Capitolo 1

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Mi sono sempre chiesta perché, perché sia toccato a me e non a qualcun altro? Quasi un anno fa la mia vita si è completamente stravolta, non che prima vivessi in chissà quale mondo magico ma le cose erano un po' più giuste, se così si può dire.
Ennesimo bicchiere fra le mani da asciugare, ennesimo bicchiere di liquore da versare all'ennesimo cinquant'enne disperato. Il Codes non era esattamente un ottimo posto per una ragazza di vent'anni ma è stato il meglio che sono riuscita a fare, vivo nei così detti sobborghi di Londra e qui le cose non vanno bene per nessuno.
Alzo lo sguardo verso la porta d'ingresso del locale notando un piccolo gruppo di cinque ragazzi entrare e dirigersi proprio davanti a me occupando cinque dei malandati sgabelli che fronteggiano il bancone ormai consumato. Erano decisamente diversi dal tipo di cliente che solitamente potevi trovare qui dentro, cinque ragazzi giovani molto diversi tra di loro stavano seduti ridendo per qualche battuta detta probabilmente da uno di loro nell'attesa di essere serviti , cosa che spettava a me.
Posai il bicchiere ormai asciutto al suo posto posando lo sguardo su di un ragazzo dagli occhi blu che stava appunto cercando di richiamare la mia attenzione .

"Ehi bella puoi portarci cinque pinte di birra?" Lo disse con uno strano accento, non credo fosse di queste parti ma poco importava. Dopo aver annuito per far capire di aver preso nota della loro ordinazione presi cinque boccali riempiendoli uno ad uno con la birra posandoli proprio di fronte ai loro occhi in pochi istanti notando l'altro ragazzo dagli occhi blu sorridere probabilmente per ringraziare.
La serata andò avanti così fra ordinazioni, bicchieri da pulire e da servire.Erano ormai le tre passate ed il locale era ormai chiuso. Presi la scopa da dietro la porta del magazzino iniziando svogliatamente a passarla sul sudicio pavimento, non riuscivo a credere a come mi fossi ridotta, non che avessi mai vissuto nel lusso, ma avere un problema, vivere in una casa che praticamente stava cadendo a pezzi e lavorare al Codes non era nei miei piani. Ero stata ammessa in una delle più importanti università di Londra per studiare psicologia ma la fortuna non è stata decisamente dalla mia parte, sono sempre stata convinta del fatto che continuare a sognare, inseguire i propri desideri un giorno ci ripagherà e come per magia spiccheremo il volo.

Venni distratta dai mille pensieri che stavano affollando la mia mente dallo sbattere della porta di ingresso. Una massa di ricci entrò a far parte del mio campo visivo, era strano, non poteva trovarsi qui almeno che non fosse Alan ma raramente si faceva vedere da queste parti.
"Mi dispiace ma il locale è chiuso non puoi stare qui." Dissi visibilmente scocciata mentre toglievo un piccolo grumolo di polvere spingendolo via con la scopa.
Spostando lo sguardo dal pavimento incontrai due profondi occhi verdi che contrastarono spaventosamente con i miei occhi neri, erano luminosi, delle piccole grinze si erano formate all'estremità di essi dato il mezzo sorriso che aveva stampato sul viso.

"Ho dimenticato il cellulare sul bancone, ero qui insieme ad altri ragazzi ci hai serviti tu forse lo hai visto." Aggrottai la fronte confusa da quelle parole non avevo ancora iniziato a pulire il vecchio bancone e posando lo sguardo su di esso notai un luccicante smartphone bianco di ultimo modello lasciato fra due bicchieri sporchi. Alzando gli occhi al cielo posai la scopa contro uno dei tavoli avvicinandomi al posto in cui era posato il cellulare afferrandolo con una mano quasi affascinata da quel pezzo ultra moderno di tecnologia , per mia sfortuna non mi ero mai potuta permettere un cellulare,figuriamoci questo genere qui.

"Credo sia questo, prendilo e vai, siamo chiusi e come ti ho già detto non puoi trovarti qui, finirò nei guai se il capo ti trova qui in orario di chiusura."Un piccolo sospiro sfuggi dalle mie labbra carnose. Notandolo avvicinarsi potei osservarlo meglio, indossava un paio di jeans skinny neri con una semplice camicia bianca slacciata sino al petto lasciando cosi in completa mostra due rondini tatuate sulle clavicole e lasciando intravedere l'inizio delle ali di una farfalla. Questo era uno dei miei vizi più brutti, tendevo ad osservare le persone in ogni minimo dettaglio, un semplice neo, o nel suo caso due magnifici occhi verdi che proprio in questo momento mi stavano fissando mentre lasciai andare il cellulare fra le sue mani evitando di sfiorare le sue in qualsiasi tipo di modo vedendo un cipiglio formarsi sul suo viso a quel gesto probabilmente molto strano ai suoi occhi. Le sue mani, mi colpirono in modo particolare, gli anelli che incorniciavano perfettamente le lunghe dita ed una croce tatuata su quella sinistra. Alzando lo sguardo afferrai nuovamente la scopa dopo aver posato i due bicchieri nel cestello della lavastoviglie riprendendo a spazzare l'ultimo punto nella speranza che se ne andasse senza aggiungere altro cosa che sfumo completamente non appena la sua voce roca riempi l'intera stanza estremamente silenziosa .

"Tornerai a casa da sola? Abiti qui vicino?" Aggrottai la fronte confusa dalle sue parole mentre aggirai il bancone per riporre la scopa al suo posto.
"Non credo sia un tuo problema." Un ghigno si formò sulle sue labbra mentre si sporse per afferrare una delle bottiglie di birra che portò alle labbra dopo aver tolto il tappo.
"Acida la ragazza, mi piace. Sono Harry comunque." Alzai gli occhi al cielo infastidita dal suo comportamento afferrando dal magazzino la vecchia giacca di jeans che indossai velocemente lasciando il grembiule sotto il bancone.
"Io sono Jade e ora fuori di qui." L'ennesimo sorriso comparve sulle sue labbra divertito probabilmente dalle mie parole ed afferrando le chiavi del locale lo guardai con un sopracciglio alzato aspettando che si alzasse. Sbuffo arrendendosi ed alzandosi dallo sgabello avviandosi verso la porta con me al seguito ed una volta fuori mi assicurai di chiudere la porta ed inserire l'anti furto riponendo le chiavi in tasca e girando il viso notai nuovamente gli occhi verdi del ragazzo fissarmi e scossi la testa sorridendo leggermente,quasi in modo spontaneo. Era strano per me, non ero solita sorridere molto,almeno non lo ero più, prima ero una ragazza molto solare ma le cose in quest'ultimo anno sono cambiate.

"Buonanotte Harry." Sistemo una ciocca dei lunghi capelli neri dietro l'orecchio  sentendolo urlare un "Buonanotte Jade." Prima che girassi l'angolo e scuotendo la testa iniziai a camminare in direzione dell'appartamento ripensando a quegli occhi verdi, erano affascinanti e molto misteriosi. Uno degli studi che ho affrontato per l'ammissione al college riguarda proprio lo studio della personalità di una persona attraverso il colore degli occhi, non sembra ma possono rivelare molto su di una persona.

Con questi pensieri ad affollarmi la testa arrivai davanti al palazzo malandato entrandovi e salendo le quattro rampe di scale che mi separavano dalla porta di ingresso che apri in pochi istanti entrando all'interno del vecchio appartamento lasciando le chiavi sul tavolo e dirigendomi senza troppi convenevoli in camera da letto gettandomi appunto su quest'ultimo ed addormentandomi in pochi istanti.
Quella notte per la prima volta dopo tanto tempo sognai, sognai due profondi occhi verdi incorniciati da un ammasso di ricci e delle piccole fossette ai lati di due labbra carnose.

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