Capitolo 7 "La guerra ha inzio"

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Molto tempo fa, nell'antichità, precisamente quando i primi mostri del Revileb iniziarono a uscire.
La battaglia è continuata per molto tempo.
Gli esseri umani,i nani e gli elfi, anticamente le uniche tre razze, che vivevano in piccoli villaggi, usavano le spade, la forza bruta e la magia davano la caccia ai demoni.
I demoni, non seguivano il loro istinto di uccidere, ma seguivano le direttive del re dei demoni che attacava i suoi nemici solamente nei momenti di bisogno.
Le due fazioni continuavano ad attacarsi reciprocamente. La terra, trasformata in una landa desolata.
In questo mondo molte famiglie reali, molte principesse e molti eroi da non menzionare sono stati corrotti dall'avidità.
La guerra che tutti credevano sarebbe andata avanti in eterno giunse ad uno stallo, il Re dei demoni come al solito non aveva causato molte vittime, dopotutto era soltanto un ladro che rubava soltanto qualche provvista. La guerra andò nei secoli scemando.
Era stato il Dio che fece iniziare quella guerra e fece da spettatore durante i secoli.
L'uomo con la tunica nera, che fino a quel istante era rimasto seduto in penombra, si avvicinò leggermente sotto il cono di luce e si mostrò a Kuma.
Un ragazzo, piccolo e mingherlino per essere il Re dei demoni e lo sembrava ancora di più di quanto non lo fosse perché indossava quella lunga e larga tunica. Liived aveva un viso sottile, delle ginocchia nodose, capelli neri e occhi di un verde smeraldo scintillante.
- bene, ho detto che qui siamo nel Revileb ma voi molto probabilmente non saprete cos'è. Non è vero?
- no...
- Neanch'io so cosa sia .
Disse Kuma mentre spostava leggermente uni di quei undici troni che circondavano il tavolo e piano piano si sedette appoggiando le braccia nel tavolo.
L'uomo si sedette nuovamente, ma questa volta difronte al ragazzo. Anche la ragazza che sa controllare il fuoco si sedette seguendo Kuma.
Liived parlò molto con kuma e la ragazza, gli raccontò del vecchio regno di Teseran e della grande guerra che durò più di trecento anni, fra i demoni e il regno.
- ma quindi tu, hai più di trecento anni?!?!?
Esclamò Kuma, inefetti, guardandolo non si direbbe, sembrava un normalissimo ragazzo poco più vecchio di Kuma, poteva avere vent'anni.
- per essere precisi trecentocinquanta sette. Ma torniamo a voi.
Disse Liived guardando entrambi i ragazzi nei occhi.
- voi siete stati mandati qui da Dio, non è vero?
- esatto!
- e vi ha offerto dei poteri, nel caso della ragazza del fuoco e delle armi, come quelle del signor Kuma.
- sì...ma tu come fai a saperlo?
- semplice, perché le ha offerte anche a me. Dovete sapere che io in realtà sono nato durante la prima guerra mondiale...
Kuma e la ragazza rimasero sbalorditi nel scoprire che il Re dei demoni in realtà proviene dal loro mondo.
- ma la prima guerra mondiale è accaduta soltanto un secolo fa!
- ah, quindi è passato un secolo...
Bhe, quello che vi sto raccontando è la realtà, Dio ha creato questo mondo soltanto per divertirsi. Inizialmente mise contro le tre razze e successivamente, quando si unirono sotto un unico regno, evocò me.
Io ho scelto un abilità, per l'esattezza l'abilità di evocare mostri.
Quando l'uomo finì il suo discorso, nessuno parlò più. Sembrava come se il mondo si fosse fermato per qualche minuto.
- ma quindi, Dio ci sta usando per farlo divertire?!?
Fu Kuma a spezzare quel silenzio tombale, che sembrava quasi un sortilegio. Si alzò di scatto sbattendo le mani sul tavolo.
- Esattamente, ragazzo sei qui soltanto perché la guerra tra i miei demoni ( i demoni sono le evocazioni di Liived) e Teseran e successivamente tra i cinque regni ormai ha stancato Dio, così vi ha mandato qui a "movimentare le cose".
Kuma in quel momento aveva un aria cupa e spaventosa, era molto arrabbiato e con uno sguardo pieno di collera guardò Liived.
- Non c'è assolutamente nulla che possiamo fare?
- non possiamo fare nul- no in realtà qualcosa la possiamo fare.
Detto ciò l'uomo si allontanò dalla stanza dove erano Kuma e la ragazza. Ritornò poco dopo sfogliando un enorme libro, con la copertina in cuoio nero.
- proprio come ricordavo. Esiste un modo per collegare questo pianeta con il paradiso, sede di Dio. È un metodo che ha usato lo stesso Dio per scendere in terra, per divertirsi, probabilmente ci sarà stato un periodo antecedente alla guerra delle tre razze, nel quale Dio è sceso in terra. Chissà perché però ora sta rintanato nel paradiso?
- E qual'è ?
Liived prese il grande libro e appoggiandolo nel tavolo mostrò il suo interno agli altri. Era una mappa dei cinque regni, e in ogni regno era presente un enorme punto rosso sotto il nome della capitale.
- vedete questo è il posto di templi speciali. Se tutti e cinque vengono attivati si crea un flusso d'energia divina che porterà qualsiasi persona che si troverà al centro di essa, potrà accedere al paradiso.
- E come facciamo ad attivarli ?
- bhe, basta semplicemente che uno di noi riversi al centro dei santuari una parte di energia, la persona deve essere la stessa per ogni santuario.
- Posso farlo io!
Disse Kuma con tono calmo era sicuro di sé.
- ok, ma non sarà affatto semplice, ragazzo. Di certo i sovrani non faranno mai di entrare nei loro territori senza lottare. Dovremo fermare la guerra tra i cinque Nhak, conquistando noi ogni territorio del vecchio regno di Teseran.
In quel momento la ragazza che fino ad ora era stata in silenzio parlò e disse con tono pacato ed un espressione seria.
- da quel che ho capito, Kuma possiede dei guanti che gli permettono di spostare qualsiasi cosa che lui voglia, anche se stesso, giusto?
-
- bhe, allora possiamo dividerci i regni, io penserò al regno di Rekeb, Kuma al regno di Oker, Liived al regno di Eralop e quando avremo conquistato la capitale basterà che Kuma si sposti lì per attivarli.
- bene, allora faremo così per ora, ai restanti due regni ci penseremo quando avremo gli altri tre.
Disse Kuma con tono forte e deciso.
- Ricordatevi che le persone, i nani e gli elfi provano sentimenti, dolore, ricordatevi che questo mondo é comunque reale. Il bene e il male, questa è la guerra sia per il soldato che per il civile,la vittima. Ricordatevi che io non ho mai scelto la guerra come soluzione ai problemi ma questa sarà inevitabile. Cercate di fare meno vittime possibili.
In quel istante Kuma tornò in sé e si ricordò di Tess, il suo amore e della splendida moglie che avrebbe dovuto sposare da lì a poco. Il ragazzo pensò che le parole di Liived non si addicevano affatto al suo titolo di Re dei demoni.
- certamente, ho in mente già un modo per risparmiare le vittime. Nel regno di Oker vigila la legge del più forte. Mi basterà prendermi i territori sfidando ogni nobile e poi chiedere al Re Dlog di cedermi pacificamente il trono, se tutto va secondo i miei piani le vittime saranno soltanto tre, ovvero il marchese Will e il conte Revlis e il duca Razor.
- Bene, allora che la guerra abbia inizio!
Passarono tre giorni e tre notti e già si sentiva parlare del demone incappucciato che terrorizzava il regno di Rekeb e del Re dei demoni Edward che seminava il terrore nel regno ghiacciato di Eralop. Mentre Kuma aveva trascorso quei tre giorni con Tess e Alice, ma arrivò il momento di sfidare il marchese Will.
- mi raccomando, non perdere è torna vivo da me
Erano le parole che Tess aveva detto a Kuma prima del suo viaggio verso i possedimenti del marchese e che ora riecheggiavano nelle sue orecchie.
Il ragazzo fu accolto in un enorme colosseo, miglia e miglia di persone erano sedute nelle tribune pronte a godersi lo spettacolo.
Ed eccolo lì al centro dell'arena il marchese Will .
-Signori! Si tratta di un duello! Will sta per prendere parte a un duello! Il suo sfidante è il plebeo Kuma Amuk!
Will fece un inchino al pubblico, dando le spalle a Kuma. Poi come se avesse notato il ragazzo solo in quel momento, si voltò per fronteggiarlo.
Will e Kuma erano in piedi nel bel mezzo del Colosseo, squadrandosi attentamente.
- Bene allora, iniziamo
disse Will
-Meno parole, più azione.
Kuma scattò in avanti.
-I combattimenti si vincono mettendo a segno il primo colpo!
Will osservò Kuma con un sorriso tranquillo ed appoggio una mano nel terreno e da lì si innalzó un forma di una guerriero rivestito da un'armatura. L'altezza era all'incirca quella di una persona, ma sembrava fatta di un qualche tipo di argilla.Sbarrava la strada a Saito.
- Io sono un mago, quindi combatto usando la magia. Sono sicuro che non hai niente da ridire. Non è vero?
Il golem a forma di guerriero si scagliò contro Kuma.
Il suo pugno destro lo colpì con violenza allo stomaco.

-Argh!
Il ragazzo emise un gemito e crollò a terra. Nulla di sorprendente dato che era stato colpito in pancia da un pugno di terracotta. Il golem osservò Kuma senza esprimere alcuna emozione.
Non riusciva ad alzarsi a causa del dolore.
-Che succede, sei già a terra? Mi deludi caro il mio uccisore di minotauri
Will sembrò insoddisfatto. Alice, che era venuta con lui, sbucò fuori dalla massa di persone. Vedendo Kuma di nuovo in piedi, la principessa praticamente urlò il suo nome.
Il ragazzo animato dalla voce di Alice avanzò lentamente verso Will. Il marchese osservò Kuma con un fievole sorriso stampato sulla sua faccia.
-Più ci provi, più inutile questo duello diventa.
Il tipico spirito combattivo di Kuma si infiammò, forse si era lasciato prendere troppo dalle parole di pace di Liived.
Il golem di Will lo fece volare ancora una volta in aria con un calcio. Il ragazzo si alzò ancora. E venne ricacciato a terra nuovamente.
Il marchese Will sorrise sbattendo una mano a terra. Questa volta creò sette golem di terracotta. In tutto, i sette golem erano l'arsenale completo di Will. Non aveva mai pensato che un normale civile poteva essere in grado di sconfiggerne anche solo uno. Il marchese non conosceva ancora la vera forza di Kuma.
I golem circondarono il ragazzo e gli saltarono addosso tutti assieme.
Kuma guardò con uno sguardo freddo il marchese e asciugando una goccia di sangue, che gli era uscita dalla bocca con un dito, toccò un golem il quale si spostò facendo cadere gli altri. Una volta che tutti i golem furono a terra Kuma usò i suoi guanti per spostarli lontano facendolo scagliare contro una montagna.
Dopodiché il ragazzo si incamminò verso il marchese, che impaurito era caduto a terra. Gli si avvicinò e disse
- Se vuoi finirla qui basta che dici, mi arrendo
Il marchese Will inclinò la testa verso il basso e disse con tono triste e mentre piangeva.
- mi arrendo.
Kuma uscì Vittorioso dallo scontro con il marchese e ottene il suo titolo e le sue terre.
Kuma pensò
[Bene, ora è il turno del prossimo]

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