Come avevo previsto, siamo state sveglie tutta la notte per raccontarci le nostre avventure. Ho saputo che Ryan ha continuato a insistere per avere il mio numero, dato che l'ho cambiato, e che ha anche cercato di contattarmi su Skype, per fortuna che mi sono eliminata l'account.
Siamo andate a letto alle sei, credo. Stavamo ridendo per una figuraccia che Hannah ha fatto e poi siamo crollate. La sveglia suona per la terza volta perché non ho fatto altro che rimandarla e, quando prendo il telefono per rimandarla di nuovo, noto che sono già le dieci.
Spengo il telefono e mi metto di nuovo a letto.
"Sveglia."urla mia nonna. Mi compro le orecchie con il cuscino, mugolando.
"Sono le due."sbuffo.
"Ora ci alziamo."
"Fra dieci minuti vi voglio giù."
"Non possiamo dormire un altro po'?"chiede Hannah, sbadigliando.
"No. La prossima volta andate a letto prima."dice uscendo dalla camera. Mi levo in cuscino dalla faccia e lo butto contro la porta.
"Non ho le forze per alzarmi."dico chiudendo di nuovo gli occhi.
"Pensa che di sotto troverai il cibo, con me funziona."dice alzandosi.
Dopo qualche minuto mi alzo pure io e scendiamo di sotto, sempre con il pigiama addosso.
"Oggi mi porti a fare un giro per Riverdale ?"
"Certo."
***
Il sole splende, fa caldo ed è la giornata perfetta per uscire. Andiamo in direzione del centro e mi fermo ogni tanto per guardarmi attorno e per cercare di non perdermi.
"Sei sicura di sapere dove stiamo andando?"le lancio un'occhiattaccia.
"Ovvio che so dove stiamo andando."
"Posso fidarmi?"mi chiede lei sorridendo.
"Non capisco da dove possa venire tutta questa poca fiducia nei miei confronti..."
"Ti ricordo che l'ultima volta che siamo andate in una città che dicevi di conoscere ci siamo persi, e anziché metterci dieci minuti per tornare a casa, ci abbiamo messo un'ora e mezza."mi ricorda avvicinandosi e avvolgendo il braccio attorno alle mie spalle.
"Mia mamma era davvero arrabbiata! Mi ha messo in punizione per una settimana."dico ridendo.
"Che cosa strana, tu in punizione?"dice ridendo.
Arriviamo davanti a Starbucks, come sempre, pieno di persone. Ordiniamo e poi si sediamo fuori. Non appena mi siedo, vedo Justin passeggiare.
"Terra chiama Emma."dice Hannah passandomi la mano davanti al volto. Si gira guardando in direzione di quei due.
"È molto carino lui."dice sorridendo. "Chi è?"
"Justin."
"Quel Justin di cui mi hai parlato?"
"Sì."
"Da come lo avevi descritto non era un granché. Ed invece è uno strafigo. Come hai fatto ancora a non fartelo?"
"È insopportabile."
"Come te, siete perfetti."faccio finta di ridere.
Prendo il mio frappé e lo bevo.
"Chi è quella barbie?"mi giro e vedo Taylor. Cammina a testa alta, facendosi spazio tra le persone quasi come se fosse una specie di celebrità.
"Oh, quella è Taylor. La ragazza più popolare della scuola, o qualcosa del genere."
"Già mi sta sul cazzo."rido.
"Pensa io. Non fa altro che rompermi il cazzo perché dice che devo stare lontana da Justin. Il bello è che non ha ancora capito che a me lui non interessa."mi guarda. "Che hai da guardarmi così?"le chiedo.
"Ti conosco, ti interessa."alzo gli occhi al cielo.
"No, per niente."
"Io ti conosco meglio delle mie tasche. Comunque se non ti interessa, non ti da noia se ci prova con una ragazza."mi giro verso di lui.
Lo vedo scherzare con una ragazza mora. È quella dell'altra sera.
"Patetico."dico io, rigirandomi. Vedo la mia migliore amica mangiarlo con gli occhi.
"Hai finito di guardarlo così?"
"Mi sa che verrò a trovarti più spesso."scuoto la testa sorridendo.
Mi giro di nuovo e incontro lo sguardo di Justin. Mi stava guardando? I miei occhi restano puntati sui suoi per secondi, ma che sembrano diventate ore.
"Sono stata a casa tua l'altro giorno..."
"E?"
"Tommy era molto strano."
"In che senso?"
"Non lo so sinceramente, so solo che era diverso da tutte le altre volte. Forse gli manchi."
"Quella peste."dico sorridendo.
"Non sai tra quanto potrai tornare?"
"Penso quando sarò cambiata."
"Allora su Emma, recita."la guardo confusa. "Fai finta di essere diventata gentile con tua nonna, magari così poi chiamerà tua mamma e le dirà che sei cambiata e tornerai a casa."
"Perché non ci ho pensato prima?"
"Io sono il cervello e tu il corpo."rido abbracciandola.
"Se funziona sarebbe fantastico."
"Confondo in te tesoro, abbiamo un sacco di cose da fare insieme."sorrido.
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REBEL
Hayran Kurgu"Penso che vivere senza rischi sia un po' come rischiare di non vivere. Non mi importa a cosa andrò incontro. Se è quello che voglio, lo farò."