La pioggia

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"Non può esserci l'arcobaleno senza la pioggia", "No pioggia, no fiori", e così via. Tutto come una proporzione: la pioggia sta alle cose brutte come l'arcobaleno sta alle cose belle. 
Cosa vi ha fatto di male la pioggia per associarla a tutti questi momenti brutti della nostra vita, che dovrebbero farci crescere, insegnare chi sa che cosa, far vedere "l'arcobaleno".
Forse perché le cose brutte, quando arrivano, sono esattamente come la pioggia d'estate, che un momento prima c'era il sole più accecante che ci possa essere e due secondi dopo scoppia il temporale, per poi finire bruscamente, come se nulla fosse successo? 

A me la pioggia piace da morire. Il rumore delle gocce che si disintegrano toccando terra, il profumo che si porta dietro, il cielo che si riempie di nuvole grigie che sono la cosa più vicina alla perfezione, l'atmosfera che subito diventa più malinconica e intima. Correre sotto la pioggia mi ha sempre divertita, ma ancora di più stare distesa sotto la pioggia, con il viso scoperto pronto ad essere attaccato da mille gocce fresche. Essere consapevole di ogni singola goccia che tocca il mio corpo, così come sono consapevole di ogni singola cosa "brutta" che accade nella mia vita.
Solo che sotto la pioggia tutto è più bello. Solo che le cose brutte sono come le gocce che appena ti toccano, spariscono. Posso anche lasciare un'orma, un segno invisibile ma indelebile, segnarti a vita o non farlo affatto.
Ti rialzi lentamente, sarai forse fradicio, segno di tutta la pioggia che hai preso, ma hai un piccolo sorriso sul viso, perché in fondo è stato bello. Per un momento nella tua vita non hai pensato ad altro che al bombardamento di gocce. Le conseguenze sono arrivate dopo. 

Sarà che a me la pioggia piace e che tutto quello che è associato alla pioggia ha un fascino particolarmente inspiegabile, ma se vedo le cose brutte come gocce di pioggia, mi fanno quasi meno paura. 

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