Esco dal bagno e quando sto per scendere il primo gradino, mi fermo, mi metto dietro un muretto e ascolto quello che sta dicendo il padre Guido a Christian. "Non dovevi farlo! Perché hai raccontato della nostra storia a una sconosciuta, capisci che tutto ciò potrebbe causare la cosa. Sei inaffidabile e immaturo! Adesso prenditi questa bella bambolina e ve ne andate subito!" mi dispiace che si sia arrabbiato così tanto, "Gli hai detto anche di Ruben?" continua con tono severe e arrabbiato, chi è questo Ruben? "No di lui no! Papà perché non provi a fidarti almeno una volta di me, di lei ci possiamo fidare! Non mi delude e ne sono convinto!" sono felice che lui si fidi di me, anche se non mi ha detto di questo ragazzo, voglio capire chi è e voglio aiutarli, anche se non so come.
Scendo le scale facendo finta di niente, "Ehi amore adesso noi andiamo, grazie mamma e...papà!" da un bacio a tutti sulla fronte tranne a suo padre che non lo saluta nemmeno, io faccio lo stesso però avviamento saluto anche il signore.
Il tempo in macchina trascorre lentamente e in silenzio, sicuramente starà pensando a quello che gli è successo con il padre, "A cosa pensi?" cerco di farlo parlare, "Nulla, penso e basta!" risponde con tono freddo, "Ok scusami!" non pensavo gli potesse dare tanto fastidio, mi guarda negli occhi "Scusami ho esagerato, ma per adesso non ne voglio parlare!" si gira e continua a fissare il vuoto.
Arriviamo ed entra in casa senza aspettarmi, ed è strano perché di solito lo fa sempre, entro e infuriata sbatto la porta, "Mi spieghi cosa hai? Se litighi con tuo padre, non puoi prendertela con me! Se te lo chiedi si...vi ho sentiti Christian, ho sentito che a tuo padre gli dia fastidio che tu mi abbia raccontato tutta e io te ne sono grata che tu credi in me. Ma adesso spiegami cosa centro io??" lancio la borsa a terra e mi avvicino a lui spingendolo, "Chi è questo Ruben? Non me lo vuoi dire, bene ma sappi che lo scoprirò da sola, con o senza il tuo aiuto!" con i suoi occhi rossi e pieni di lacrime lo lascio solo ed esco di casa, mi inizia a incamminati ma senza meta.
È da almeno da un'ora che sono fuori di casa e mi ha fatto almeno 20 chiamata ma tutte senza la mia risposta, mi trovo in un posto strano, i muri sono pieni di murales bellissimi, da un cancello chiuso si intravedo una cinquantina di ragazzi che stanno festeggiando con delle birre e sandwich, almeno tutto quello che ho visto fin' ora, un ragazzo mi sta fissando da quando sono arrivata è davvero carino.
Cammino guardando il cellulare che faccio lo chiamo o non lo chiamo? "Ti sei persa?" cosa? Ho sentito parlare qualcuno, ah si...è il ragazzo che vi avevo detto prima che adesso però è dietro di me! "Ehm...si! Lo so non ci conosciamo neanche ma mi daresti un passaggio all'Accademia del Talento, tra 15 minuti dovrei essere lì!" si dimenticavo, sono quasi le 2 del pomeriggio e io non ho neanche mangiato, sorride, quando ride è ancora più carino, ok basta Serena sei fidanzata, "Piacere Simone! Ok ti accompagno, ma solo se accetti di accompagnarmi alla festa di capodanno, mi dai il tuo numero così ti tengo aggiornata!" è veloce il ragazzo, "Grazie mille ma io sono già fidanzata, se vuoi però magari vengo lo stesso ma porto io mio ragazzo! Se non ti dispiace però potremmo partire?" ci rimane male, lo intuisco dalla sua espressione, "Mi sarebbe piaciuto di più se saresti venuta da sola, ma va bene lo stesso. Andiamo!".
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Non smettere di sognare
RomanceSerena una ragazza di 14 anni che come tutte le ragazze della sua età ha un sogno. Entra in una accademia cercando di realizzarlo al meglio possibile, lì farà nuove amicizie e incontrerà il vero amore.