Capitolo 15

9 2 1
                                    



Era passata esattamente una settimana da quando mi ero svegliata ed Harry non aveva fatto altro se non prendersi cura di me, era estremamente premuroso, cambiava le bende che avevo attorno al busto e passava la pomata con delicatezza sui lividi che si erano formati sul viso che ormai erano spariti quasi del tutto. Era stata una bella botta ma infondo sapevo perfettamente a cosa stavo andando incontro. Nel corso dei giorni ero riuscita a raccontare ad Harry passo per passo quello che era successo sul ring e l'espressione arrabbiata che si era dipinta sul suo viso non mi tranquillizzò per niente.

Quella mattina quando mi svegliai ed allungai la mano nel letto non senti l'ormai familiare corpo di Harry sdraiato accanto a me, si durante l'ultima settimana avevamo praticamente dormito sempre insieme e quando non ero troppo stanca o lui non lo era, date le ore indicibili di lavoro che faceva, passavamo il tempo a guardare un film o semplicemente a parlare di cose che lui riteneva sciocche, ma avevo imparato a conoscerlo come probabilmente lui aveva imparato a conoscere me.
Alzandomi dal letto trascinai via la coperta in pile dal mio corpo e la sistemai accuratamente sulle mie spalle, ormai eravamo in pieno dicembre ed era praticamente impossibile non sentire freddo nonostante Harry tenesse costantemente i riscaldamenti al massimo. Usci dalla porta della camera da letto sentendo il solito silenzio a cui ormai mi ero abituata, quando Harry non era in casa era tutto troppo silenzioso, mi ero abituata ad averlo intorno, a sentirlo sempre ridere per le battute sceme che diceva e non vederlo per tutto il giorno mi rattristava, ero ancora molto confusa su cosa provassi nei suoi confronti, non riuscivo a distinguere con chiarezza i miei sentimenti ma potevo dire con certezza che la sua persona era diventata un pilastro nella mia vita, potevo considerarlo il pilastro centrale sul quale si reggeva tutto il resto, con lui finalmente stavo iniziando a sentirmi felice e a casa e nonostante tutto questo mi spaventasse a morte continuavo a rimanere li, perché stare fra quelle braccia mi faceva sentire protetta.

Mentre scendevo le scale per dirigermi in salone una familiare voce cantava distrattamente le parole di una canzone.
"Isn't she lovely, Isn't she wonderful, isn't she precious.." Non appena entrai in cucina le grosse spalle di Harry entrarono nel mio campo visivo. Era ai fornelli, stava probabilmente preparando la colazione come faceva ogni mattina mentre canticchiava a bassa voce.
"Mi piace sentirti cantare." Dissi con cautela cercando di non spaventarlo, lo vidi girarsi con un favoloso sorriso stampato sul viso.
"Buongiorno principessa, come stai oggi?" Mi chiese mentre si avvicinò velocemente a me lasciando un pancake in uno dei piatti già pieni e premendo le sue labbra sulla mia fronte.
"Sto decisamente meglio e tu invece?" Ultimamente stava lavorando più del solito e la stanchezza era percepibile sul suo viso, gli occhi di un verde spento e stanco erano cerchiati da delle occhiaie e il più delle volte quando tornava a casa si addormentava in pochi minuti mentre gli accarezzavo i capelli.
"Stanco ma sta sera c'è la festa in maschera quindi non possiamo permetterci di perderci in chiacchiere." Dio la festa, me ne ero completamente dimenticata, giusto ieri Louis era passato a lasciare il vestito con tanto di giacca e scarpe abbinate, non avevo ancora aperto le pregiate custodie con il nome del ragazzo inciso sopra, quel ragazzo ci sapeva davvero fare, era dannatamente bravo.
"Sei sicuro che vuoi che venga? Ti farei solo sfigurare." Lo vidi alzare gli occhi al cielo mentre si avvicinava a me afferrandomi il viso con entrambe le mani.
"Tu non mi farai sfigurare in nessuno modo chiaro? Sei meravigliosa e con quel vestito sembrerai una perfetta principessa, anche se lo sembri già con un semplice paio di jeans addosso, chiaro?" Un piccolo sorriso spuntò sulle mie labbra a quelle parole, lui era così, mi riempiva costantemente di complimenti nonostante non me li meritassi, perchè andiamo, non ero affatto una principessa, ma riusciva a rendermi felice con poche e semplici parole.
"La tua cravatta rossa è arrivata?" Gli chiesi cercando di cambiare discorso, in risposta ricevetti solo un sorrisetto sfacciato, che diavolo aveva in mente quel ragazzo? Mi andai a sedere su uno degli sgabelli afferrando il bicchiere pieno di succo al mirtillo che avevo scoperto essere il mio preferito, in questi ultimi giorni mi aveva fatto provare qualsiasi tipo di cibo o bevanda per fare in modo di trovare ciò che più mi piaceva e farmi mangiare.

For your eyes only {HES}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora