3•Punizione per protezione.

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Sono qui nell'ufficio del preside mentre James inizia a spiegare l'accaduto. Il ragazzo, che a quanto ho capito si chiama Logan, ribatte spiegando tutt'altra versione.

«Io non ho fatto assolutamente nulla! È stato un altro a lanciarle contro quella roba!» dice fingendosi la vittima.

«Smettila di sparare cazzate e dì la verità una buona volta!» sbraita James furioso più che mai.

«Wills le parole.» lo rimprovera il preside.

«Mi scusi.» dice lui per poi indicarmi. «La vede anche lei come è ridotta, su Cristal, diglielo che è stato lui!»

Tutti gli sguardi vengono puntati su di me, il mio battito cardiaco accelera ed iniziano a sudarmi le mani per l'agitazione.

Annuisco abbassando lo sguardo a terra.

«Bene, abbiamo le prove. Smith, lei è in punizione, dovrà pulire la biblioteca per un mese.»

«Che cosa?!» grida lui alzandosi facendo quasi cadere la poltrona a terra.

«Abbiamo un regolamento rigido. Signorina Caster, mi scuso per l'accaduto, se si ripeterà ancora una cosa del genere, non esiti a riferirmelo. E tu.» dice indicando James. «Hai una settimana e mezza di punizione in biblioteca, che non si ripeta più una cosa del genere.»

Ci alziamo e usciamo dall'ufficio del preside.

Logan se ne va imprecando e calciando qualsiasi cosa che intralcia il suo cammino.

«Grazie...» dico a James che mi sorride per poi abbracciarmi nonostante il burro d'arachidi.

«Non devi ringraziarmi. Quello è veramente uno stronzo senza palle. Se ti succede ancora qualcosa vienimelo a dire, va bene?»

Annuisco contro il suo petto. È una bella sensazione essere abbracciati da qualcuno che ti vuole bene, o almeno credo che lui mi voglia bene.

«Ti sei preso una punizione per... aiutarmi... non dovevi.»

«Cristal.» dice allontanandomi da lui per guardarmi negli occhi. «Io farò questo ed altro per la mia migliore amica.» conclude facendomi l'occhiolino. Vaghiamo per i corridoi, ormai non ha senso tornare in classe.

Io pensavo scherzasse quando aveva detto che ero la sua migliore amica invece a quanto pare non è così...
Che mi stia prendendo in giro?

«Questo pomeriggio ti va di venire da me? Per passare un pomeriggio tra amici con serie TV, bibite, cibo spazzatura... le cose che fanno tutti insomma." Mi chiede con un sorriso speranzoso.

«Va bene.» gli dico cercando di fare un sorriso vero, ma mi esce forzato.

Non posso farci nulla, non ho sorriso per tanto tempo, e farlo ora è veramente difficile. Mi da un bacio sulla guancia prima di dirigersi verso la biblioteca. Non lo ringrazierò mai abbastanza. Dopo quello che ha fatto non dovrei avere dubbi, però, non riesco ancora a fidarmi del tutto.... e se non fosse mio amico?

Magari mi faccio troppe paranoie insensate, ma la prudenza non è mai troppa.

Mi tocco la guancia come se sentissi ancora le sue morbide labbra a contatto con la mia pelle. È stato piacevole...

Torno in classe, mi siedo al mio posto nonostante abbia ancora i capelli sporchi e seguo la lezione come meglio posso.

Quando la campanella di fine lezioni suona mi precipito all'uscita e torno a casa.

Mi lavo, mi cambio e torno di sotto per mangiare assieme alla mia famiglia.

«Oh tesoro.» inizia a dire mia madre dalla cucina. «Vieni ad aiutarmi per piacere?» mi chiede dolcemente.

Vado da lei sbuffando e prendo i piatti per apparecchiare la tavola per noi tre: o, mia madre e mio padre.

Ci sediamo a tavola io e lei e aspettiamo che arrivi mio padre.

«Non c'è nemmeno oggi?» chiedo iniziando a prendere la forchetta.

«A quanto pare no...» dice rassegnandosi mia madre. «Dimmi, com'è andata la scuola?»

Uno schifo totale, ma almeno c'è James con me ora.

«Bene.» le rispondo sorridendole falsamente. «Il tuo lavoro invece?» le chiedo addentando il primo boccone, ma ricordandomi poi che avrei mangiato da James lascio la forchetta.

«Non mangi tesoro?» mi chiede preoccupata. Scuoto la testa.

«No... più tardi mangio con un amico.» il suo volto si illumina.

«Finalmente i tuoi amici ti hanno invitata a stare insieme a loro.» dice portando via il piatto.

Non ho mai detto a mia madre della mia situazione a scuola, se non mi aiutavano i professori cosa avrebbe potuto fare la mamma?

I capelli biondi le ricadono ribelli davanti al viso costringendola a prendere un elastico per tenerli a bada. Ho sempre adorato i suoi ricci biondi, ma a quanto pare per lei non è lo stesso.

Io sono praticamente il suo contrario. Ho i capelli lisci e marroni chiaro, gli occhi marroni, mentre lei ha i capelli ricci e biondi e gli occhi azzurri chiaro.

Lei ha un fisico da modella, io ho il fisico di uno zombie appena ricomposto.

Mi accorgo solo ora che non ha risposto alla mia domanda riguardo al lavoro e al tempo stesso mi viene in mente che James non sa dove abito e io non so dove abita lui.

Quindi come faccio ad andare a casa sua? Dovrei andare di nuovo a scuola prima che chiuda e chiedere l'indirizzo di casa sua, sempre se me lo daranno.

«Mamma devo scappare ora, vado!» le do un bacio sulla guancia e torno di corsa a scuola.

Vado verso la receptions e chiedo l'indirizzo di James che la segretaria anziana mi da senza fare storie. Strano, pensavo sarebbe stato tutto molto più difficile.

Preso l'indirizzo, ringrazio la segretaria e mi dirigo verso la casa di James. Non dovrebbe distare molto, dovrebbe essere proprio dietro l'angolo. 

Arrivo davanti all'indirizzo, suono il campanello e dalla porta spunta James. Tiro fuori un sospiro di sollievo.

«Hey Faber, non stare lì impalata, entra pure.» mi dice spostandosi per farmi entrare. Non appena entro vengo invasa da un profumo maschile, di sicuro è di James. «Come hai fatto a trovare casa mia?» mi chiede sorpreso della mia presenza.

«Le mie doti da 007 sono infallibili.» dico imitando una pistola con la mano. «Sono andata dalla segretaria e senza che mi vedesse ho rubato il tuo indirizzo.» dico facendo finta di sparare.

«Grr, che cattiva ragazza.» dice facendo finta di essere una tigre. «Te l'ho già detto che mi piaci?»

«Sì.» dico alzando gli occhi al cielo facendo il primo sorriso spontaneo. Con James mi sento diversa....
Sto cambiando? In tal caso è il cambiamento più bello che io abbia mai fatto...

L'inferno nei tuoi occhiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora