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[Non mi piace mettere annunci all'inizio dei capitoli, ma vi prego di leggere la parte sottolineata a fine capitolo, è molto importante per me]

Jimin si svegliò dopo un paio di ore e vide la costa del mare a lui famigliare, gli era mancata Busan in quegli anni trascorsi a Seoul, non aveva molto tempo l'opportunità di visitare spesso la sua città natale, e ogni volta che tornava si sentiva bambino. Il treno si fermò al binario e lui scese dal mezzo, attraversò la stazione ed una volta fuori dall'edificio salì su un taxi, che partì subito dopo che il giovane gli ebbe detto l'indirizzo di casa. Durante il tragitto il biondino guardava con occhi curiosi la città, in quei due anni era cambiata molto e il suo pensiero andò subito al maknae. Avevano pianificato di venire insieme a lui, ma ovviamente i piani erano cambiati, Jimin decise che doveva disintossicarsi, la presenza del corvino era stata fissa per quattro anni, se non di più, nella sua quotidianità, di sicuro non sarebbe stato facile, ma ci doveva provare, per il gruppo, per se stesso, perchè in quel momento si sentiva maledettamente sbagliato. Una volta arrivato a destinazione scaricò la valigia e pagò il tassista per poi ringraziarlo, si girò e osservò casa sua con gli occhi lucidi, gli era mancata. Senza esitare prese la valigia e attraversò il piccolo giardino anteriore alla casa, poi suonò il campanello

"Arrivo!" dise una voce calda e femminile, ma soprattutto famigliare, la porta si aprò e rivelò il viso della madre di Jimin, che all'iniziò non realizzò, ma poi scoppiò a piangere vedendo davanti a se il figlio "Jimin-ah mio dio fatti abbracciare" disse con le lacrime agli occhi, tirando il figlio in un caloroso abbraccio

"Ciao mamma" disse Jimin sospirando e nascose la testa nell'incavo della donna respirando a pieno il famigliare profumo di lavanda, il suo preferito.

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" Jin hyung?" disse Namjoon entrando nella sua camera, che condivideva con il suo hyung, sentendo dei singhiozzi

"Oh Joonie, dimmi è successo qualcosa?" disse Jin sorpreso dalla presenza del giovane, asciugandosi velocemente gli occhi per nascondere le lacrime

"Si volevo chiederti se ti andasse di vaccompagnarmi alla sede, devo parlare con Bang PD nim" disse il giovane guardandolo con occhi preoccupati

"Certo che ti accompagno, hai chiesto a Taehyung e Yoongi di venire? Suppongo tu vada per metterlo al corrente di Jimin" disse Jin respirando a fondo cercando di calmarsi

"Si, vengono insieme a Hobi, l'unico a cui non ho chiesto è Jungkook..." disse abbassando la testa, infatti il leader non sapeva cosa fare, se coinvolgerlo in quella crisi che il gruppo stava affrontando, ma che apparentemente non lo toccava minimamente, oppure lasciarlo stare in camera sua, ignaro di tutto

"Hai fatto bene, Jimin non lo ha menzionato nella lettera non ha nemmeno scritto il suo nome, per una ragione a noi sconosciuta, tranne che a Yoongi e Tehyung, che oltretutto non ho mai visto infuriato in quel modo, soprattutto nei confronti di Jungkook, non credo sia una coincidenza" disse razionalmente il più grande del gruppo facendo annuire in accordo il più giovane

"Jin hyung vieni anche tu?" disse speranzoso Taehyung quando lui e il leader entrarono nel soggiorno, dove gli altri tre li stavano aspttando seduti sul divano

"Certo, è il nostro mochi e dobbiamo risolvere la situazione uniti, beh almeno alcuni di noi" disse pensando a Jungkook e iniziò ad arrabbiarsi, si stava comportando come un bambino e quella cosa infastidiva, e non poco, il maggiore "Vuole essere trattato da adulto, ma almeno deve iniziare a comportarsi da tale e prendersi le sue responsabilità" pensò Seokjin.

I ragazzi si avviarono verso la porta d'ingresso, ma Yoongi si fermò attirato dalla vibrazione emessa dal suo cellulare, che scosse tutta la chiappa sinistra e perse dei battiti quando notò un messaggio dal biondo.

Euphoria   *Jikook*Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora