Capitolo 13

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Un piccolo raggio di sole che passava attraverso le tapparelle, che il giorno prima probabilmente avevamo dimenticato di chiudere, mi colpi in pieno viso facendomi aprire gli occhi. Passai una mano sul viso in modo da togliere i capelli da esso e sospirai leggermente, ero veramente stanca e quella sarebbe stata l'ennesima giornata impegnativa, quella sera dovevo combattere, di nuovo.
Alzando lo sguardo incontrai gli occhi ancora chiusi di Harry, stava dormendo tranquillamente con le labbra leggermente dischiuse dalle quali uscivano dei piccoli sbuffi di aria. Senza rendermene conto durante la notte ero finita con la testa sul suo petto ed era esattamente dove mi trovavo in quel momento. Il petto nudo di Harry continuava a suscitare uno strano interesse nel mio cervello. Allungai una mano e sfiorai con delicatezza le due rondini tatuate sulle clavicole, erano alla stessa altezza con i becchi rivolti verso l'alto, erano abbastanza grigiastre quindi dovevano essere senz'altro vecchie.

Scorrendo lentamente con le dita incontri poco sopra la rondine sinistra una data, o almeno credo che fosse una data, non riuscivo a coglierne il significato. Scendendo lentamente sfiorai con delicatezza il disegno della grossa farfalla che era disegnata al centro del suo stomaco ripassandone i contorni con la punta dell'indice, perché una farfalla? Ho sempre pensato che fosse qualcosa di estremamente femminile ma vista addosso a lui poteva sembrare tutto tranne che femminile. Spostando lo sguardo notai delle specie di foglie, erano forse delle felci? Che sparivano sotto l'elastico dei boxer, non mi azzardai a sfiorarle, sarebbe stato qualcosa di troppo intimo, qualcosa che andava al di fuori di ciò che eravamo noi in questo momento, che poi alla fine cos'eravamo? Amici? Non credo che gli amici si scambino dei baci, per quanto i nostri fossero stati innocenti e non credo che un amico possa professarsi innamorato giusto? Non eravamo fidanzati, perché non eravamo nemmeno quello. Eravamo qualcosa di ancora indefinito, proprio come lo erano i miei sentimenti in quel periodo.

Spostai con delicatezza il sul braccio dal mio corpo e scivolai via dalla sua presa sentendolo borbottare qualcosa e voltarsi per prendere il cuscino sul quale ero probabilmente rimasta poggiata per parte della notte. Mi alzai dal letto camminando fuori dalla stanza a piedi nudi sino a ritrovarmi al piano inferiore. Potevo preparargli la colazione? Infondo la volta scorsa lui l'aveva preparata a me quindi non c'era nulla di male, almeno credo.

Scossi la testa ed entrai in cucina senza pensarci troppo altrimenti avrei cambiato idea in una frazione di secondo. Mi guardai intorno cercando di capire cosa fare, non era esattamente la mia specialità cucinare ma dei pancake e una spremuta dovrebbero andare bene. Feci il giro del bacone afferrando dal cesto della frutta delle arance che posai sul lavandino iniziando ad aprire alcuni cassetti alla ricerca di un coltello. Una volta trovato divisi le arance in due avvicinandomi allo spremi agrumi che era posato accuratamente sul bancone poco distante dal lavandino, collegai la presa ed iniziai a spremere gli agrumi in modo da far uscire tutto il succo che versai in due bicchieri dopo essere riuscita a trovarli, quella cucina era decisamente troppo grande, ma non mancava davvero nulla. Mi asciugai le mani dopo aver ripulito il coltello e lo spremi agrumi per poi aprire il frigorifero tirando fuori il contenitore pieno dell'impasto dei pancake. Avevo notato l'altra volta che Harry tendeva a tenerne sempre un po' nel frigorifero in modo da non doverne preparare poco alla mattina ma metterlo direttamente in padella. Iniziai a guardarmi intorno frugando all'interno dei vari pensili alla ricerca della padella adatta per poterli cuocere ed una volta trovata la posizionai sul fornello che accesi con qualche difficoltà, anche quello era estremamente moderno, non come i normali fornelli in rilievo che bastava girare la manopola per accenderlo, era una lastra nera ed i pulsanti di accensione erano touch.

Casa di questo ragazzo era estremamente moderna. Scuotendo la testa iniziai a versare l'impasto nella padella creando dei perfetti pancake che posizionai sui piatti che avevo messo sulla penisola davanti a due bicchieri. Mentre stavo girando l'ultimo pancake sussultai quando mi senti avvolgere da due braccia e un delicato bacio posarsi sulla mia guancia.
"Buongiorno principessa, sappi che potrei abituarmi a questo." Indicò con la testa i fornelli e scoppiai a ridere divertita dalle sue parole..
"Non dovresti, faccio veramente schifo a cucinare." Girai appena il viso in modo da riuscire a guardarlo negli occhi ed arrossi inevitabilmente quando fece scontrare con naturalezza le nostre labbra in un semplicissimo bacio a stampo allontanandosi poi da me ed andandosi a sedere sullo sgabello mentre io mi voltai nuovamente. Come faceva ad essere tutto cosi normale per lui? Non che mi dispiacesse, stavo veramente bene in sua compagnia ma i miei sentimenti verso di lui erano ancora estremamente confusi, troppo confusi e lui non mi stava rendendo le cose più facili. Tolsi l'ultimo pancake posandolo nel piatto sfiorando con il mio braccio il suo.

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