[eleven]
un oscuro colore di piantoEra più di un giorno intero che non vedeva, né sentiva Jungkook, e la cosa lo turbava.
Lo scorso pomeriggio gli aveva esplicitamente scritto di non venire a casa sua, di non scrivergli e di non cercarlo, e il moro, seppur dopo aver replicato più di una volta, si era arreso e aveva semplicemente fatto ciò che gli era stato ordinato.D'altro canto, Jungkook, aveva paura di cosa stesse succedendo, o fosse successo, al suo hyung e il perché non volesse vederlo.
Intanto, un'ennesima lacrima solcò la guancia di Taehyung, era l'ultima lacrima di quella notte, dato che a breve avrebbe dovuto alzarsi ed affrontare il suo ultimo giorno di lavoro.
Taehyung posò Yeontan sul parquet della sua camera da letto, dopo averlo abbracciato tutta la notte, mentre il povero cucciolo percepiva il dolore del padrone.
Si sentiva vuoto, non si trattava di essere triste o felice, si trattava di non voler essere più sé stesso.
Prese le forze necessarie per alzarsi dal letto e cominciò la sua routine mattutina, saltando, però, la parte della colazione.
Quando fu finalmente pronto, si diresse verso la porta di casa, lanciò un ultimo sguardo al suo cucciolo che lo aveva seguito a ruota, salutandolo, ed uscì.
In questo momento, se un camion stesse per investirmi, giuro che non mi scanserei.
[•••]
Si erano fatte le sei e mezza, ormai e, a differenza degli altri giorni, Taehyung non era ancora rincasato.
Aveva perso tutta la giornata a lavorare, e ancora gli mancava una dannatissima freccia.
Aveva deciso, però, e finalmente, di ritornare a casa. Stava perciò barcollando lungo il marciapiede, stanco e triste, mentre ancora si guardava intorno alla ricerca del suo ultimo bersaglio.
E poi lo vide: la sua vicina di casa, sull'uscio del cancelletto del giardino, a conversare con un uomo.
Doveva colpire quell'uomo e liberarsi di quello stupido pezzo di metallo che si portava dietro da un giorno intero.
Sfilò quindi l'ultima freccia dalla faretra e caricò l'arco con forza e sicurezza, nonostante stesse quasi per crollare a terra.
Taehyung non ebbe il tempo di mirare che una voce ben conosciuta gridò il suo nome, facendogli perdere il controllo e scoccare la freccia a casaccio.
-Cupido!-
Mercurio, non di nuovo...
Il grigio aveva serrato gli occhi, troppo impaurito di scoprire la fine che aveva fatto l'ultima freccia della sua carriera.
Li schiuse leggermente e titubante, ma una volta messa a fuoco la scena, li spalancò.
-Jungkook!-
author's note
praticamente vorrei pubblicare una Jinmin, ma non so se vi interessa idk.
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𝗲𝘅𝗰𝗿𝘂𝗰𝗶𝗮𝘁𝗶𝗻𝗴𝗹𝘆 ; kv ✓
Fanfictioncupido, disperato, pianta una freccia nel suo stesso petto; ❴𝗰𝗼𝗺𝗽𝗹𝗲𝘁𝗮❵ sconsiglio la lettura, le mie doti non erano ancora delle migliori quando excruciatingly è stata scritta.