Capitolo 10

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Appena risvegliato, ero in preda allo shock, non capivo nulla di quello che era successo. Vincent si era smaterializzato. Faccio respiri profondi e mi calmo. Non sapevo dove era il mio telefono per scrivere un messaggio, ce l'aveva sicuramente Steve. Mi faccio forza e mi allungo al tasto del codice blu. Appena premuto, tutti corrono nella mia stanza. La mason e Steve arrivano correndo.

"James, o mio dio" disse la mason

"Sei vivo"

Steve corre contro di me e mi abbraccia. Io comincio a piangere

"Steve, l'ho visto. L'ho visto. Ero morto, era davanti a me"

"Chi hai visto?"

"Vincent" abbracciai più forte Steve piangendo e lui rimane scioccato " io sono morto, vedevo una luce fortissima, ero qui in ospedale ma non c'era nessuno"

"Ok, calma, calma"

"È sotto shock" disse la mason "diamogli un calmante"

La mason mi inietta un po' di calmante per farmi rilassare dallo shock

"Dimmi precisamente che hai visto" disse la mason sedendosi accanto a me sul lettino e dandomi la mano"

"Ero in ospedale, su un lettino. Mi alzo da questo lettino. Non c'era nessuno. Dalle finestre entrava una luce fortissima. Per i corridoi chiamavo tutti, all'improvviso spunta Vincent. Io lo potevo toccare, lui mi ha baciato. Io sono morto dottoressa mason, lo so. Mi sentivo bene, stavo bene, mai mi sono sentito così bene"

La mason mi guardi con sguardo preoccupato

"James, non so cosa ti sia successo. Un ictus, sei andato in coma. Non lo sappiamo. Sei collassato, non respiravi da solo. Ora, calmati, bevi un po' d'acqua. Dopo ti faremo un tac e una risonanza magnetica. Hai avuto un incidente, sei molto fortunato. Sei l'unico sopravvissuto"

La mason esce e chiude la porta. Steve prende la sedia e si siede vicino a me, prendendomi la mano

"Steve, Vincent ha fatto qualcosa, ne sono certo"

"Che cosa esattamente?"

"Senti, Steve, ti devo dire una cosa. Da quando te ne eri andato in Italia a settembre, ho avuto visioni di Vincent. Mi seguiva dappertutto. Kepler ha detto che era un effetto collaterale del coma ma lui rimase con me fino a prima dell'incidente, un po' come il mio angelo custode. Prima di risvegliarmi mi ha detto. Buon rientro, addio. Ha fatto qualcosa e io penso si sia sacrificato per riportarmi in vita"

"Io ti credo James. Dimmi, come si stava in paradiso?"

"Benissimo. Ti sentivi, libero. Nessun peso, nessuna preoccupazione. Stavo bene. Poi, c'era Vincent" mi faceva male la testa "steve, che ne dici se dormo un po'? Ho un gran mal di testa"

"Va bene. Dormi, io torno dopo" mi diede un bacio sulla fronte e usci dalla stanza

Io mi stendo sul letto cercando di rilassarmi, i calmanti mi aiutavano ad addormentarmi

Mi risvegliai che erano le 7. Ho dormito tutto il pomeriggio. I calmanti avevano finito il loro effetto, però stavo bene, non ero più sotto shock.

"Ti sei svegliato" Era kepler

"Dottor kepler"

"Non c'è bisogno che mi dici niente. So già tutto. Sei pronto per essere dimesso oggi stesso"

"Ne è sicuro? Ho avuto oggi l'incidente"

"Stai benissimo James. Sei miracolato. Dovresti ringraziare il signore che sei ancora vivo e stai così bene. Magari Vincent dall'alto ti ha aiutato, perché sei veramente stato miracolato. Sono tutti morti nell'incidente"

"Dottor kepler , io sono morto, Vincent mi ha fatto riportare in vita. Non so come ma l'ha fatto"

"Non so che dirti. Comunque ti sei risvegliato. Questo è l'importante. Ora vai, torna a casa con Steve."

Steve era ancora in ospedale. È rimasto per tutto il giorno per me

Con la sedia a rotelle mi accompagnano fino all'entrata

"Andiamo? Torniamo a casa?" Disse Steve aiutandomi ad alzarmi

"Si"

Con calma torniamo a casa

Ripenso alle parole di kepler. Era vero. Sono un miracolato. Non mi sono fatto niente. È stato Vincent. Ha sacrificato la sua anima per me. Questa cosa mi ricorda troppo i fantasy, però siamo nella vita reale. Io credo a queste cose surreali

Tornato a casa, vado a stendermi sul mio letto. Avevo mal di testa. Steve venne dopo 10 minuti a stendersi con me

"Perché tutte a me? Secondo te Vincent ha voluto questo? Voleva chiedere?"

"In che senso chiudere?"

"Ti avevo detto che vedevo Vincent dappertutto. Come se vedessi il suo fantasma. Parlava con me. Era vivo. Ma io non riuscivo a toccarlo. Mi teneva compagnia. La sua anima non era in pace. Ha aspettato il momento giusto per dirmi addio"

Rimango un po' in silenzio e poi scoppio a piangere

"Ehi, ehi, non piangere."

"Non ce la faccio. Mi manca, Steve. Mi manca tantissimo"

Steve mi bacia sulla testa accarezzandomi

"Mi manca. Io ero ancora innamorato di lui, anche quando mi sono messo con te. Non te l'ho detto perché non sapevo come avresti reagito. Te lo dico ora perché non c'è la faccio a tenerlo per me. Dovevi saperlo"

"Non preoccuparti, so cosa si prova"

Senza accorgermene, ci addormentiamo tutti e due. Un altra giornata di merda è passata. Ultimamente non me ne sta andando una buona. Prima il coma di sei mesi, poi muore Vincent, poi l'incidente.Mi sono rotto il cazzo. Da oggi non devo più piangere. Devo essere forte o tutto questo casino mi inghiottirà. Io devo essere forte. Non devo più piangere. Steve mi aiuterà. La mia vita ultimamente sta prendendo una brutta piega, succedono tutte le cose a me. Riuscirò a finire la mia specializzazione senza morire o andare un altra volta in coma per qualche cosa?

Prendo una piccola pausa da medical hospital 3 per avere la possibilità di scriver anche l'altro libro: Medical hospital:another world. Andate a dargli un'occhiata se volete

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