Capitolo 3 " La capitale"

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Nel tragitto per arrivare alla capitale, la carrozza che trasportava kuma fu colpita da un'acquazzone.Kuma, che stava riposando al suo interno non si era accorto che stava infuriando una tempesta fino a quando un forte tuono non lo svegliò. Sobbalzò e sbatté la testa nel tettuccio della carrozzina. Nella carrozza c'erano delle piccole finestra nei ambi sportelli, tirò la tenda si affacciò alla finestra. Scuri cumuli minacciosi avevano coperto le stelle. Apparve un lampo, e a esso seguì subito un forte tuono.
Aveva tutta l'aria di essere un brutto acquazzone.
- è una brutta tempesta, non potremo passare per le vie principali della capitale. Per arrivare al castello del re dovremo girare ed entrare dall'altra entrata. Si tenga forte signore, sarà un viaggio movimentato.
Era il cocchiere. Dopo qualche ore arrivarono davanti il castello di Dlog, ancora pioveva e gli alberi venivano scossi violentemente dal vento.
- sta piovendo, forse è meglio se prende questa prima di scendere
Disse il cocchiere indicando una vecchia giacca
- grazie, le lascio cinque Monete d'argento nel sedile
Kuma si infilò la giacca, prese la lampada a olio e scese dalla carrozza. Ad aspettarlo c'erano due camerieri del re. Kuma entrò nel lussuoso castello era bagnato e infreddolito e scosso da brividi.
- signor Kuma, se vuole seguirmi la porto nella sua stanza
- grazie
Kuma seguí l'uomo, aveva con sé soltanto il forziere con le monete dategli da Revlis. Dopo qualche minuto arrivarono a destinazione. Una grandissima stanza con un camino ed un persino un tavolo con della frutta fresca.
- bene, se permette tolgo il disturbo
- sì, e ancora grazie
Kuma mise ad asciugare i Jeans, la maglietta e la vecchia giacca del cocchiere. Il ragazzo non aveva altri vesti così decise di addormentarsi con il camino acceso e sotto le coperte.
Kuma si svegliò il giorno seguente con la gola secca. Si disse che era normale dopo tutta la pioggia che aveva preso.
Senza perdere tempo si alzò dal letto e aprì la finestra per respirare l'aria fresca. L'alba stava colorando il cielo limpido, ed era un giorno perfetto per scendere nei mercati della capitale ad acquistare qualche nuovo vestito. In quel istante lo stesso uomo del giorno prima aprì la porta, Kuma si era appena alzato e ieri aveva dormito senza pantaloni ne magliette .
- la colazione è pronta, la famiglia reale la aspetta nel salone. Signor Amuk si preparí e mi segua.
Il camino aveva fatto un ottimo lavoro i vestiti che aveva messo ad asciugare ora erano pronti per essere usati. Kuma si preparò, si sciacquó la faccia ed aprì la porta per uscire, ad aspettarlo c'era il cameriere.
- bene, da questa parte
Kuma insieme al cameriere arrivò in un grandissimo salone. Il tavolo era ornato con innumerevoli fiori e altri tanti dolci dall'aspetto appetitoso, una teiera in argento e delle tazzine in, una finissima, porcellana con rifiniture in oro. A capotavola sedeva il re Dlog circondato dalla moglie e dalla figlia, la principessa Alice. Kuma notò subito la bellissima principessa. Era proprio il suo tipo, capelli biondi, occhi grandi e azzurri e soprattutto aveva un grande seno. Kuma, per l'imbarazzo, si sedette dall'altra punta del tavolo e piano piano iniziò a mangiare e a sorseggiare il te. Poi il re disse:
- Revlis mi ha scritto una lettera dicendomi che aveva trovato un ragazzo dalle enormi capacità e che l'avrebbe mandato da me. Per caso è lei Kuma Amuk? L'uccisore di minotauri?
Kuma inghiotí il boccone e disse:
- , sono io, perché?
- come perché? Ragazzo sai come viene il nobile al quale viene poi affidato il feudo?
Kuma confuso rispose:
- no, sono ... stava per dire di essere un forestiero quando si ricordò ciò che aveva a Revlis a riguardo delle sue origini, continuò il discorso... S-sono cresciuto in una piccola locanda nel feudo di suo fratello, non mi sono mai informato su certe cose
- mmh...bhe, te lo spiegherò io allora. Per diventare un nobile basta uccidere il nobile che c'era prima, a noi interessano persone forti e capaci. Forse per questo motivo mio fratello ti avrà mandato qui. L'unico che non si può uccidere sono io, il re.
Kuma rimase inzialmente sbalordito dalla notizia, ma poi pensandoci era del tutto comprensibile per una terra che è in costante guerra. Una volta finita la colazione, il re torno nelle sue stanze e Kuma ne approfittò per uscire e andare nel mercato. Prese il suo piccolo forziere e uscì. Una volta fuori notò la bellezza del giardino reale che la notte scorsa non aveva potuto vedere. Una strada in pietra circondata  da fiori di ogni genere e di ogni colore. Arrivato al cancello chiese ad un uomo, che passava, dove poteva trovare un mercato e il vecchio indicò una strada dicendogli che alla fine di essa avrebbe trovato quello che cercava. Merce di ogni tipo, stoffe, armi, armature, pozioni, erbe, cibi, animali vivi, c'era letteralmente di tutto. Un enorme via piena di botteghe, un mercato dai mille colori. Kuma brillava dall'entusiasmo. Mentre il ragazzo camminava guardandosi intorno senza perdere nessun particolare. Un uomo circondato da altre persone gridava:
- una bellissima ragazza, potete fare quello che volete con lei sfruttarla nei campi, fargli portare pesi pesanti. Anche se ha i capelli del diavolo è ancora buona. Compratela! Compratela, solo per oggi il suo prezzo è di cento monete d'argento. Comprate gente! Comprate!
Era un mercante di schiavi. Kuma si avvicinò alla folla e la vide lì, buttata a terra una bellissima ragazza dalla pelle bianchissima, capelli rossi e un paio di bellissimi occhi verdi, portava dei stracci come indumenti e aveva un collare al collo ed era tenuta a terra da delle catene che aveva alle  caviglie.
- Allora chi offre cento monete d'argento? Nessuno? Ottanta?
- Io! Ne offro cento
L'uomo si avvicinò a Kuma
- bene, portatela al signore. Bhe, i collari sono un omaggio della casa. Avete fatto davvero un ottimo affare.
- no grazie, toglietegli quei collari.
- ma signore, sono questi collari che la proteggono. Nel caso in cui si allontana dieci metri da voi o nel caso in cui non risponde ad un suo comando. Questi collari attraverso una magia elementare del fulmine, la uccidero all'istante. capisce, sono questi che le servono per essere al sicuro.
- un motivo in più per toglierli, toglietegli. Ora!
-ok, ok ma poi non deve venire da me quando scapperà.
- Tranquillo.
Kuma entrò in una tenda nella quale ha dato le monete al mercante e la schiava divene di sua proprietà, poi uscì insieme alla schiava.
- perché mi avete tolto i collari?
Disse la schiava mentre guardava il ragazzo negli occhi.
- perché? ...non lo so, soffrivo nel vederti in quello stato così ti comprata e liberata. Se vuoi per me puoi scappare quando vuoi non ti seguirò. Sei libera di fare quello che vuoi.
Disse Kuma andandosene lentamente mentre salutava la ragazza con un cenno della mano. la ragazza guardó a Kuma, che si era girato verso di lei, e si domandò che cosa stesse pensando. Probabilmente che lei fosse brutta o debole, inutile per i lavori, possibile che l'aveva liberata dopo averla comprata? Tuttavia fino a quel momento non le era mai importato che qualcuno potesse considerarla una donna inutile...
La ragazza distolse subito lo sguardo. Il cuore cominciò a batterle velocemente.
- I-io voglio seguirla e servirla. Posso?
Appena Kuma sentì quelle parole pensò che fino ad ora soltanto Jak il suo amico aveva detto che voleva passare del tempo con lui.
- certo che puoi, sono felice di averti come schiava, approposito qual'è il vostro nome?
- ne ho avuti tanti, quanti i miei precedenti padroni. Potete scegliere voi il mio nome, e invece voi, come vi chiamate ?
- io mi chiamo Kuma Amuk. Per quanto riguarda il tuo nome, ti chiamerai Tess,ti piace?
-s-sí. Moltissimo!
- bene Tess io sto andando a compare dei vestiti, magari posso comprare qualcosa di carino anche a te, ti va ?
- si!
  
  " Questo è il tempo per servire."

" The God's Game "  il gioco di DioDove le storie prendono vita. Scoprilo ora