altro che ringraziarci.
Tasya è l'unica che sembra non essere di buonumore, infatti se ne sta seduta sugli spalti parlando con qualche vecchia amica di scuola.Mi volto verso Annabeth, che sta mangiando un piccolo tramezzino con tonno e maionese. Non abbiamo più parlato di ciò che è successo l'altra sera e il giorno dopo è stato come se non fosse accaduto nulla. Mi avvicino a lei e chiedo la sua mano, accennando con il capo alla pista. «Mi permette un ballo, signorina?»
Ridacchia. «Volentieri, mio cavaliere.»
Camminiamo fino al centro della palestra, dove allaccia le braccia attorno al mio collo. Balliamo un lento ondeggiando per la pista e cercando di non colpire le persone attorno a noi, come siamo soliti fare.
Non siamo mai stati degli ottimi ballerini, ma ci siamo sempre divertiti a modo nostro, come a una festa di due anni fa: abbiamo ballato un tango improvvisato ignorando le occhiatacce degli altri, passando un momento indimenticabile.«Vuoi dirmi cos'è successo l'altra sera, per favore?» chiedo.
Sospira. «Pensavo l'avessi già dimenticato» mormora, mordicchiando il labbro inferiore. «Mi ha solo turbata ciò che hai detto, nulla di più. Tutti questi progetti suoi figli e sul voler essere un padre, un buon padre... Io non voglio figli, Zach.»
Spalanco la bocca, sorpreso. Anche se volessi, non sarei capace di pronunciare una parola in questo momento, non dopo ciò che mi ha detto.
Cosa significa che non vuole avere un bambino? Da quando? Perché?
Non riesco nemmeno a capire cosa provo, è come se fossi stato tradito, come se avesse trafitto il mio cuore con un pugnale invisibile e lo stesse rigirando ogni secondo.Notando il mio silenzio, Beth abbassa lo sguardo. «Dio, mi dispiace da morire, Zach» dice, quasi balbettando. «Ma sai il motivo e non puoi giudicarmi per questo.»
«Non ti sto giudicando» ribatto, finalmente riuscendo a parlare. Con le dita le alzo il menyo, permettendole di guardami negli occhi. «Avremmo potuto parlarne prima, però. O almeno avresti potuto farmelo sapere prima di ritrovarci a quasi un mese dal matrimonio.»
In un secondo il suo sguardo si spegne e si vela di profonda delusione. «Altrimenti non mi avresti fatto la proposta» mormora, con le lacrime agli occhi. Ritrae le braccia, che fa cadere lungo i fianchi. «Non è così?»
Boccheggio. «Non è quello che ho detto.»
«Ma è quello che intendevi.»
La guardo senza dire nulla.
Sì, probabilmente non le avrei fatto subito la proposta, ma non perché non avere un figlio cambierebbe i sentimenti che provo per lei, ma perché potrebbero nascere litigi in grado di distruggere il matrimonio nell'arco di qualche settimana.
Perciò sì, forse non le avrei chiesto di sposarmi.Sto per risponderle, ma all'improvviso tutti si zittiscono e il DJ ferma la musica.
La sala è immersa nel silenzio e nessuno osa fiatare, anzi, sembrano tutti spaventati e timorosi di respirare.
Esco dalla folla per vedere cosa sta succedendo, imbattendomi nella donna che sta entrando in sala: la madre di Calvin.
Le sue scarpe ticchettano sul pavimento e la cintura del suo cappotto tintinna come se fosse un campanello d'allarme.Mi volto immediatamente verso suo figlio, che la guarda con la bocca spalancata e gli occhi colmi di lacrime. Tiene stretta la mano di Tasya come se fosse l'unica a farlo restare in piedi, ma alla fine la lascia andare per avvicinarsi a sua madre.
Sul suo volto si leggono un miscuglio di emozioni che lascerebbero chiunque senza fiato: rabbia, tristezza, stupore, felicità... Non so cosa stia provando lui in questo momento, ma immagino sia confuso e che non sappia come reagire.«Ciao, Calvin» dice, accarezzando il viso del figlio.
Guardo Tasya, che non appena sente la sua voce assume un'espressione piena d'ira. Sembrerebbe essere pronta ad attaccare e insultare la donna, ma con passo svelto mi avvicino a lei per stringerle l'altra mano e sussurrarle di stare tranquilla.
Fa un respiro profondo e la vedo più rilassata, ma continua ad osservare il vuoto con sguardo colmo di rabbia e rancore.«Mamma...» sussurra Calvin.
«Lascia parlare me, ti prego» lo interrompe, con voce tremante. Si passa una mano sulle guance per asciugare le lacrime, poi fa un respiro profondo e riprende a parlare. «Sono stata terribile nei tuoi confronti, Calvin, non me lo perdonerò mai. Chissà come ti sarai sentito, così solo e abbandonato, credendo che tua madre fosse delusa dal tuo comportamento. Non lo sono, assolutamente, e non potrei mai esserlo, non dopo il coraggio che hai dimostrato. Sono fiera di te, di ciò che hai fatto, di come l'hai superato... Io non ci sarei mai riuscita. Hai avuto il coraggio di mostrarti al mondo, di rivelarti, di apprezzarti. Hai mostrato il vero Calvin senza pensare alle conseguenze e ti stimo molto per questo.»
«E non me ne sono andata perché mi vergognavo di te, ma perché mi vergognavo di me stessa. Non riuscivo a guardarti negli occhi senza pensare alle mie azioni, senza rivedere il tuo sguardo terrorizzato mentre tuo padre urlava per casa e ti ricopriva di raccapriccianti insulti» Un piccolo singhiozzo le scuote il corpo. «Ma noi sconfiggeremo quel mostro, Calvin. Te lo prometto. Testimonieremo insieme contro di lui e lo sbatteranno in prigione, dove merita di stare.»
Si avvicina per stringerlo in un forte abbraccio, al quale il figlio si abbandona e scoppia piangere. Continua a pronunciare il nome della madre in mezzo ai singhiozzi per una ventina di volte, mentre lei gli lascia una scia di baci sulla fronte e fra i capelli. «Se le cose fossero andate diversamente, se tu non ce l'avessi fatta, avrei fatto il possibile per raggiungere te e tuo fratello nella pace. Ti voglio bene.»
«Ti voglio bene anche io, mamma.»
Tutti i presenti applaudiscono e la festa riprende come se non fosse accaduto nulla.
Mentre tutti vanno a salutare la madre di Calvin e le chiedono se tornerà a vivere in città, io mi volto verso Tasya e le lancio un'occhiata preoccupata. Ha lo sguardo vuoto e stringe la mia mano talmente forte che quasi non la sento più. «Ehi, va tutto bene?» chiedo.Lei annuisce e molla la presa, stringendosi nel tubino blu che le fascia il corpo. «Sì» sospira «Sì, sto bene.»
Calvin e sua madre si avvicinano a noi e, sebbene dovrei tornare da Annabeth per concludere la conversazione avuta prima, il mio sesto senso mi dice sia meglio rimanere qui per tenere sotto controllo Tasya. «Ciao» dice la donna. Tasya alza di scatto la testa e il suo sguardo ritorna carico d'odio e repulsione. Non l'ho mai vista così, fa paura. «Volevo ringraziarti per ciò che hai fatto per mio figlio questi due mesi. Grazie di esserci stata per lui.»
«Già. Almeno io c'ero» ribatte.
«Calvin, vieni! C'è Tom che ti sta aspettando per darti un regalo!» esclama una ragazza mai vista prima. Afferra il festeggiato per un braccio e lo trascina via con sé, urlando: «La festa è magnifica, Tasya! Sei stata una grande ad aver organizzato il tutto!»
Tasya abbozza un sorriso, che si spegne non appena sente i passi dei due allontanarsi.
Si avvicina di qualche passo alla madre di Calvin con una smorfia di disgusto sul viso. «Se ferirai ancora una volta il mio migliore amico, ti distruggerò personalmente. È una promessa: ti pentirai anche solo di esserti presentata questa sera» dice.«Penso sia meglio tu vada» dico alla donna, che con un cenno del capo si allontana. Mi volto verso Tasya con espressione stupefatta. «Ma cosa ti è saltato in testa? Sei impazzita?»
«Ho solo detto ciò che meritava di sentire, Zacharias» ribatte, alzando gli occhi al cielo. «Tutti meritiamo di sentire le cose come stanno, no?»
«Già» dice qualcuno alle mie spalle. «Potrei saperlo anche io, Tasya?»
Il mio cuore perde qualche battito: Kol.
N/A
Storia triste: lunedì ho verifica.
Non ho molto da dire, se non che il capitolo fa un sacco schifo e mi dispiace! L'ho scritto abbastanza di fretta, ma vabbè: il prossimo sarà migliore perché avremo il confronto fra Tasya e Kol!
Siete pronti?
Al prossimo capitolo!❤️
STAI LEGGENDO
Dietro ai miei occhi [Cartaceo disponibile]
General FictionDicono che gli occhi siano il riflesso dell'anima, la parte più espressiva dell'essere umano. Ogni tua emozione traspare, diventi un libro aperto e ti ritroverai allo scoperto, con i tuoi segreti e paure esposti. Con i tuoi occhi puoi ammirare il...