"Amarsi in modo esagerato
è uno dei peggiori vizi dell'uomo."
- Plutarco
Claire
Stavo per diventare la moglie di Logan Richad Grant. Del dottorino sexy. Del mio Babe. Ancora non riuscivo a crederci, a come le cose avessero preso una svolta così diversa. Cinque anni fa non pensavo che avrei rivisto Logan, adesso avrei passato il resto della mia vita con lui.
Con uno stupido sorriso in faccia avevo lo sguardo puntato sul mio futuro marito che giocava a rincorrere Richy. Con un secchiello riempito d'acqua lo stava inseguendo sulla riva del mare.
«No, papà!», Richy corse verso di me – seduta su di un asciugamano a qualche metro da loro – e si gettò tra le mie braccia per cercare protezione.
«Non fare il furbetto, posso sempre bagnarvi entrambi», il sorrisetto sul suo volto cessò di esistere quando lo fulminai con lo sguardo.
«Non pensarci nemmeno Logan!».
Inarcò un sopracciglio, sfidandomi. «Pensavo che ti piacesse bagnarti per me».
Alzai gli occhi al cielo mentre lui ridacchiava. Sembrava trovare soddisfazione a fare battutine a doppio senso, che Richard non avrebbe capito ma che sapeva avrebbero fatto arrossire me.
«Lascia stare la mamma!» esclamò Richard mettendo su un broncio ed alzandosi pronto a ricevere la secchiata d'acqua giacché non bagnasse anche me.
Sentii uno sfarfallio e gli occhi pizzicare. Provavo sempre la stessa emozione quando lo sentivo chiamarmi mamma, la prima volta che lo aveva fatto ero scoppiata a piangere e lo avevo stretto forte a me.
Mi alzai dall'asciugamano e presi in braccio il mio piccolo grande eroe. «Il tuo papà adesso alzerà quel secchiello e si rovescerà il contenuto in testa, se non vorrà dormire sul divano questa notte».
Richy ridacchiò mentre Logan mi guardava in tralice. «Non lo farò».
«Oh, si che lo farai», lo sfidai con lo sguardo. «Lo farai perché altrimenti non ti sarà più concesso di farmi bagnare in nessun modo».
«Ma a te piace quando lo faccio, non ne trarresti nessun vantaggio. Non lo farai...»
Richard era troppo impegnato a ridacchiare per essere confuso dalla nostra conversazione.
«Vuoi provare?».
Aveva ragione Logan, non ne avrei tratto nessun beneficio, sapeva bene quanto mi piacesse sentirlo dentro di me, lo desideravo quanto lui desiderava me... ma mi divertiva sfidarlo e lui aveva cercato di inzuppare il mio piccolo ometto quindi si meritava di ricevere lo stesso trattamento.
Mi guardava, cercando di capire se stessi bluffando oppure no... doveva aver letto la cosa giusta nel mio sguardo perché sollevò le braccia e rovesciò l'acqua dal secchiello sulla sua testa.
Richy scoppiò a ridere battendo le manine mentre sul mio viso affiorò un sorrisetto soddisfatto.
«Adesso tocca a voi!».
Senza darmi il tempo di reagire mi afferrò per il retro della ginocchia e mi sollevò. Io e Richy – che tenevo stretto tra le mie braccia – iniziammo a gridare mentre a grosse falcate raggiungeva il mare.
«Logan!».
Non ci gettò in acqua ma continuò a camminare fino a che non fummo sommersi completamente. A quel punto mi lasciò andare mentre nostro figlio mi stringeva le braccine al collo ridacchiando.
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2. Brokenheart - L'amore non conosce ostacoli
Storie d'amoreSecondo volume di BROKENHEART "Paura di sbagliare, paura di sbagliare irreparabilmente. Paura di fare colossali cazzate. Paura di crescere. Paura di trovarmi bloccata in un lavoro che non mi piacesse, in una vita che non mi appartenesse. Avevo paur...