7. errore

1K 62 5
                                    

Christian Could, Christian. Could.
Pensa, Joselyn, pensaaaaa!
Mentre strisciavamo acquattate contro i pannelli di legno mi spremevo il cervello.

- questo tizio sarà la quarta o quinta persona che cerca di ammazzare tuo padre, Jo.- disse mia sorella.

- zitta Alex. È una missione top secret e tu parli!?-

- state parlando entrambe...- intervenne James.
Io feci un segno con la mano per farli stare zitti.
Ci imbucammo nella cabina di mio pa... Di Jack. Dovevamo trovare il foglio con i nomi e le foto della ciurma.

- eccolo. Christian Could.- dissi. Uscimmo di corsa dalla cabina, per andare in quella del diretto interessato.
Intanto la sottoscritta si rosicchiava le unghie spazientita.
Tre problemi. C'erano tre intoppi nella missione.
Uno: l'assassino.
Due: il polo a meno di cinque leghe.
Tre: appena trovato il diamante, come avrei spezzato la mia Maledizione?
L'ultima domanda era quella che mi torturava da quando eravamo partiti.
Ma anche la maledizione in se: ogni notte mi buttavo in acqua attaccata ad una corda, con mia sorella e James che mi facevano da palo. E nessuno si era accorto della mia assenza nel dormitorio. Evidentemente il cervello degli altri marinai era pieno di pesce.
Sgattaiolammo dentro la presunta cabina di Christian Could. Era molto piccola, col pavimento ricoperto da un megatappeto blu, l'arredamento si limitava ad un tavolino e uno scaffale. Sul tavolo vi era un mappamondo e un'altra cartina della nave, la stessa che avevamo usato per trovare il pugnale.
Dei passi. Qualcuno arrivava. Di nuovo passi.
La porta si spalancò ed entrò un uomo basso e magro come uno stuzzicadenti.

- cosa ci fate qui?!- era arrabbiato.
Il tizio gonfiò i muscoli delle braccia corte.
- teppistelli!- urlò togliendosi dalla faccia una ciocca dei corti capelli grigi. I suoi occhi verdi-grigi mettevano ansia.
L'uomo si avventò su Alex. La ragazza urlò perché le aveva messo le mai al collo.
James corse in suo aiuto ma venne scaraventato contro lo scaffale.
Allora, presi il tizio per le spalle e lo scollai da Alex, che ansimava e mugolava.
L'uomo cercò di strozzare anche me. L'aria non giungeva più ai miei polmoni e la vista mi si stava già annebbiando, sia per le lacrime che per la mia morte imminente, dato che il presunto Christian Could stava stringendo la presa sul mio collo.
Io però sapevo cosa fare. E sapevo anche che non avrei dovuto farlo. Ma mi dissi che era per autodifesa.
Così estrassi il pugnale da sotto la giacca di pelle nera e lo piantai nel petto dell'uomo. Questi, mollò subito la presa, soffocando un singhiozzo. Si accasciò contro il muro. Lo guardai. Il mio pugnale ancora infilato tra le sue costole.
Guardai i suoi occhi, gli stessi occhi bianchi di un cadavere.
Gli stessi occhi bianchi che avevo io quando mi trasformai per la prima volta.
Gli stessi occhi bianchi che mi avevano tormentata per notti intere.
Mi allontanai dal corpo inerte.
Iniziai a sudare. Un silenzio imbarazzante e colpevole era calato nella stanzetta.

- l'ha ucciso! L'hai ucciso! Hai ucciso mio fratello! La pagherai!

Mi ero messa nei guai. Il tizio che mi aveva minacciata corse via.
Chissà cosa mi avrebbero fatto...
Continuavo a ripetermi che l'avevo fatto per autodifesa.
Ma qualcosa mi diceva che quello non era Christian Could.
Gli occhi mi si annebbiarono.
Il collo mi doleva parecchio.
Quello di Alex era arrossato, e lei mi guardava preoccupata, trattenendo a stento le lacrime.
James le teneva una mano sulla spalla e mi lanciava occhiate rassicuranti come per dirmi che sarebbe andato tutto bene.
Ma non andò così.
Sentii che qualcuno gridava che erano in vista i ghiacci del Polo.
Un uomo, non lo vidi in faccia, mi afferrò per le braccia, portandomele dietro la schiena.
Mi spinse fuori dalla stanza. Io non vedevo più niente se non i contorni sfocati della nave e della persone che mormorava no: "assassino". Dietro di me, Alex e James seguivano altri due marinai della ciurma.

- ma noi abbiamo delle prove! Quell'uomo, quello che ho ucciso, voleva assinare il Capitano! Si chiamava Christian Could!- provai a dire. Tanto non avevo niente da perdere... Almeno credevo.

- bugiardo! Sei un bugiardo! Mio fratello è il rispettabile Francesco Malide!-

E dopo quello volevo sprofondare. Ma proprio sul posto. Oppure buttarmi in acqua. Tanto ne eravamo circondati... Ma non sapevo che era quella la loro intenzione.
Mentre metabolizzavo il pensiero di aver ammazzato l'uomo sbagliato (non che avrei voluto uccidere Christian Could) mi avvisi che, con una corda mi stavano legando ai piedi una grossa e pesante pietra. Solo dopo aver sbattuto un paio di volte le palpebre e essermi asciugata le lacrime compresi dove mi trovavo.

          *****************
          ANGOLO SCRITTRICE
Bene muchacos😀❤️❤️❤️❤️❤️❤️❤️❤️❤️❤️❤️❤️❤️❤️ spero vi sia piaciuto il capitolo!
Scrivete nei commenti e lasciate una bella stellina mi raccomando ❤️❤️❤️❤️❤️❤️❤️❤️ vi voglio un mondo di bene muchacos❤️❤️❤️❤️❤️❤️
By by Aurora ❤️

La Figlia di Sparrow e la Maledizione del Diamante del SudDove le storie prendono vita. Scoprilo ora