Capitolo 9

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Finalmente dicembre. Oggi devo andare a prendere Steve all'aeroporto. Sono troppo contento. I miei specializzandi di primo anno sono diventati bravissimi, tutti tranne Gunther. Con Gunther sto facendo un lavoro particolare. Gli faccio tipo delle lezioni private con il manichino e lui deve rispondere alle domande. Piano piano, diventerà bravo. Io ci tengo a lui, voglio che diventi un buon chirurgo e non voglio che venga bocciato all'esame per passare il secondo anno. Chiedo la mattinata libera al capo per andare a prendere Steve. Presi la macchina e andai all'aeroporto. Erano le 11:00, l'aereo sarebbe dovuto atterrare alle 11:15. Aspetto un quarto d'ora all'uscita. Inizia ad uscire molta gente alle 11:25, i primi sbarcati. Controllavo che Steve uscisse e mi vedesse. Dopo che molte persone uscirono, finalmente arriva lui. Io gli faccio segno con il braccio, stavo per piangere. Finalmente viene verso di me. Non aspetto che arriva, gli corro incontro e gli salto addosso

"Ciao" dissi abbracciandolo

"Ti sono mancato?"

"Molto" e ci baciammo

C'era un sacco di gente quindi non veniamo notati

"Andiamo a casa, sarai stanco"

Entriamo in macchina e inizio a baciarlo

"Finalmente, sei di nuovo affianco a me"

Accendo la macchina e partiamo

"Beh, che mi dici?" Steve si gira verso di me

"Che ti devo dire? È fantastico che sei qui"

Arrivati a casa, Steve mi prende in braccio e mi porta fino al letto. Cominciamo a baciarci

"Mi sei mancato" disse Steve

"Anche tu"
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Eravamo a tavola, stavamo mangiando

"Cosa hai fatto questi tre mesi in cui sono stato via?"

"Beh, ora sono specializzando di secondo anno, ma questo già lo sai" Vincent mi guardava seduto sulla cucina

"Come va con Gunther?"

"Oh, molto bene. Sai, gli sto dando lezioni private di chirurgia. Lo aiuto a studiare e nella pratica con il manichino. Non sa fare una sutura. Penso sempre di più che sia arrivato fino a questo punto con una raccomandazione. Ma, chi sono io per dire questo"

"Sei troppo modesto" disse Steve ridendo

"Grazie, messere" dissi facendo finta di fare un inchino

Guardo l'orologio appeso nella cucina

"Devo andare, farò tardi. Ci vediamo stasera" gli dissi baciandolo sulla guancia

"A stasera"

Prendo la macchina e mi dirigo all'ospedale. Come sempre un traffico pazzesco. Ha piovuto e quando piove a Chicago è un casino, tutte le strade si bloccano. Ma questa volta la strada era proprio bloccata, le macchine non si muovono. Penso subito ad un incidente. Scendo dalla macchina e vado alla testa della fila. Ci è stato uno scontro. Due macchine hanno slittato schiantandosi prima una contro l'altra e poi contro Il guard rail. Le ambulanze stavano arrivando

"Sono un medico" urlai appena arrivata l'ambulanza

"James" la ragazza nell'ambulanza la conosco. Si chiama katrina

"Aspetta vengo ad aiutarti" la aiuto a prendere le vittime dell'incidente e portarli sull'ambulanza. Uno aveva una brutta emoraggia.

Appena messo sopra, tappo l'emoraggia.

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