Capitolo 7

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Il giorno dell'esame arriva. Prima di entrare nell'aula dove si svolgerà l'esame, Steve mi ha mandato un messaggio

"In bocca a lupo per l'esame, ti aspetto stasera a casa"

Vedo il messaggio e sorrido

"Dai James, vieni" disse jade

Entriamo nell'aula e ci fanno posare il cellulare. Rivivere l'ansia dell'esame è qualcosa di irreale per me, visto che già lo avevo fatto ma durante il coma

Una cosa strana sono le domande, erano le stesse del mio sogno. Vincent continuava a guardarmi seduto sulla scrivania del supervisore dell'esame

Stava li, muto, solo per darmi fastidio.

Le domande le sapevo tutte, non ci ho ripensato neanche ad una. Aspetto che finisca il tempo, ricontrollo tutte le risposte e poi quando il supervisore ci dice che è esaurito il tempo, consegno. Appena finito l'esame, vado nello spogliatoio per cambiarmi. Ero da solo

"Sei andato bene all'esame"

Mi giro verso di lui, non ne potevo più di lui

"Senti, ti dico le cose come stanno, mi hai rotto il cazzo. Tu devi andartene, devi sparire dalla mia vita. Puoi stare ma magari potresti aiutarmi, invece l'unica cosa che fai è starmi dietro e guardarmi e darmi fastidio"

Torno a casa in macchina, lui è ancora lì

Appena entro a casa, Steve mi prende e mi bacia

"Come è andata?"

"Benissimo"

Mi prende in braccio e mi butta sul divano

"sapevo che c'è l'avresti fatta"

Continuiamo a baciarci

"Ti devo dire una cosa" disse staccandosi da me

"Di che si tratta?"

"Sono stato chiamato dall'Italia, devo occuparmi di un paziente speciale"

"Dall'Italia?"

"Si"

"Cioè devi andare in Italia per quanto?"

"3 mesi"

Rimasi un po' turbato , Steve si accorge che ero un po' triste

"Parto domani, rientrerò ai primi di dicembre. Scusami ma è importante. Si tratta dell'attore George Clooney, ha fatto un incidente a Olbia e devo aiutarlo per la riabilitazione, ha avuto un brutto incidente in moto"

"È il tuo lavoro, non posso negartelo solo per stare con me"

Steve riprende a baciarmi

"Ma come farai senza di me?"

"Ce la farò, tu pensa al tuo lavoro"

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La notte non ho dormito, pensando che Steve sarebbe partito. Da settembre a dicembre è un eternità. Rimarrò da solo. Sopravviverò.

La mattina Steve prepara le valigie e io lo accompagno in aeroporto. Per tutta la durata del viaggio in macchina lui mi tiene la mano.

Arrivati in aeroporto Steve fa il check in e arriviamo insieme dove si fanno i controlli, non potevo passare dopo quel varco

"Chiamami appena arrivi, qualsiasi ora sia"

"Promesso"

Ci abbracciamo, un abbraccio che voleva che durasse un eternità. Steve mi bacia sulla testa. Tutta la gente ci guardava.

"Devo andare" disse baciandomi e andando

"Buon viaggio" dissi, cercavo di non piangere

Appena Steve varca il metal detector, mi guarda e io lo saluto con la mano. Io mi giro e vado verso i bagni a piangere. 3 mesi senza Steve. Il secondo anno di specializzazione stava per cominciare. Io ero pronto. Avevo jade e Jasmine al mio fianco. Rimpiango i giorni in cui Vincent era sempre accanto a me. Andai nel bagno per piangere. Controllo che non ci sia nessuno ed entro dentro uno dei bagni. Chiudo la porta e mi appoggio ad essa, strusciando verso terra sedendomi sulle ginocchia. Comincio a piangere. Non so quanto rimango lì a terra. Sento la gente entrare, quindi mi alzo, faccio finta di scaricare, mi asciugo le lacrime ed esco. Potete pensare che sia un po' esagerato piangere per una persona che vedrò tra tre mesi, ma dormire da soli e stare da soli in una casa senza che nessuno ti dia il suo affetto.

Prendo la macchina dal parcheggio, pago e rientro direttamente a casa. Appena entrato, vado a buttarmi direttamente a stendermi sul letto.

"Ora sei da solo" Vincent compare vicino a me

"Almeno ci sei tu. Anche se sei solo un allucinazione e credo che io abbia qualche cosa al cervello."

"Perché dovresti avere qualcosa al cervello?"

"Ti ricordi Izzie stevens di Grey's Anatomy?"

"Certo, ha avuto un tumore al cervello "

"Bene, prima di scoprirlo aveva delle visioni di un morto. Anche io ho paura di avere queste visioni. Non sono normali"

"Non sono normali per te o per gli altri?"

"Un po' per tutti e due"

"Vedi, hai paura di quello che pensa la gente, che fa che si ha le visioni di un morto a cui si vuole bene. Se questa cosa ti rende felice, penso, perché farti problemi"

"Sarebbe meglio se fossi vivo, Vincent, poterti toccare e sentirti"

Mi alzo dal letto e vado verso lo specchio

"Se vuoi, puoi sentirmi, ma dentro di te"

Mi mette una mano sulla spalla, dallo specchio riesco a vederla che me la mette, ma non la sento fisicamente. Io metto la mia mano sulla spalla in cui c'è la sua

"Devi essere forte, tu mi hai sempre detto di non mollare mai. Ora devi essere forte. So che c'è la puoi fare. Anche se sono morto, cercherò di aiutarti, non starò lì a guardarti, ti darò tutto il mio supporto morale"

"Grazie" dissi guardandolo con occhi pieni di lacrime"

Mi sentivo pazzo a parlare da solo, ma la cosa poco mi fotteva, ero da solo in casa, nessuno poteva sentirmi.

Me ne fotto, fino a dicembre senza Steve sopravviverò. Tra pochi giorni inizia il secondo anno e io ora sono pronto a tutto. Devo solo aspettare i risultati

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