Claudio - Va dove ti porta il cuore

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Mentre osservo tutti i libri che mi circondano mi ritrovo a chiedermi se qualcuno abbia mai letto tutti quei libri e perchè proprio questi, tra i migliardi di volumi che esistono sono stati scelti e posizionati in questa sala........

"Claudio! Claudio!! Hey mi ascolti? Ci sei?"

Chiara mi risveglia dal mio flusso di pensieri e mi guarda con uno sguardo interogativo e preoccupato : "tutto bene?"

Scuoto la testa e le rispondo sorridendo : "si si non ti preoccupare tutto bene mi ero solo incantato a guardare i libri di questa sala, lo sai che leggere mi rilassa tantissimo" Chiara mi sorride : "infatti credo che sia per questo che Francesco l'ha scelta come luogo dell'esterna, e a giudicare da come è andata mi sembra che abbia fatto la scelta migliore, no? Vi ho visto entrambi molto rilassati"

"Si" confermo "l'esterna è andata molto bene, anche se preferirei che Francesco si rilassi un pò di più e faccia uscire di più la sua personalità ma credo che sia questione di abituarsi alle telecamere".

"assolutamente" mi dice Chiara mentre le apro la portiera dell'auto che ci riporterà indietro dal luogo in cui si è svolta l'esterna "il tempo di adattamento alle telecamare è soggettivo, ma se devo essere onesta mi sembra che comunque che Francesco sia un passo avanti rispetto agli altri nonostante il suo essere tenebroso come tu stesso lo hai definito, o forse proprio per questo....." lascia cadere la frase facendomi l'occhiolino. Io le rispondo con un sorriso accomodandomi in auto ed è proprio mentre mi siedo che il metallo spigoloso di una chiave nella tasca anteriore dei miei jeans mi riporta alla realtà, o meglio alla realtà di quello che è successo stamani.

Sono un tipo previdente, o meglio, non mi fido affatto dell'impulsività di Mario pur febbricitante e malato, quindi per sicurezza prima di uscire dalla mia stanza d'albergo mi sono preoccupato di prendere anche le chiavi della smart di Mario, così che se decidesse di alzarsi e andare a casa lo potrebbe fare solo a piedi, così mi sono ritrovato a fare tutta l'esterna con le sue chiavi in tasca come a volermi ricordare che lui c'è nonostante tutto lui c'è.

"Pranzi con noi Claudio?" Mi chiede Chiara mentre l'auto sfreccia a tutta velocità tra le strade di Roma. "No" rispondo di getto "devo tornare in albergo da....... per riflettere, ho bisogno di rivivere mentalmente tutte le esterne per chiarirmi le idee" "ok, allora ti lasciamo di fronte all'ingresso, Claudio" mi sorride Chiara.

La ringrazio e torno a guardare la città che scorre fuori dal finestrino e nella mia testa le dico la verità : "Chiara non posso venire a pranzo con voi perchè voglio correre in albergo da lui, voglio vedere come sta, perchè per tutto il tempo da quando mi sono chiuso alle spalle quella porta il pensiero di saperlo li da solo in quella stanza fredda ed estranea mi ha accompagnato come un macigno nella cuore anche se la mia mente ha cercato di scacciarlo"...... Proprio come ora che scuoto la testa e scaccio questi pensieri dalla mente e torno a concentrarmi sui palazzi che fuggono via davanti ai miei occhi.

Scendo dall'auto davanti all'ingresso del hotel dopo aver ascoltato per l'ennesima volta le raccomandazioni di chiara (rilassati non pensare a nulla e segui il tuo cuore) e prima di salire in camera mi fermo nella hall per ordinare il pranzo in camera, entro in ascensore e mi chiedo se questo ascensore è sempre stato cosi lento o se sono solo io a non veder l'ora di arrivare in stanza e mi ritrovo a sorridere al ricordo di quando ho fatto lo stesso identico percorso la notte scorsa con Mario addormentato tra le mie braccia.

Sorrido appena apro la porta della stanza e vedo Mario dormire raggomitolato tra le lenzuola nella stessa identica posizione in cui era stamani, segno che deve aver dormito tutto il tempo. Mi avvicino a lui e scosto un ciuffo ribelle dalla sua fronte e chinandomi appoggiò le mie labbra proprio dov'era appoggiato il ciuffo per sentire la temperatura.

Sembra più freddo di stamani segno che la temperatura è scesa. "Mario" lo chiamo delicatamente per svegliarlo ma tutto ciò che ottengo è un mugugno lamentoso che mi fa sorridere, decido di andare a cambiarmi prima di riprovare a svegliarlo ma prima di alzarmi non resisto alla tentazione di posargli un altro bacio nella fronte.

Mi alzo e voltandogli le spalle inizio a sbottonarmi la camicia

"Sei tornato!!" A quel sussuro mi volto e vedo Mario rannichiato sotto le coperte con gli occhi aperti che mi guarda. "Hey ti sei svegliato!!!.... comunque si, sono appena tornato. Tu come stai??" Gli chiedo sedendomi nel letto al suo fianco e scacciando ancora quel ciuffo ribelle dalla sua fronte.

"Meglio" mi risponde strofinando il viso nel cuscino come un cucciolo indifeso. Poi torna a guardarmi serio e mi chiede : "com è andata l'esterna?" "Bene" rispondo distogliendo lo sguardo da lui (chissà perché ogni volta che mi riprovo a parlare con lui dell'esperienza del trono mi sento sempre in difetto).

"Che avete fatto?" Mi chiede mentre vedo che cerca di mettersi seduto, ignoro la sua domanda e gli chiedo "sicuro di riuscire a stare seduto? Ti fa ancora male la testa?" "Un po' ma molto meno di prima..... e poi devo andare a casa" mi risponde fissando le sue mani

Lo fisso per qualche secondo e quando sto per aprire bocca bussano alla porta, Mario alza immediatamente la testa verso la porta con lo sguardo terrorizzato mi fa : "chi è? Aspettavi qualcuno? Te lo detto che devo andare".

"Calma! Tranquillo!" Gli dico ridendo mentre mi alzo "è solo il servizio in camera ho ordinato il pranzo per entrambi" "cosa hai fatto????" Mi chiede sconvolto e gli sorrido prima di aprire la porta e ritirare il pranzo ringraziando il cameriere.

"Perché lo hai fatto? Non ho fame e DEVO andare a casa" mi aggredisce Mario alzandosi dal letto appena chiudo la porta.

"Calmati!! Ti ho già detto che ti porto a casa io ma prima devi mangiare qualcosa, stanotte sei stato male e non puoi rimanere a stomaco vuoto, non ti preoccupare ho ordinato leggero:pollo alla griglia e insalata" gli dico in un sol fiato, Mario prova a ribattere ma io lo precedo "e poi le chiavi della tua auto ce le ho io quindi si fa quello che dico io se vuoi riaverle". A quell'argomentazione si arredende e mi fa : "almeno posso vestirmi" gli indico dove ho messo i suoi vestiti e lo vedo sparire in bagno.

Mangiamo in silenzio, lui ci mette almeno il doppio del tempo di me ma resto in silenzio a guardarlo una volta finito la mia parte di cibo, mentre sta per finire decido di affrontare l'argomento che mi sta più a cuore : "perché c'è l'hai con me?" Lui mi guarda e dopo aver mangiato l'ultimo pezzo di pollo mi fa "ora mi porti a casa?" "No" rispondo "prima rispondi alla domanda".

Mario sbuffa e si passa una mano nel viso "Non c'è l'ho con te Claudio. Ma credo che l'altra sera al qube deve rimanere un episodio isolato, credo che sia meglio mantenere un rapporto esclusivamente professionale anche per agevolare meglio il tuo percorso, credimi è meglio così"

"Il mio parere non conta nulla, se io avessi bisogno di un amico anche per capire meglio il mio percorso?" Ribatto

Mario scuote la testa guardando la finestra e poi si alza e mi fa: "ora che ho risposto alla tua domanda mi porti a casa per favore?".

Nel tragitto verso casa di Mario non scambiamo nemmeno una parola a parte le indicazioni per arrivare a casa sua. Gli restituisco le chiavi e vorrei dirgli tante cose ma lui mi ringrazia di tutto e sparisce dentro ad un portone.

Ora sono qui nel treno che mi riporta a Verona e ripenso a questo giorni romani, soprattutto ad oggi e mi ritornano in mente le raccomandazioni di Chiara quindi provo a chiudere gli occhi e svuotare la testa ma la prima immagine che mi si forma in testa è quella di Mario addormentato al mio fianco e mi ritrovo a pensare che non posso ascoltare Chiara che mi dice di seguire il cuore per fare la mia scelta, perché ho il terrore che se lo lasciassi libero il mio cuore mi porterebbe da tutt'altra parte.

OLTRE LE APPARENZEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora