Capitolo 5

225 8 1
                                    

Mi sveglia di soprassalto quando qualcuno busso alla porta con forsennatezza.

Erano passati piú o meno 20 minuti da quando mi ero addormentato, ma comunque i miei occhi erano rimasti rossi e le lacrime sulle mie guance si erano asciugate.

Andai ad aprire alla porta e vidi davanti a me Jackson, cercai immediatamente di richiudere la porta ma lui riuscí a bloccarla e ad entrare.
"Mark per favore! Non è come pensi tu"
Mi accasciai perterra, ormai avevo finito le lacrime.
"Tre giorni... Per tre giorni mi hai lasciato pensare alle cose più assurde che avresti potuto fare, non capisco perchè tu sia l'unica cosa a cui riesco a pensare dalla mattina alla sera. Ma ora so che tutto questo mi fa troppo male."

Mi fermai un attimo per cercare di calmarmi.
"Mi avevi detto che non avevi la ragazza-"
Mi interruppe parlandomi sopra.
"Ma è cosí!"
"Allora chi era quella che sembrava ti stassi scopando al telfono!?"

Si sedette di fianco a me con la schiena appoggiata al muro.
"Mia mamma ha il cancro... È per questo che siamo venuti qui. Quattro giorni fa ha avuto un ricadimento, e io non riuscivo a sopportare il fatto di vederla stare cosí male. Non sono venuto a scuola ed ho spento il telefono per non sentire nessuno. I miei compagni di classe lo hanno saputo dai professori e sono venuti a trovarmi, la ragazza che hai sentito voleva solo farti uno scherzo io non l'avevo nemmeno vista col mio telefono scusami. "

Mi sentii una persona orribile, mentre lui stava male io riuscivo solo a pensare che stesse facendo qualcosa di brutto per ferirmi.
"Jackson perchè non me lo hai detto, sarei potuto starti vicino"
Jackson appoggio la sua testa alla mia spalla ed io gli accarezzai i capelli.

"Mark.."
Non mi lasciò il tempo di rispondere che già aveva appoggiato le sue labbra sulle mie approfondendo subito il bacio, mi fece stendere completamente e venne sopra di me.
Si posizionò in mezzo alle mie gambe allargandole leggermente.
Le sue mani viaggiavano sotto la mia maglietta, mentre le mie erano avvinghiate al suo collo.

La sua mano destra da sotto la mia maglia si infilò dentro i miei pantaloni e cominciò a massaggiare il mio membro da sopra i boxer.
Mi staccai un attimo dalle sue labbra e lui non perse tempo cominciando a baciarmi il collo.
Passò dentro i boxer e prese il mio membro orami duro tra le mani e cominciò a segarmi con muovimenti ripetitivi.

"Jackson!!"
"Cazzo quanto mi piace che urli il mio nome."
Tolse un attimo la mano dai miei boxer e mi levò i pantaloni molto frettolosamente continuando a baciarmi.
Abbassò un po' i miei boxer e ricominciò a masturbarmi, nel frattempo anche io misi la mano sul suo membro che era al quanto duro.
Cercai di fare la stessa cosa che faceva lui solo con un ritmo più veloce e massaggiandogli la punta della cappella con il pollice.
"Mark cazzo!!"
Andai ancora piú veloce, incitando anche lui a farlo.
Dopo qualche momento venimmo entrambi e solo allora ebbi il coraggio di guardare ciò che avevo avuto in mano e quasi svenni.
Jackson provò a chiedermi se potessimo andare avanti ma dopo aver visto cosa mi aspettasse, dissi che non era ne il posto ne il momento adatto.

Quella sera dormimmo insieme abbracciati l'uno all'allaltro.

.........

La mattina seguente Jackson mi accompagnò a scuola e ci salutammo con un bacio davanti all'entrata di scuola.

Entrai in classe e Yunseo subito mi salto addosso, ovviamente le raccontai tutto quello che era successo il giorno prima.
E la sua reazione fu esaltante.

Durante l'intervallo della terza ora, Jackson venne nella nostra classe a dare dei fogli al  nostro professore di chimica.
Ci appostammo dietro i banchi, nello spazio tra essi e il muro.

Who would have ever known? [Markson] Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora