Mi strinsi istintivamente nella sua giacca mentre scendevamo le scale del palazzo per raggiungere il piano terra. Una volta arrivati sul piccolo pianerottolo alzai lo sguardo notandolo già davanti la porta intendo a tenerla aperta per potermi far passare. Aggrottai per alcuni istanti la fronte, poteva sembrare agli occhi di chiunque un gesto molto semplice e scontato ma nessuno prima d'ora lo aveva fatto per me.
Senza continuare a pensarci troppo usci dal portone fermandomi sul marciapiede ad aspettarlo venendo raggiunta poco dopo e notai solo in quel momento che era ricoperto da una semplicissima camicia bianca, per questo sfilai la giacca dalle spalle porgendogliela."Devi metterla altrimenti non vengo da nessuna parte con te, poi ti ammali e non voglio problemi." Lo stavo guardando con una strana espressione seria stampata in viso mentre tenevo il braccio teso verso di lui nell'attesa che lo afferrasse. Non riuscivo a staccare gli occhi dai suoi, erano una specie di calamita per i miei, erano così tremendamente espressivi. Scosse infine la testa afferrando il cappotto rassegnato ed infilandolo.
"Allora ho messo il cappotto ora vieni con me senza fare troppe storie okay?" Annui semplicemente stringendomi nel cappotto mentre iniziai a camminare lungo il marciapiede accanto a lui. Non riuscivo a togliermi dalla testa quello stupido contratto, stavano frullando decine di idee nella testa ma nessuna di esse sembrava la più giusta o quanto meno qualcosa di fattibile.
"Ascolti la musica?" Mi chiese d'un tratto e lasciai spuntare un leggero sorriso sulle labbra annuendo alle sue parole.
"Sarei una persona troppo strana se non lo facessi non credi?" Sorrisi nuovamente nel vederne spuntare uno sulle sue labbra scuotendo la testa divertito. A quel gesto notai i lunghi capelli ricci muoversi velocemente anche grazie al leggero venticello che iniziava a farsi sentire.
"Probabilmente non lo conoscerai, è un tizio Italiano quindi ti farò conoscere qualcosa di nuovo."
Si allontanò sporgendosi verso un'aiuola dove strappò due piccole rose, una bianca ed una rossa, lo osservai attentamente negli occhi cercando di capire cosa stesse facendo finchè non mi porse la rosa rossa."E ti ho portato due fiori, uno sono io e l'altro sei tu e vorrei essere anch'io bello come sei bella tu."
Non potei fare altro che sorridere, un sorriso spontaneo, sincero, un sorriso vero, probabilmente il primo dopo tanto tempo. Mi incitò a prendere la rosa spingendola leggermente verso di me ed allungai una mano afferrando il delicato fiore osservandolo per alcuni istanti alzando poi lo sguardo verso di lui.
"Posso solo immaginare quello che stai passando in questo momento, so quanto costa per te, cerco solo un motivo per aiutarti, so quanto paura tu abbia nonostante non lo dimostri, so quanto pesano per te queste paure ma meriti di più." Abbassai istintivamente lo sguardo sentendomi in imbarazzo a quelle parole così strane, nessuno si era mai preoccupato per me e tutto quello che stava succedendo ne era la prova ed era così strano che lui conosciuto da nemmeno due giorni era già consapevole di troppe cose che non avevo nemmeno detto."Sai l'amore non esiste per chi è sempre stato senza." Dissi senza pensarci troppo spostando lo sguardo dal piccolo fiore che stavo tenendo fra le mani ricevendo in risposta solo un sorriso. Mi afferrò la mano che istintivamente ritrassi incontrando i suoi occhi confusi da quel gesto così istintivo.
"Non ti faccio nulla, vieni solo con me." Lo fissai per alcuni istanti lasciando poi che afferrasse la mia mano rabbrividendo a quel contatto così ravvicinato e camminai accanto a lui rimanendo in completo silenzio osservano le due piccole rose che erano racchiuse nelle nostre mani.
"Questa sarebbe una specie di promessa?" Gli chiesi in modo insicuro non sapendo come interpretare quel gesto vedendolo semplicemente annuire in risposta. Si fermò qualche istante dopo ed alzai lo sguardo ritrovandomi davanti una grossa distesa di sabbia circondata dal mare e sorrisi spontaneamente alzando lo sguardo su di lui che mi fece segno di stare zitta. Mi lasciai tirare sulla sabbia camminando lentamente su di essa mentre osservavo le onde infrangersi a riva. Non appena mi fermai mi girai vedendolo sedersi sulla sabbia e feci lo stesso sistemandomi al suo fianco che nel frattempo era intento a collegare le cuffie al cellulare e me ne porse una che afferrai confusa.
"Voglio farti sentire una cosa, mettila." Lo osservai per alcuni istanti per poi infilare la piccola cuffia bianca nell'orecchio posando la rosa sulle gambe in modo da poter tenere fra le mani in cellulare che mi stava porgendo con un video messo in pausa, sentendo poco dopo una leggera musica riempire il silenzio che si era creato e mentre ascoltavo quella delicata musica posai lo sguardo sullo schermo osservando le parole probabilmente tradotte della canzone.
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For your eyes only {HES}
Storie d'amoreContinua a sognare, insegui i tuoi desideri e come per magia spiccherai il volo.