Mario - Il percorso dei pensieri

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Oggi

Ascolto i miei passi ritmati mentre cammino tra le vetrine e le luci dei negozi senza nemmeno osservarli veramente ed intanto ripenso a questa settimana

5 giorni fa

Nell'esatto momento in cui le porte dell'ascensore si chiudono sugli occhi verdi e delusi di Claudio, sento l'aria che inizia a mancare, mi porto una mano alla gola e mentre gli occhi pizzicano sempre di più per via delle lacrime che minacciano di scendere, mi dirigo a gran velocita verso il bagno prima che l'attacco di panico che mi sta per raggiungere mi assalga in mezzo ai corridoi di questo uffici.

Per fortuna riesco a raggiungerli prima che l'aria si consumi completamente e mi chiudo dentro appoggiandomi e scivolando contro il legno freddo della porta fino a sedermi per terra, purtroppo la situazione non migliora e i miei polmoni sembrano proprio non volerne sapere di ricevere aria, ma almeno qui dentro sono libero di lasciare uscire quelle lacrime che ormai mi stanno bruciando gli occhi.

I miei tentativi di riprendere una respirazione normale vengono interrotti da un bussare ripetuto alla porta ed è la voce preoccupata di Sofia che mi parla dall'altra parte della parete:

"Mario! Mario! Sono Sofia ti prego aprimi!"

Sento la preoccupazione nella sua voce ma i muscoli del mio corpo si rifiutano di collaborare

"Mario! Ti prego! Mi stai facendo preoccupare! Almeno rispondimi! Ti ho visto correre verso il bagno!! Ti prego rispondi!" Continua a supplicarmi

Vorrei restare da solo e i muscoli mi fanno male solo al pensiero di muoverli, ma razionalmente sofia non merita questo, quindi mi faccio forza e spostandomi giusto lo spazio per aprire la porta giro la chiave.

Sofia appena sente la porta aprirsi entra e si richiude la porta alle spalle, capisco già dalla sue espressione che vorrebbe dirmi tremila cose e anche sgridarmi, ma appena mi vede e vede le mie condizioni (che devono essere veramente pietose) il suo sguardo cambia e si siede per terra al mio fianco, con il braccio mi attira verso di se e io posso finalmente piangere e riprendere a respirare tra le braccia di questa ragazza che non finirò mai di ringraziare.

Oggi

Cammino per alcuni secondi ad occhi chiusi, l'aria è fredda e mi stringo ancora di più in questo giubbotto, osservo la gente correre avanti ed indietro per i negozi e mi chiedo a cosa stanno pensando, quali sono le priorità della loro vita e intanto continuo a rivivere mentalmente la mia settimana

3 giorni fa

Devo avere delle occhiaie che spaventano, non ho dormito moltissimo in questi giorni e Sofia, quando mi sono finalmente calmato, non ha mancato di rimproverarmi, il mio problema è questa enorme insicurezza che mi blocca.

Osservo per l'ennesima volta l'orologio, sono appena le dieci del mattina e mi sento stanco come se avessi lavorato 10 ore filate, Sofia dopo il cazziatone di 2 giorni fa ha capito che è inutile insistere, Claudio non lo vedo e non lo sento dalla nostra discussione in ascensore non che mi aspettassi certo di avere di nuovo contatti con lui, ma non posso nemmeno negare a me stesso che lui mi manca.

Lascio andare la penna sulla scrivania e mi stropiccio gli occhi sussurando "quando arriva sera" poi fisso il mio sguardo su Sofia che mi sorride e sta per dirmi qualcosa che viene interrotto dall'ingresso in ufficio di Raffaella.

"Ciao Ragazzi, come state?" chiede con un sorriso, per fortuna Sofia risponde per entrambi "Bene, stiamo bene grazie".

Raffaella mi scruta e mi chiede : "sicuro di star bene? Hai una faccia! sembra che tu non dorma da giorni! Non è che ti stai ammalando di nuovo?"

OLTRE LE APPARENZEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora