#3 Libro della trilogia The power of love incentrato su Marshall.
Trascorsi quattro anni dalla sera dell'incidente, Sara si è rifatta una vita, ha sposato Massimo, un ingegnere informatico e sembra essere felice. Marshall la segue ovunque, la ama, n...
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SARA
E' impensabile che io e Massimo stiamo andando a casa di Marshall. Mi prenderà per stupida e penserà che voglio fargli del male quando invece è soltanto l'ultima cosa che il mio ormai ex marito mi ha chiesto di fare. Dopo essere tornata dal lavoro, gli ho detto che nel giro di pochi giorni sarei andata via di casa e lui ha detto che se è quello che voglio davvero, se non sono più felice con lui, è giusto che io vada via.
Per il bene di entrambi. E' inutile prenderci in giro. In quella casa si respira un'aria troppo strana e per quanto lui vorrebbe riprovarci all'infinito, io ormai non sono più dello stesso avviso.
Non mi meraviglio del fatto che non abbia sbraitato poiché credo che abbia capito che non ci sono più le condizioni per continuare il nostro rapporto. Inutile continuare a provare, qualcosa si è rotto ed io non voglio aggiustarlo.
''Bensì voglio andare laddove il mio cuore mi dice di andare, lì dove mi sento al sicuro''
Mentre cenavamo, mi ha chiesto se gentilmente lo accompagnavo da Marshall. Mi ha giurato che non gli avrebbe fatto del male ma che lo avrebbe soltanto ringraziato per avergli dato l'opportunità di vivere ancora. Massimo è un uomo che non dimentica i favori fatti. E' così nella vita e nel lavoro per questo gli credo. Questa volta non ci sarà nessuna pistola come arma di difesa, Marshall non torcerebbe un capello nemmeno al suo peggior nemico e Massimo non sta andando lì per puntargli il dito contro piuttosto per tendergli la propria mano. Ha addirittura scelto un pensiero per Marsh anche se a me sembra abbastanza da femmina.
''Molto da femmina, insomma, una composizione di papaveri come ringraziamento. Poteva optare per una maglietta o che ne so, io sono peggio di lui nel fare i regali. Ogni volta che era il suo compleanno ricordo che mesi e mesi prima iniziavo a guardarmi intorno a furia di trovare delle idee che potessero sorprenderlo. Puntualmente, il giorno prima, ero in preda al panico e non avevo ancora scelto il regalo''
Sono ansiosa, fin troppo e tutte le volte che sono in questo stato, finisco per sentirmi male e cadere a terra come una pera cotta. Almeno adesso vorrei evitarlo, ma non so come potrei reagire nel sentirmi ancora lì.
Ma forse, mi sentirò talmente tanto viva da non andarmene più.
<<Non sei mai stata così ansiosa prima di vedermi>> Afferma Massimo, mentre siamo in macchina. Ancora non se la sente di guidare, per questo il suo autista ci sta accompagnando.
<<Dai Massimo, lo sai che non è vero. Le emozioni sono diverse e poi non puoi sapere quello che provavo>>
Quando dovevo incontrare Marshall ero così agitata che dovevo bere camomilla per calmarmi un po'. Non sapevo esattamente perché quello stormo di farfalle si agitava così tanto, poi con il tempo ho capito che quello era ed è l'amore vero.
Sono fortunata ad averlo trovato, ma se non mi do una mossa lo perderò definitivamente, anche se ho paura che sia già troppo tardi. Oggi non c'era ad aspettarmi e forse è stato questo a spingermi a fare un discorso definitivo a Massimo.
