38-Non voglio lasciarti ma....

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MARSHALL

Poco mi importa delle persone che urto mentre salgo le scale dell'ospedale di fretta e furia. Sì furia, perché in questo momento lo sono. Infuriato con me stesso e con quello che ho combinato ieri sera. Ho lasciato che una ragazza si mettesse tra me e Sara, ho lasciato che la donna che amo tornasse a casa da sola nonostante qualcuno una settimana fa abbia tentato di uccidere Kira e probabilmente anche lei. L'uomo alla guida, a mio parere Massimo e di ciò ne sono convinto, potrebbe aver fatto un errore nel prendere solo Kira, ma anche Sara è caduta sull'asfalto e per fortuna non ha sbattuto la testa ma si è solo scorticata un po' le ginocchia.

Adesso è di nuovo qui, nell'ultimo periodo è sempre in ospedale ed io sono stanco di vederla in quel letto bianco e triste. Voglio portarla a casa nostra e capire cosa cazzo è successo stanotte e perché Ivan mi ha scritto quel messaggio che era una chiara minaccia di morte.

''Che Massimo le abbia fatto del male?''

Se le ha fatto qualcosa giuro su Dio che lo ammazzo senza pensare alle conseguenze. Quell'uomo deve sparire dalla vita di Sara, deve assolutamente allontanarsi da lei e il divorzio sarà niente in confronto a ciò che succederà. A costo di chiuderla in casa per saperla al sicuro, ma non incroceranno mai la stessa strada. Non devo più abbassare la guardia, per il mio bene e per quello della mia famiglia. Adesso aspettiamo un bambino.

''Oddio, il bambino. E se fosse andata in ospedale perché è successo qualcosa a nostro figlio? Ho già mia figlia sulla coscienza, un altro piccolo morto per mano mia sarebbe la fine per me e per noi. Sarà come rivivere un film già visto e forse è questo quello che merito per ciò che ho fatto in passato. Ma io lo merito, di patire ogni giorno della mia vita e non lei. Sara no, lei non deve pagare i miei sbagli''

Questa è una cosa contro cui combatterò sempre, farò di tutto per renderla felice e per cancellare il ricordo di ieri sera. Spero che lei però mi dia l'opportunità di dimostrarle che non ho mai smesso di amarla, neanche per un secondo. Ieri sera sono rimasto con Alana solo per attenermi alle regole dell'evento ma una cosa avrei potuto farla, accompagnare Sara a casa ed assicurarmi che arrivasse sana e salva, rimboccarle le coperte ed attendere che prendesse sonno, che il suo respiro si regolarizzasse.

L'ascensore era guasto, segno che la fortuna non è proprio dalla mia parte. Ci avrei giurato che sarebbe stato così, che avrei avuto un mucchio di problemi per raggiungere la stanza di in cui Sara è ricoverata. Ho chiesto informazioni all'accettazione ma a causa del mio stato e del mio abbigliamento hanno voluto visionare i documenti. Ho mostrato il distintivo e solo dopo qualche occhiataccia mi hanno lasciato entrare. Ho spiegato loro che era urgente e che dovevo visitare la mia fidanzata.

Puzzo, i miei vestiti sono pregni di sudore e mi sento una merda di uomo. Oggi di più di come mi sento sempre ogni secondo della mia vita.

Salgo l'ultimo scalino con il fiatone e faccio per raggiungere la stanza della mia donna ma c'è qualcosa che non mi piace. Vedo qualcuno poggiato contro lo stipite della porta della sua camera e quel qualcuno sembra tanto essere Massimo.

Come una belva provo a raggiungerlo ma qualcuno mi blocca sbattendomi di spalle al muro.

<<Ma dove cazzo sei stato coglione?Lo sai oppure no che ti sto chiamando da ben dodici ore?>>

''Dodici ore?Sara vige in queste condizioni da dodici ore?

Fanculo a quel cazzo di sorso di acqua ghiacciato arrivato dritto al cervello''

Sono preoccupato, ho la gola secca e la tachicardia pur non avendo ancora visto e saputo cosa le sia effettivamente successo.

''E' colpa mia''
Ripeto nella mia mente.
''E' solo colpa mia. Come sempre. Sono la rovina della vita di Sara. Maledico il giorno in cui mi ha incontrato perché ha sempre e solo sofferto''

Disarmato( The power of love #3) COMPLETADove le storie prendono vita. Scoprilo ora