Capitolo 4

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(Riferimento a 2 anni prima)

Da un anno a questa parte, nella nostra classe era arrivata una ragazza con cui non avevo avuto occasione di parlare a parte per scuola.
Ma un giorno si mise in banco con me ed iniziammo a parlare.
Subito notai di avere una grande sintonia con lei, mi faceva ridere mi ascoltava se avevo bisogno per qualsiasi cosa io c'ero e lei c'era.

.......

Quel giorno Yunseo era piuttosto strana non riuscivo a capire cosa le passasse per la testa, ed eravamo messi cosí in due. Dopo che Jackson mi baciò non riuscii più a dimenticarlo tutte le notti lo sognavo.
Era passata una settimana e lo vedevo solo per i corridoi a quanto pare io ignoravo lui e lui me.

"Ei Yunseo, tutto bene?"
"Mark devo parlarti... Ma è complicato non so come dirtelo."
Pensai che mi dovesse dire che le piacevo, cosa che avrebbe comportato molto imbarazzo. Solo che quello che mi disse mi lasciò spiazzato.
"Mi piacciono le ragazze."
Istintivamente io le sorrisi, la guardai e poi la abbracciai.
"Grazie a Dio non mi hai detto che ti piacevo. Non avrei saputo cosa fare!"

Lei rise ironicamente.
Dopo le prime due ore, finalmente avevamo il prof di arte che ci lascia parlare tra di noi.
Yunseo non aspettò mezzo secondo e iniziò a parlarmi delle news.
"Mark hai presente il ragazzo che è arrivato un anno dopo di me?"
Subito mi venne il dibbio che parlasse di Jackson e mi sentii come se mi avessero dato un pugno fortissimo nel petto.

"Dai, si chiama Jackson Wang. Un sacco di ragazze gli vanno dietro, e gira voce che si sia fidanzato con una modella. Fortunata quella ragazza!"
Il dolore si fece sempre più forte, mi alzai dal banco e senza dire nulla a nessuno uscii dalla classe con i rimproveri del professore.

Andai in quella panchina che ormai era diventata un rifugio di ricordi, ogni volta che mi ci sedevo mi tornava in mente lui...
Passò poco prima che la campanella iniziò a suonare ed io non riuscii più a trattenermi.
Iniziai a piangere nascondendo la faccia tra le mani e cercando di non fare rumore i singhiozzi sembravano strozzarmi.
Sentii dei passi correre verso di me.

"Y-yun-seo n-on è i-il mo-mento" dissi tra i singhiozzi pensando fosse Yunseo.

Delle braccia muscolose mi abbracciarono e mi strinsero a loro, in quel momento esatto capii che era lui.
Lui il ragazzo che mi stava facendo impazzire, il ragazzo che ogni volta che guardo mi fa venire sempre più dubbi su tutto quello che penso di essere.
Quel ragazzo Jackson.

Afferrai la sua maglia con le mani e cominciai a piangere più forte.
Era troppo che mi tenevo tutto dentro dovevo fare qualcosa.

"Che succede?"
Mi tornò tutto in mente, quello che mi aveva detto Yunseo, era lui il motivo del mio stare male.
Mi staccai da lui spingendolo via.
"Vattene!"
"Mark spiegami cosa è successo, giuro che se ti hanno fatto del mal-"
Lo bloccai e calmando un po' la voce gli dissi
"Vai dalla tua ragazza..."
"Ragazza?"
"S-i, tutti di-cono c-che ti s-sei fid-danzato" continuai a singhiozzare.
"Mark, stai scherzando spero..."

Vidi Yunseo uscire dal portone.
Mi alzai intento ad andare da lei.
"Mark aspetta."
Mi prese per i fianchi e mi girò verso di lui, mi guardò negli occhi e mise una mano sulla mia guancia ascugandomi le lacrime.
Poi mi baciò, quel bacio era cosí passionale che quasi sembrava la scena di un film.
Jackson approfondí il bacio, e le mie mani andarono a poggiarsi sul suo petto stringendo tra le mani il tessuto della maglietta.
Intanto le lacrime che prima rigavano il mio viso si erano bloccate, nel mio petto non sentivo piú quel dolore atroce che mi stava distruggento ma al suo posto percepivo un senso di tranquillità e sollievo.

Jackson si staccò da me, mi guardò negli occhi e dopo mi baciò la fronte.
Una sua mano rimaneva sulla mia guancia mentre l'altra spingeva il mio corpo contro il suo dalla vita.
"Mark, io non ho nessuna ragazza"

................

Quella sera Yunseo venne da me a dormire visto che i miei sarebbero stati alle Terme per una settimana.
Le raccontai tutto quello che era successo tra me e Jackson, e le dissi anche come stavano le cose...
Cioè che mi stava incasinando la vita ma che non pensavo di essere gay o almeno speravo di non esserlo.

"Perchè vuoi autoconvincerti che non ti piacciono i ragazzi?"

Le spiegai che i miei genitori non erano molto aperti mentalmente, in realtà di mia madre non ero sicuro ma mio padre non poteva nemmeno sentire la parola 'gay'.

Lei insistí sul fatto che dovessi cercare di non far distruggere i miei sentimenti solo perchè i miei genitori non erano daccordo.
Pensai che per lei fosse semplice parlare non aveva questo tipo di problemi...
Il suo coming out era andato da dio per quel che mi aveva raccontato.
Comunque bloccai il discorso e ne aprii un altro.

La mattina dopo andammo a scuola insieme ma non vidi Jackson, non gli scrissi perchè pensavo di essere un po' troppo invadente.

"Pensi sia malato?"

"Non credo, l'ultima volta che era malato mi ha chiamato per farmi andare a casa sua... Pensi si sia pentito di ieri?"
Yunsei mi guardò dritto negli oggi e sorrise.
"Non pensare sempre al peggio, vedrai che ti scriverà."

Non mi scrisse per i due giorni a seguire.

Il terzo giorno verso l'ora di cena ancora non mi aveva scritto nulla, sentivo l'ansia travolgermi.
Pensavo: e se davvero si fosse pentito? O se non gli importasse più nulla di me? O peggio se si fosse fidanzato davvero con una modella?!

Non riuscivo a non pensare al peggio.
Decisi di scrivergli.
JACKSON
Jack che fine hai fatto?
Jack ch|

Sei morto? (;
Sei m|

Ogni cosa che gli scrivevo mi sembrava sbagliata, rimasi a pensare cosa scrivergli fin quando non mi arrivò una chiamata.

JACKSON
"Pronto?"
"Aaahhh aahhh"

Dall'altra parte del telefono c'erano dei gemiti di una ragazza.

"Jackson che cazzo sta succedendo?"
"Oh siiiii, cosí!!! ( un'altra voce interrupe I gemiti) Che cazzo stai facendo?"

Mi vennero le lacrime agli occhi... Quella era la voce di Jackson.
Buttai giú senza dire una parola di più, avevo sentito abbastanza.

Il telefono ricominciò ha suonare ma non risposi più.
Dopo mezz'ora c'erano 62 chiamate perse tutte dalla stessa persona.
Non avevo intenzione di rispondere stavo malissimo e non volevo saperne più nulla.

Mi addormentai con le lacrime algli occhi.

...












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