Capitolo 11

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"L'amore è vaporosa nebbiolina formata dai sospiri;

se si dissolve,

è fuoco che sfavilla scintillando negli occhi degli amanti;

s'è ostacolato,

è un mare alimentato dalle lacrime degli stessi amanti.

Che altro è più?

Una follia segreta,

un'acritudine che mozza il fiato,

una dolcezza che ti tira su."

- William Shakespeare


Logan

Una settimana era tutto ciò che le avevo chiesto. Sette giorni per ricordarle com'era prima che rovinassi tutto. Come ci sentivamo quando stavamo insieme: le risate, i sorrisi, le liti, i baci... Non aveva accettato esplicitamente, ma dal suo sguardo avevo capito che ci avrebbe pensato, che mi avrebbe dato un po' del suo tempo.

Quando avevo parcheggiato nel suo vialetto, quando avevo visto la scena che ci si parava davanti, quando avevo visto il suo ex ragazzo... Mi aveva implorato di far smettere Edward e suo fratello, ma non ci avevo visto più. Mi erano tornate in mente le sue lacrime, il suo sguardo spaventato... dovevo colpirlo. Non lo avevo fatto cinque anni prima, ma adesso dovevo avere la soddisfazione di fargli provare un minimo di dolore che lui aveva fatto provare a lei. Dopo averlo colpito ero quasi certo che Claire non sarebbe rimasta li la settimana in più, dopo che l'avevo vista abbracciarlo... Ma quando poi lui se n'è andato, e lei si è voltata, quando ha zoppicato (l'ho trovata estremamente carina) verso di me, quando la sua bocca si è unita alla mia... Quel bacio... mi ha lasciato spiazzato ed eccitato quando si è staccata da me per rifugiarsi in casa.

Era la sera di due giorni dopo. Le giornate si stavano allungando in vista della primavera, ma il sole era già tramontato lasciando che un grigiore pallido avvolgesse tutto. Nascosto da delle tende color avorio osservavo i genitori di Claire caricare le loro cose su una vecchia auto. Per un attimo avevo temuto che anche Claire se ne stesse andando, ma poi l'avevo vista salutare i suoi genitori e rientrare in casa insieme a suo fratello e alla sua migliore amica. Della sua coinquilina e del suo ex invece non c'era traccia, ma il pomeriggio prima li avevo visti e questo mi fece sospettare che fossero ancora a Brokenheart.

Un rumore catturò la mia attenzione e quando mi voltai vidi mia madre che mi scrutava intensamente. Era posata con un fianco contro la parete ed aveva le braccia incrociate sul petto. I suoi capelli scuri erano scompigliati in una crocchia disordinata ed aveva la maglietta verde militare più bagnata che asciutta.

«Ha vinto lui?».

«Ha vinto lui» ribadì con tono dolce.

Era sempre così, ogni volta che facevamo il bagnetto a Richard, finivamo per essere più bagnati noi che lui. Odiava fare il bagno, per non parlare di quando gli si dovevano lavare i capelli, iniziava a gridare incessantemente fino a che non scostavamo il doccione dalla sua testolina riccia.

«Gli ho messo il pigiamino e l'ho messo davanti alla TV insieme ad Hope. Aspetta te per la buona notte».

Annuii. Mia madre continuò a guardarmi, cercando di scrutare un qualcosa nel mio sguardo. La fissai a mia volta.

2. Brokenheart - L'amore non conosce ostacoliDove le storie prendono vita. Scoprilo ora