Il giorno seguente mi svegliai abbastanza tardi, quella sarebbe stata una giornata diversa dalle ultime che avevo passato, era passata una settimana dall'ultima volta che avevo visto Harry, quel ' Ci vediamo domani' non c'era effettivamente stato, sono stata due giorni ad aspettarlo ma non l'ho più visto.
Mi misi seduta sul letto lasciando scivolare le coperte sulle gambe lasciate scoperte dalla felpa che solitamente uso come pigiama, giro il viso verso il comodino osservando per alcuni istanti la rosa che stava iniziando ad appassire e scossi la testa pensierosa mordendomi il labbro inferiore. Dovevo aspettarmelo, le promesse significano tutto ma una volta che vengono infrante non rimane più nulla, sa quanto io non mi senta importante e sia fragile, sa quanto io mi senta fuori luogo, aveva promesso di esserci ma non è così che è andata, me ne farò una ragione.
Mi alzai dal letto avvicinandomi all'armadio dal quale tirai fuori il borsone infilandovi all'interno i pantaloncini corti rosso fuoco, il top sportivo del medesimo colore e le fasce per proteggere le mani. Mi guardai intorno per capire se mi fossi dimenticata qualcosa afferrando poi una semplice tuta che indossai seguita da un'altra felpa lasciando quella che stavo indossando sul letto. Afferro la cordicella del borsone posizionandola sulla spalla e dopo aver indossato le scarpe esco dalla camera sentendo uno strano silenzio in casa trovando infatti mia madre ancora completamente addormentata sul divano ed erano le sei di pomeriggio, cosa molto strana per una come lei. Usci da casa richiudendomi la porta alle spalle e con un sospiro scesi le diverse rampe di scale uscendo poi dal palazzo, ero stanca di quelle stupide scale, stanca di quella stupida vita, stanca di me. Una volta fuori dal portone una forte folata di vento mi costrinse a stringermi nella felpa alla ricerca di calore.
Se c'è una cosa che ho imparato è che a parole possiamo essere tutti quanti bravi, tutti possiamo esprimere sentimenti non veri e fare promesse nelle quali non crediamo minimamente dovremmo ascoltare di più il nostro istinto e credere più ai fatti che alle parole, parole, quante parole, quante ne ascolta il vento? Quante promesse si è portato via? Quante parole non hanno nemmeno fatto in tempo ad essere sentite che già erano andate via con lui? A quante scene ha dovuto assistere e portare poi via a malincuore posti e momenti importanti dalla mente delle persone? Quante volte mi sono ritrovata ad ascoltarlo parlare e non poterlo raccontare nessuno? Del vento mi piace questo, si prende carico dei dolori, dei momenti felici o meno delle persone e li porta via, facendoli volare via come se non fossero mai successi. Certe persone sono fatte di vento, ti entrano dentro, lasciano i pensieri in tempesta e appena si allontanano ti manca l'aria. Questo era stato Harry, una semplice folata di vento.
Alzando lo sguardo notai la scritta lampeggiante del Codes, senza nemmeno rendermene conto avevo percorso il breve tragitto immersa nei miei pensieri, e cercando di metterli da parte vi entrai salutando con un piccolo gesto della mano Alan seduto ad uno dei tanti sgabelli al bar, in questo genere di serate era sempre presente, almeno nella maggior parte dei casi. Camminai all'interno del locale sino a raggiungere una porta che aprii scendendo le scale e ritrovandomi in una ala già stracolma di gente, i ragazzi si erano veramente dati da fare per spargere la voce dell'evento di questa sera. Facendomi spazio fra la marea di gente riusci a raggiungere gli spogliatoi ed entrai in una delle stanze chiudendomi la porta alle spalle lasciando cadere il borsone sul pavimento. Il punto è cosa ci faccio io qui giusto? Beh ecco, quando sono arrivata qui, da parte di Alan nel seminterrato una volta al mese venivano organizzati degli incontri clandestini, avevo bisogno di soldi, ho iniziato ad allenarmi e ora mi trovo qui, sono abbastanza brava in questo, poche volte ho perso un incontro e quelle poche volte che è successo Alan si è arrabbiato e non poco.
Apro il borsone poggiandolo sulla panca ed estraendo i pantaloncini con il top, sfilai la felpa con la tuta indossando il completo rosso sedendomi sulla panca cercando di allacciare le scarpe. Venni distratta dalla porta che venne aperta ed alzando lo sguardo incontrai quello arrabbiato di Harry che entrò all'interno della stanza posizionandosi davanti a me con le braccia conserte.
"Che cazzo significa che parteciperai ad un incontro?" disse con voce visibilmente alterata cercando di contenersi nel muovere le mani. Fini di allacciare la scarpa ed alzai lo sguardo verso di lui guardandolo impassibile.
"Credo che sia abbastanza autoesplicativo, ma se non sei in grado di capirlo significa che sta sera prenderò a pugni qualche ragazza." Afferrai la spazzola e gli elastici dal borsone iniziando poi a spazzolare i lunghi capelli neri mordendomi il labbro inferiore in segno di concentrazione.
"Vuoi per caso farti uccidere?" Scoppiai a ridere divertita dalle sue parole mentre divisi i capelli in due parti.
"Questo potevi venirmelo a chiedere una settimana fa Harry." Lo senti sospirare e venirsi a sedere al mio fianco mentre iniziavo ad intrecciare i capelli partendo dall'alto in modo da poter creare una treccia.
"Mi dispiace se non sono venuto, sono partito la sera stessa in cui ci siamo visti per cose di lavoro e non ho avuto tempo e modo di avvisarti." Strinsi la mascella infastidita dalle sue parole mentre sistemavo il laccetto all'estremità della treccia perfettamente fatta ed alzai per alcuni istanti lo sguardo verso di lui.
Stava indossando ancora il completo, la giacca elegante stava perfettamente sulle sue spalle larghe e muscolose, la cravatta perfettamente posizionata così come la camicia appena stropicciata probabilmente per via delle tante ore in cui era stata usata e poco dopo rispostai lo sguardo iniziando a creare la seconda treccia.
"Non ha importanza, ora sono io a non avere tempo, tra poco tocca a me e devo ancora finire di prepararmi." Strinsi anche l'altro laccetto all'estremità della seconda treccia afferrando poi dal borsone le fasce che avrei dovuto legare alle mani.
"Sul serio hai intenzione di fare questa merda? Hai bisogno di soldi posso darteli io, ma non fare questo." Indicò con la mano le fasce che avevo poggiato sulle gambe e stinsi maggiormente la mascella sempre più infastidita dalle sue parole.
"Non sono affari tuoi, sparisci che devo finire di prepararmi."
"Perfetto se vuoi fare sul serio questa merda resto qui ad aiutarti." Scossi la testa esasperata dalle sue parole ed afferrai una delle fasce che iniziai a mettere sulla mano sinistra posizionandola con cura per evitare, per quanto possibile, di provocare traumi alle mani. Alzai lo sguardo quando mi afferrò la mano finendo di arrotolare la fascia attorno alla mano al mio posto. Avevo lo sguardo fisso sulle sue mani che stavano stringendo con precisione le fasce attorno alle mani segno che molto probabilmente non era una cosa che faceva per la prima volta.
"Ho partecipato a qualche incontro qualche anno fa prima che iniziassi ad ingranare con l'azienda." Rispose alla mia domanda inespressa ed una volta stretta anche la seconda fascia mossi appena le mani per assicurarmi che fossero messe bene alzando poi lo sguardo verso la porta vedendo entrare Alan che non prestò alcuna attenzione al ragazzo di fronte a me.
"Allora ragazzina, quella di sta sera è una tipa abbastanza tosta, viene da Manchester e ci va pesante con il sinistro, sai che se riesci a bucare la guardia hai la vittoria in tasca." Annui semplicemente alle parole di Alan, era un uomo sulla quarantina, i capelli bianchi avevano fatto la loro comparsa prima del previsto mescolandosi con i capelli neri, cosa che, a detta sua, piaceva molto alle donne, due semplicissimi occhi marroni e delle labbra sottili erano le sue caratteristiche, ma in quanto a dare consigli prima degli incontri faceva davvero schifo.
Mi alzai in piedi afferrando il paradenti dopo che usci dalla stanza ed alzai lo sguardo su di Harry che stava allentando la cravatta per poi sfilarla arrotolandola e gettandola sulla panca insieme alla giacca.
"Ho visto la ragazza, è molto più alta e robusta di te, punta al collo se riesci a bucare la guardia la butti per terra ed è fatta." Sorrisi leggermente alle sue parole sistemando le trecce.
"So quello che faccio Harry, ci vediamo li fuori." Lo guardai mentre sbottonava alcuni bottoni della camicia ed arrotolava le maniche fino al gomito. Lo sorpassai dandogli una piccola spallata per fargli capire che fosse tutto okay sentendo però la sua mano afferrarmi il braccio e girai appena il viso verso di lui.
"Cerca di tornare tutta intera." Sorrisi semplicemente alle sue parole uscendo dalla stanza e dirigendomi verso il piccolo ring che era stato allestito e abbassandomi per passare sotto le corde. Iniziai a saltellare leggermente per riscaldare i muscoli mentre guardavo attentamente la ragazza bionda davanti a me parlare animatamente con un ragazzo che probabilmente era il suo allenatore. Non ho mai avuto paura di lottare, ho sempre pensato che si, chi lotta può perdere ma può rialzarsi, più forte di prima e tentare di nuovo, ma se non lotti hai già perso in partenza senza nemmeno provarci.
Infilai il paradenti e non appena la campanella suonò mi posizionai al centro del ring di fronte alla ragazza bionda mentre Alan afferrava il microfono per sovrastare le voci di tutti i presenti che stavano urlando.
"Buonasera signori, benvenuti a questo nuovo incontro, per le scommesse andate dal ragazzo in fondo. Ma ora passiamo alle cose importanti, alla mia destra Mia, alta un metro e settanta per settanta chili, vincitrice della categoria boxe nel torneo di Manchester." Un urlo si levò all'interno della stanza e mi guardai per alcuni istanti intorno incontrando gli occhi vigili di Harry intento a fissare il ring con la fronte corrugata, quell'espressione corruciata era estremamente carina. Ad interrompere i miei pensieri fu nuovamente Alan e l'urlo del pubblico. "Mentre alla mia sinistra troviamo Jade, un metro e sessanta per cinquanta chili, vincitrice del nostro torneo qui al codes, che l'incontro abbia inizio."
Non appena Alan scese dal ring misi le mani chiuse in due pugni davanti al viso per coprirmi mentre osservavo la ragazza davanti a me saltellare con le mani davanti al viso e tirare il primo pugno che colpi in pieno la mia mano destra, feci una piccola smorfia stringendo la mascella e continuai ad osservarla sferrando poi il primo pugno colpendola in pieno sulle costole vedendola portarsi la mano su di esse per il dolore, presi quella mossa a mio vantaggio sferrandole un pugno sul viso ricevendo come risposta un pugno in pieno stomaco che mi fece arretrare ed abbassare lo sguardo portando le mani su di esso alla ricerca di aria, mi afferrò per le braccia sbattendomi per terra ed iniziò a sferrare calci che cercai di parare con le mani e tra l'intervallo di un calcio e l'altro le afferrai la gamba facendola cadere per terra posizionandomi sopra di lei iniziando a sferrare pugni sul suo viso finchè non ribaltò la posizione iniziando a colpirmi in pieno viso nonostante cercassi di pararmi ricevendone anche alcuni sulle costole. Girai appena il viso notando in lontananza Harry strillare e muovere le braccia, non avevo la minima idea di cosa stese dicendo ma le costole stavano facendo veramente male.
Riusci a bloccare un pugno e la spinsi di nuovo per terra alzandomi in piedi a fatica ed iniziando a tirare calci sul suo stomaco e sulle costole, vedendola contorcersi cercando di ribellarsi e continuai finchè non venni fermata dalle braccia di Harry che mi tiravano indietro e il suono della campanella. Strinsi la mascella sputando per terra il sangue che avevo in bocca lasciandomi trascinare via da Harry mentre la voce di Alan riempiva il locale. "La vincitrice dell'incontro è Jade per ritirare i soldi andati infondo e.. cazzo chiamate un medico."
Furono le ultime parole che senti prima che Harry chiudesse la porta dello spogliatoio alle nostre spalle.
"Ma che cazzo ti è preso volevi ucciderla?" mi poggiai con la schiena contro il muro respirando velocemente mentre gettai il para denti per terra posando le mani sulle ginocchia mentre continuavo a respirare affannosamente alla ricerca di aria. Harry venne interrotto dal suo straparlare dalla porta che venne aperta facendo entrare Alan che mi lasciò fra le mani una busta piena di soldi dandomi una semplice pacca sulla spalla con un "Ottimo lavoro ragazzina" uscendo poi dallo spogliatoio. Alzai lo sguardo incontrando gli occhi di Harry trovandoli più scuri del solito ed afferrò la giacca mettendomela sulle spalle e tirandomi per un braccio mentre sistemava il borsone sulla spalla.
"Ottimo lavoro un cazzo, ora vieni con me che devo fermare questo sangue e fasciarti le costole."
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For your eyes only {HES}
RomanceContinua a sognare, insegui i tuoi desideri e come per magia spiccherai il volo.