"Perfezione"?

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La perfezione è una questione troppo soggettiva che rende le persone troppo irascibili. Forse non si dovrebbe proprio parlare della perfezione in generale. Forse dovremmo abolire questo termine. Toglierlo proprio da tutti i dizionari.
Si arriva sempre e comunque a dire: "Quello che per me è perfetto non lo è per te" oppure "La perfezione non esiste e non dovrebbe esistere, perché impone dei limiti alla società e tutti arrivano ad essere identificati in base a delle linee guida dettate da qualche cretino che un giorno si è svegliato e ha deciso che quella precisa cosa è "perfetta" e tutti devono essere d'accordo con lui". Questioni complicate, insomma.

Comunque...Cos'è perfetto per me?
Io mi accontento delle piccole cose. Per me è perfetto il tramonto di fine agosto, con una felpa addosso perché ormai fa già troppo fresco la sera, con quella malinconia di un'estate ormai finita e di un nuovo inizio con l'autunno.
Quel momento, sospeso tra il passato e il futuro, quel piccolo "adesso" in cui ti fermi e respiri: un lungo respiro, riempi i polmoni d'ossigeno finché ti fanno male, trattieni il respiro il più possibile, poi rilasci tutto. In quel piccolo momento ti senti in pace con tutto quello che ti circonda. Magari ti concedi anche un piccolo sorriso, magari qualche lacrima clandestina scende sulla guancia.

La cosa bella di questo mio tramonto "perfetto" è che potrebbe esserlo solo per me. La perfezione è bella proprio perché è soggettiva. Ci mettiamo del nostro nel rendere e vedere le cose perfette, come se fossero dei riflessi di quello che siamo o quello che ci piacerebbe essere.
Io sono un tramonto di fine estate, in bilico tra la spensieratezza e la malinconia.

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