Euphoria *Jikook*

이십

Erano passati tre mesi da quella chiamata e Jungkook non faceva che peggiorare con il tempo. Le parole del suo hyung lo avevano ferito e non poco, ma lui non poteva farci nulla.

Come tutti i giorni di quegli ultimi mesi il corvino si stava preparando per andare allo studio, aveva voglia di lavorare, ma se cercava di lavorare da solo riusciva a scrivere testi solamente sul biondo, cosa che lo faceva stare ancora più male; così aveva chiesto aiuto a Namjoon che aveva accettato la richiesta del ragazzo senza pensarci due volte.
Si fece una calda doccia ed una volta uscito dal bagno si recò in camera sua per vestirsi. Decise di mettersi dei caldi e comodi pantaloni della tuta ed una delle sue tipiche felpe oversize. Uscì dalla sua camera e un brivido lo percorse: la porta della camera di Jimin era aperta. Jungkook entrò nella stanza e fu invaso dal tipico odore di vaniglia del suo hyung, non era entrato in quella  camera da quando lui ed il pulcino avevano dormito insieme. Il cuore del piccolo maknae sprofondò nel suo petto; dopo l'ultima chiamata con Jimin, Jungkook non si era ripreso completamente, le parole del suo hyung lo avevano ferito profondamente; in quel momento capì come si sentì Jimin quando, dopo aver confessato i suoi sentimenti al maknae, si era preso uno schiaffo in faccia per come lo aveva trattato Jungkook.
Il corvino decise allora di chiudersi la porta della camera alle spalle , sopraffatto da un infinito numero di emozioni, e di dirigersi allo studio dove Namjoon lo stava aspettando.

Una volta arrivato a destinazione il maknae si diresse dal suo hyung, entrò nella stanza e dopo aver salutato Namjoon si sedette sul comodo divano presente nello studio.

"Jungkookie come stai?" chiese incuriosito Namjoon mentre sistemava la scrivania, vittima di ore di lavoro passate dal leader su una delle tracce più importanti e profonde del nuovo album

"Diciamo bene, ma non benissimo" disse il maknae abbassando la testa e giocherellando con le mani

"E' per Jimin?"

Jungkook esitò a rispondere e si chiese se dovesse aprirsi con il leader. Poi decise di farlo, in fondo Namjoon era stato come un padre per lui ed una grossa ispirazione nel corso degli anni. Il silenzio iniziale del maknae fece girare il leader che lo guardò negli occhi sempre più curioso, ma anche un po' preoccupato

"Si, diciamo che la situazione non è esattamente delle migliori" rispose Jungkook mantenendo la testa bassa mentre le guance si colorarono di rosso. Iniziò a raccontare al suo hyung, per filo e per segno, tutto quello che era successo in quei mesi e soprattutto in quelle ultime settimane.

Namjoon lo ascoltò interessato mentre analizzava la complessa situazione di Jungkook, essendo preoccupato per il benessere dei suoi due dongsaeng, ma anche del gruppo in generale.
Quando Jungkook finì di raccontare la storia aspettò la risposta del suo hyung, che però tardò ad arrivare, ma quando arrivò colpì Jungkook nel profondo, sia in maniera positiva che in maniera negativa.

"Jungkookie sei in una bella situazione del cazzo" disse il leader in modo completamente onesto e sincero "Per farti capire un po' come devi reagire e comportarti ti faccio un esempio, però tu mi devi seguire attentamente senza distrarti, miraccomando"

Jungkook annuii con la testa e si mise comodo sul divano cercando di fare attenzione alle parole del suo hyung.

"Quando io e Jin hyung iniziammo a frequentarci ero più o meno nella tua stessa situazione. Jin hyung mi confessò i suoi sentimenti, ma io non la presi benissimo, in più erano un po' di mesi che stavo lottando con me stesso per comprendere la mia sessualità e dopo averla compresa non riuscivo ad accettarla e ad accettarmi a pieno, mi sentivo sbagliato" disse fermandosi un attimo il leader, e sorrise al ricordo di quei momenti "Dopo aver accettato la mia sessualità e dopo aver compreso che i sentimenti verso lo hyung erano ricambiati, ne parlai con lui, ma lui mi disse che non era pronto per una relazione, soprattutto pensando alla situazione in cui eravamo e nel contesto in cui vivevamo"