Capitolo 2 " L'inizio di un nuovo viggio "

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L'antico regno di Teseran era abitato da un popolo di contadini, era molto fluido.Per il regno vi erano innumerevoli polis e campi pieni di spighe dorate, la gente lavorava in pace, tranquillità e armonia ma tutto cambiò quando Revileb, luogo dove Dio quando creò il tutto rinchiuse ogni demone e male del mondo, si aprì e riversò nell'antico regno una terribile carestia, la maggior parte dei raccolti fu distrutta e gli uomini si scagliarono gli uni contro gli altri iniziando una guerra che lentamente devastò il regno. Con le risorse che iniziavano a diminuire sempre più velocemente,cinque persone si sono distinte maggiormente: Iagin Bubez , Silcoris Gartu , Enomed Sonark, Legan Amargark e Sarokos Sokor che iniziarono a cercare un modo per evitare che tutto ciò che era stato costruito si sgretolasse senza lasciare alcun ricordo degli abitanti del regno Tesran. Ognuno di loro prese qualche sopravissuto e fondarono cinque nuovi regni respetivamente: Iagin edificò una città ad ovest che prese il nome di Ablak, Silcoris ne costruì una ad est e la chiamò Otnomart, Enomed a nord con la città di Eralop, Legan scese al sud e con i suoi compagni costruì la città di Rekeb e infine Sarokos decise di costruire la città al centro del vecchio regno e la sua città si chiamò Oker.
Nei secoli successivi, i cinque regni reclamarono il dominio sul vecchio regno di Tesran, crescendo ed evolvendosi nei potenti regni odierni , guidati dai cinque Nhak, i rispettivi capi, i clan diedero inizio a una guerra che dura ancora oggi. Ognuno dei Nhak cerca di sottrarre territori, anche se il Revileb continua ad essere una minaccia concreta.
Enormi e spessi muri, un fossato largo qualche decina di metri, innumerevoli uomini armati con lance e scudo, fu questo ciò che vide Kuma quando raggiunse la fortezza del conte. Poi un enorme ponte elevatoio inziò ad abbassarsi sempre più, una volta dentro, dei uomini gridarono:
- il conte è tornato! Potete rialzare il ponte elevatoio
Un enorme città circondata da campi di grano, la fortezza Everen.
Revils giunto alle porte della sua reggia inziò a dar ordine ai soldati di spostarsi a Lunart, una città al confine con il regno di Rekeb. Poi si avvicinò al ragazzo e guardandolo disse:
- ti va di vedere l'interno? Oppure vuoi vedere un po' meglio la cittadella?
- bhe, preferisco entrare, vorrei riposarmi un po'
- bene, allora entriamo! Disse dandogli una pacca sulla spalla.
In realtà Kuma non era per nulla stanco ma voleva soltanto vedere l'enorme reggia reale, dopotutto è un ragazzo otaku appassionato di ogni cosa che possa ricordare un anime.
Ad aprire l'enorme portone furono due camerieri del conte, ad attenderlo vi erano una decina di camerieri e domestiche che accolsero Revlis e il signor Amuk. Appena entrarono il conte fece accomodare Kuma nel lussuosissimo salone, divani di stoffe pregiate, bellissimi quadri, un enorme tavolo e una grandissima finestra dalla quale entrava una grandissima quantità di luce che si riversava nella stanza. Kuma si sedette in una Delle innumerevoli sedie che accompagnavano il tavolo, a lui si avvicinò un uomo in smoking nero con un papillon di seta blu che disse
- cosa le posso portare? Abbiamo molti dolci oppure i migliori alcolici del regno
- u-un bicchiere d'acqua fresca, grazie
- provvedo immediatamente, lei resti pure qui
Poi si allontanò lentamente. Difronte al ragazzo sedeva il conte che non smetteva mai di fissarlo, dopo qualche minuto di assoluto silenzio imbarazzate Revlis disse a Kuma
- certo che uccidere un minotauro da soli non è un impresa comune, signor Kuma, lei da dove proviene?
Il ragazzo rimase in silenzio a pensare, non poteva dirgli che proveniva da un altro mondo, in quel momento si ricordò dell'uomo della locanda e rispose al conte dicendo :
- sono il figlio dell'uomo che ha la locanda giù in città ... Kuma accennava un sorrisetto, il conte sentendo quelle parole stava quasi per cadere dalla sedia nella quale era seduto poi appoggió le mani saldamente nel tavolo e guardando al ragazzo disse :
- s-siete figlio del nano? Non si direbbe guardandovi ...chi è vostra madre?
Kuma non sapeva che l'uomo era un nano, ora aveva un'altra "gatta da pelare" doveva inventare chi era sua madre. kuna pensò a tutte le razze che giocando o attraverso gli anime aveva imparato, alla ricerca di una abbastanza alta. Si ricordò che gli elfi sono normalmente alti anche due metri, poteva essere plausibile che la sua altezza sia data dall'incrocio tra un nano ed un elfa. Kuma parlò molto di lui e dei " suoi " genitori a tal punto che il conte iniziava a credere alla sua storia. Tra una chiacchiera ed una bugia inziò a calare la notte e molte domestiche e camerieri stavano preparando l'occorrente per la cena quando nel salone del conte entrò una donna . Aveva dei capelli lunghi e biondi, due occhi verdi e portava dei vestiti molto eleganti, si avvicinò al conte, e davanti gli occhi di Kuma, lo baciò. Kuma si girò sbalordito dando le spalle al conte, non sapendo che pensare.
- signor Kuma, tutto bene?
-s-sí, è tutto apposto
Revlis guardò la signora che aveva accanto sorridendogli e disse con tono pacato:
- lei è mia moglie Efan, come puoi vedere dalle orecchie abbastanza lunghe anche lei è un elfo, o almeno uno dei pochi restanti
Kuma inefetti non aveva notato le sue orecchie, mentre il ragazzo stava bevendo dell'acqua il conte inziò a parlare di lui a sua moglie dicendogli che era un mezzo elfo. Ad Efan iniziarono a brillare gli occhi e sorridente chiese con tono dolce ed entusiasta:
- Davvero?!? Chi è tua madre? Quanti anni ha? Sai se proviene dalla vecchia capitale elfica?
Kuma restò ammutolito dalle troppe domande della donna soprattutto perché non sapeva che rispondere, per fortuna in suo aiuto venne il Revils che disse
- amore,non fare tutte queste domande al signor Kuma, dopotutto è il mio ospite d'onore nonché l'eroe che ha ucciso il minotauro.
-G-giusto, se vorrai rispondermi lo portai fare anche in futuro.
In quell'istante le porte del salone si aprirono nuovamente, questa volta era il cameriere, annunciava che la cena era pronta e che gli ospiti e il conte potevano spostarsi nella sala da pranzo. Un meraviglioso banchetto degno di un conte aspettava kuma. selvaggina di qualsiasi tipo, un intero maiale fatto arrosto non mancavano verdure e frutta fresca di stagione, ma soprattutto non mancava il vino. Al banchetto del conte parteciparono anche esponenti della piccola nobiltà e grandi mercanti. Seduto a capotavola c'era lui, Revlis e al estremo opposto c'era Kuma. Il conte prese il suo calice pieno di vino e alzandolo, facendone cadere qualche goccia a terra, disse:
- benvenuti cari ospiti. Oggi fra noi abbiamo il mio ospite d'onore l'uccisore di minotauri Kuma. Poi bevve il vino dal calice ed esclamò... lunga vita al nostro sovrano, nonché mio fratello, Dlog!
Poi tutti iniziarono a mangiare, a bere e a divertirsi.Ma Kuma notò una cosa, quel banchetto non serviva soltanto a divertirsi ma era un modo per unire sotto un solo tetto gli uomini più influenti. Molte persone parlavano fra di loro tra un calice di vino e l'altro alcune persone si avviarono persino da Kuma iniziando a parlare con lui.
- lei deve essere colui che ha ucciso il minotauro, vi andrebbe di far parte del mio esercito, la paga sarebbe davvero buona e potreste avere qualsiasi donna che desiderate
Dicevano i nobili e interessati a lui, mentre i mercanti gli dicevano :
- caro signor Kuma, lei che lavoro fa ? Le andrebbe di fare il mercenario e lavorare per me, la paga sarebbe molto più di quanto darebbero i nobili, ormai in crisi e inoltre potrete avere tutte le terre che vorrete.
Kuma fu inondato da richieste, da nobili, mercanti e addirittura di matrimonio da ragazze nobili. Ad un certo punto arrivò alle sue spalle Revlis che mettendo una mano nella sue spalle disse:
- mi dispiace cari signori ma lui è mio
Poi lo prese a disparte e gli disse di non farsi ingannare dai nobili e dai avidi mercanti e di ricordarsi che lui è libero.
Piano piano gli invitati iniziarono ad andarsene, rimasero soltanto il conte e kuma seduti al tavolo. Revlis aveva in mano un bicchiere con del vino, giochava facendo girare lentamente il vino al suo interno. Poi lo bevve e disse guardando al ragazzo dritto nei occhi:
- caro ragazzo tu hai un enorme potenziale, è meglio per te se vai a lavorare nella capitale qui non riusciresti a ottenere una proposta decente da dei nobili ormai in crisi per le continue guerre ai confini. Ho fatto preparare una carrozza pronta per la capitale al suo interno vi è un piccolo forziere con le mille monete d'argento per aver ucciso i goblin, tranquillo ho detto io una bugia alla gilda dicendo che sei stato tu a ucciderli in più all'interno del forziere troverai cento monete d'oro. Sono un bonus per l'uccisone del minotauro. Allora che cosa farai ?
Nello stesso momento, nella Gilda la ragazza che sta dietro il bancone era caduta dalla sedia sbalordita dalle caratteristiche di qualcuno che si era appena registrato: arcimago, entrambi, livello trecento. La ragazza disse a chi si era appena registrato che poteva fare qualsiasi missione, e poi aggiunse ridendo che era il numero due della gilda.
Kuma nel frattempo era salito nella carrozza e partí per la capitale

" Non possiamo raggiungere la grandezza se il suo seme non è ancora piantato nel nostro animo"

" The God's Game "  il gioco di DioDove le storie prendono vita. Scoprilo ora