[one]
strugge terribilmenteTaehyung era appena rincasato da una lunga sessione di lavoro, era a dir poco esausto e il suo primo pensiero appena varcato l'ingresso, fu quello di distendersi immediatamente sul suo letto con le braccia spalancate ai lati del corpo.
Le candide ali che gli pesavano sulla schiena come intere montagne stavano mano a mano svanendo, così come le piume bianche cominciavano a svolazzare via.
Ma la faretra e l'arco rimanevano ancora stretti tra le sue lunghe dita che progressivamente stavano cedendo nel lasciarli andare.
Si sentiva vuoto, come se al puzzle della sua vita mancasse un tassello importante, e, per la cronaca, Taehyung sapeva benissimo quale fosse.
Sentì all'improvviso gli occhi pizzicare, ma questa sera non intendeva svolgere la stessa routine: stasera non avrebbe nascosto la testa tra i cuscini, non avrebbe pianto, avrebbe risparmiato quello spettacolo al suo unico testimone, il piccolo Yeontan, che non esitava un secondo a consolare il suo affranto padrone.
Non poteva vivere in quel modo, non poteva vivere senza amore; l'amore è la linfa vitale di ogni essere umano e non si può farne a meno.
Taehyung non aveva mai osato trasgredire le regole che gli venivano imposte, non aveva intenzione di venir punito.
Gli avevano sempre ripetuto di non rivelare a nessuno la sua professione particolare; sapeva che non doveva sfruttare il suo potere per piaceri personali, e sapeva che non avrebbe dovuto usare le sue frecce per far innamorare qualcuno di sé stesso.
Ma nessuno gli aveva mai vietato di innamorarsi.
Taehyung non ci aveva mai provato, pensava fosse inverosimile e scontato, ma in realtà non gli avevano proibito di usare le frecce su sé stesso.
Fu quel lampo di genio che gli attraversò la mente a fargli spostare le mani da sopra gli occhi piangenti e le guance bagnate.
Aveva tirato su col naso, lo sguardo perso nel vuoto e la mano che si muoveva da sola, ma esitante, verso le frecce dorate all'interno della faretra.
Le sue dita tremavano mentre afferravano la sottile asta metallica che gli avrebbe cambiato la vita.
Sentiva il suo Yeontan abbaiare, forse aveva capito che il suo padrone stesse per compiere qualcosa di azzardato.
Taehyung ignorò i latrati, sfilò la freccia dalla faretra e la prese tra le mani tremanti.
Non riuscì a fermarsi a riflettere, preso dalla frenesia, spinse la punta acuminata contro il suo cuore.
Percepì la freccia penetrare e squarciare le sue carni: sentiva dolore, un dolore lancinante, tanto che prese a stringere veemente l'asta, che aveva cominciato a frantumarsi in tante scintille.
Continuava a tremare, spalancò la bocca come per urlare, ma dalle sue labbra uscì solo un fievole gemito sofferente.
Chiuse gli occhi, sentiva di star per svenire, probabilmente l'avrebbe fatto sul serio.
Le braccia cedettero e caddero, scontrandosi contro il suo petto.
Perse conoscenza all'istante, mentre il suo cane abbaiava continuamente, spaventato dal comportamento insolito di Taehyung.
Il suono di una notifica riecheggiò all'interno della stanza immersa nel silenzio.
nuovo messaggio da Jungkook:
sto venendo a casa tua
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𝗲𝘅𝗰𝗿𝘂𝗰𝗶𝗮𝘁𝗶𝗻𝗴𝗹𝘆 ; kv ✓
Fanfictioncupido, disperato, pianta una freccia nel suo stesso petto; ❴𝗰𝗼𝗺𝗽𝗹𝗲𝘁𝗮❵ sconsiglio la lettura, le mie doti non erano ancora delle migliori quando excruciatingly è stata scritta.