Capitolo 3

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"Caim? Jade di cosa stai parlando?" Scossi la testa mentre osservavo la sua espressione farsi sempre più confusa date le parole che stavano lasciando le mie labbra.
"Non posso parlartene Harry.. Devo.. Devo andare a casa." Mi alzai dall'asfalto sporco asciugando rapidamente alcuni residui delle lacrime che erano rimaste sulle guance e sorpassai velocemente il ragazzo dai capelli ricci stringendomi nel giacchetto di jeans che per mia fortuna avevo portato con me,

Senza aggiungere alcuna parola mi strinsi nelle spalle cercando invano un po' di calore, Londra tendeva ad essere terribilmente fredda a Dicembre e un giubbotto avrebbe fatto al caso mio ma non ero nelle condizioni di poterne possedere uno. Camminando lentamente lungo il marciapiede iniziai a frugare nelle tasche alla ricerca delle chiavi di casa che trovai dentro una di esse poco dopo. Fortunatamente casa mia non distava molto dal locale, dovevo iniziare a pensare a qualcosa per poter evitare di incontrare Caim. Nell'ultimo anno la maggior parte dello stipendio era finito nel gruzzolo per poter ripagare l'immenso debito che i miei genitori avevano nei suoi confronti, mio padre era sparito e beh mia madre era quello che era quindi spettava a me tirarmi fuori da guai per i quali non avevo colpa.

Una calda mano che si posò sulla mia spalla mi riscosse dai miei pensieri ed alzando lo sguardo potei notare il viso di Harry che per una volta aveva deciso di stare zitto camminando semplicemente al mio fianco. Scossi la testa quasi sconsolata mentre mi stringevo nel cappotto per via del freddo sentendo qualche istante dopo un pesante tessuto ricoprire il mio piccolo corpo e l'odore delicato del ragazzo invadermi completamente le narici, sapeva di fiori o di qualcosa di simile, non sono mai stata brava a riconoscere questo genere di cose non conoscendone molte. Una volta giunti davanti al vecchio palazzo posai la mano sulla maniglia girando il viso verso di lui.

"Almeno che tu non sia intenzionato a salire e da quello che posso capire casa mia non sarebbe decisamente il tuo genere, sono arrivata quindi credo tu possa andare." Tolsi il pesante cappotto da sopra le spalle porgendoglielo ed aspettando che lo afferrasse ricevendo solo in risposta un cenno del capo.
"Salgo su con te." Ero sempre più confusa dal suo comportamento ma ora come ora avevo cose ben più importanti a cui pensare per cui apri il portone stringendo il prezioso cappotto fra le mani ed iniziai a salire le rampe di scale che ci separavano dall'appartamento sentendo perfettamente i passi pesanti del ragazzo che stava salendo a sua volta le scale dietro di me. Una volta giunti davanti la porta la aprii senza troppi giri di parole ed accesi le luci del piccolo salotto trovando l'ennesima bottiglia di liquore vuota affiancata da un bicchiere sul tavolino dinnanzi al divano di stoffa rosa.

"Beh questa è casa mia, se vuoi posso offrirti un bicchiere d'acqua non ho altro." Scosse semplicemente la testa in segno di diniego e posai il cappotto sul bordo dello schienale del divano dopo aver chiuso la porta di casa.
"Jade come fai a conoscere Caim?"Chiese quasi con voce dura al che aggrottai la fronte scoppiando poi a ridere.
"Harry, ci siamo conosciuti ieri cosa vuoi pretendere di sapere di me?" Alzai gli occhi al cielo continuando a ridere divertita avvicinandomi nel frattempo al mobile del salone dal quale estrassi una scatola che posai sul tavolino spostando lo sguardo sugli occhi verdi del ragazzo, ora visibilmente più scuri, e li fissai non appena lo senti parlare.
"Non conosco te, ma ho avuto a che fare con un certo Caim e se stiamo parlando della stessa persona, cosa che credo abbastanza probabile, e lui ti sta cercando sei davvero in un mare di guai." Scossi nuovamente la testa divertita dalle sue parole.
"Oh e credi che io non lo sappia? Ma come ho già detto non sono tuoi problemi, la porta è li esci pure e non sbatterla quando la chiudi." Strinsi la mascella visibilmente infastidita dal suo atteggiamento. Ma chi si credeva di essere? Mi conosce da neanche un giorno e pretende di interessarsi di cose così personali..
'Forse perché ti ha appena visto piangere come una scema?'
Oh che gioia ora anche il mio cervello inizia a fare battutacce, dovrei seriamente smetterla di pensare troppo.

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