8 •L'infanzia.

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«Haz! Haz! Non dormire proprio ora!» Grida Logan svegliandomi dal mio sonno.

Avevo sette anni.

«Che c'è Logan?» chiedo stropicciandomi gli occhi.
«Come fai ad addormentarti proprio oggi che siamo in gita?» Chiede imbronciandosi.
«Ma stanno dormendo tutti...» Gli faccio notare sbadigliando.
«È la nostra occasione per divertirci! Su, alzati, e non fare rumore pasticcione.» Dice facendomi segno di stare zitto con un raggiante sorriso sul volto.
«Io non sono un pasticcione...» Ribatto infantilmente.

Non sapevo dove stavamo andando, ma di certo sapevo che stavamo facendo una stupidata.

«Guarda! Siamo arrivati!» Dice indicando il mare che a quest'ora della mattina è vuoto. «Su, vieni a divertirti Haz!» Dice togliendosi i calzini, le scarpe e la maglietta per poi buttarsi in mare solo con i pantaloncini indosso. Faccio la stessa cosa e ridendo e scherzando dentro l'acqua la giornata passa in un batter d'occhio.

Le maestre ci stavano cercando, ma noi non potevamo saperlo. Eravamo concentrati solo sul divertimento.

«Hey Haz...» Comincia a dire Logan non appena ci sediamo sulla spiaggia calda per asciugarci. «Hai un migliore amico?»
Lo guardo confuso.
«Migliore amico? E cos'è?»

Avevo sette anni e non capivo ne sapevo nulla.

«È un amico con cui ti diverti molto, uno che ti fa sentire bene. Uno forte insomma.» Spiega. «Allora? Ne hai uno?»
«Uno? Ma io ho tanti migliori amici! Ci siete tu, Benjamin, Axel-»
«No Haz. Devi sceglierne uno!» Dice sbuffando.
«Perché uno?»
«Perché tanti non vanno bene.»
«Perché no?»
«Non ha importanza Haz! Scegli e smettila di fare queste domande stupide!» Urla lanciando delle sabbia dentro l'acqua. «Chi ti fa sentire bene? Chi ti diverte? Chi è il tuo migliore amico?» Chiede guardandomi fisso negli occhi impaziente.
«Il mio migliore amico... Mm... sei tu Log.» Dico mentre sul suo viso dolce da bambino si forma un largo sorriso.
«Evviva!» Esclama saltando e correndo intorno a me.

Le cose tra me e Logan erano cambiate da quel momento.

«Guardate ragazzi! Una scimmia che salta e un babbeo che la asseconda.»
Mi alzo in piedi e mi volto trovando tre bambini con tre sorrisi maligni sul viso.
«Questa è la nostra spiaggia animaletti, perciò sparite.» Dice il più alto di tutti, un bambino dalla pelle abbronzata, dai capelli neri e gli occhi verdi. Sembra essere il capo.
«Non è vostra.» Dice Logan.
«Taci scimmia.» Risponde un ragazzo a destra di quello di prima.
Mi avvicino al ragazzo che ha insultato Logan.
«Ritira quello che hai detto idiota.» Dico stringendo i pugni.
«Altrimenti andate a piangere dalla vostra mammina?»
I

n uno scatto vado contro di lui, lo spingo a terra e da lì comincia una rissa che finisce con la mia sconfitta.

L'unico mio obbiettivo era quello di proteggere Logan, non mi importava altro, ma per qualche motivo a Logan non andava bene la mia decisione. Mi trasportò via sulle spalle, non appena gli altri tre bambini se ne andarono, per portarmi indietro dalle maestre che mi medicarono qualche ferita dalle quali usciva del sangue.

«Perché l'hai fatto Haz?» Mi chiede serio. Dov'è finito il sorriso che aveva prima?
«Non volevo che ti facessero del male Log.» Rispondo sincero. «Perché noi siamo migliori amici.»
«Se per te essere migliori amici significa ridursi così... Allora... Io da oggi non sono più il tuo migliore amico.»

Se ne andò così. Lasciando un povero e piccolo bambino di sette anni solo e triste per aver perso il suo primo e unico migliore amico.

Il motivo del nostro litigio sembra infantile, ma se allora Logan ha fatto quella decisione è perché a me ci teneva. Ero quasi suo fratello. Siamo nati e cresciuti insieme, ma non siamo più stati amici da quel giorno.

Le cose tra noi sono perfino peggiorate. Ormai ci azzuffiamo, non è più questione di proteggere l'altro. È diventata una guerra, dove chi causa dolore ad un amico dell'altro deve essere punito.

Era e sempre sarà così. Non faremo mai pace. Quella che a me sembrava un'amicizia, che mi sarei portato fino alla morte, era solo un'illusione. Non avevo più nulla con Logan. Avevo cercato di far pace molte volte, ma finiva sempre allo stesso modo: peggioravo le cose e aggiungevo un motivo in più per continuare la nostra guerra.

D'altra parte anche Logan non è stato molto collaborativo e ricordo ancora le parole che mi ha detto in terza media.

«Senti James.»
«Non usare quel nome. Sai benissimo perché non mi piace...»
«Perché è stato quel merdoso di tuo padre a dartelo, sì sì, lo so. Sei veramente noioso. Come ho fatto a stare con te per sette anni? Certo che finire sempre nella tua stessa classe è proprio una maledizione!» Dice ridendo malignamente facendomi stringere i pugni lungo i fianchi. «Comunque non è questo quello di cui ti volevo parlare. Riguarda il nostro litigio. Penso di non essermi spiegato bene quando ero un bambino, quindi ora ti spiegherò esattemente perché io e te non saremo mai amici: io ti odio.» Dice con un sorriso intinto di malvagità sul viso. «Sei la persona che odio più al mondo! Non faccio che sentire parlare di te. Harry qui, Harry là. È da quando sono un bambino che vengo definito 'l'amico di Harry' e non Logan. La storia del volerti proteggere era una stronzata. Una cazzata inventata sul momento, quindi scusa dolce principessina se ti ho spezzato il cuoricino.» Dice allontanandosi un po', per poi rivoltarsi verso di me. «Ah Haz, inoltre... sei uguale a tuo padre, e ciò significa che sei una persona merdosa.»

Dopo quella frase ho cominciato un'azzuffata con lui. La nostra prima rissa.

«Non paragonarmi a lui! Tu non sai proprio nulla!» Urlo a pieni polmoni richiamando l'attenzione di molti professori che ci dividono.

Lui sapeva e sa tutt'ora quanto e perché io odi mio padre, eppure quel giorno per dichiarare guerra l'aveva nominato in un discorso in cui non c'entrava nulla.

È da allora che ci odiamo. Lui non mi ha mai spiegato realmente perché mi odiava, ma non mi è più interessato. Ho evitato di stargli vicino, di passargli accanto, di guardarlo, di parlarci e di fare la sua stessa strada.

Da quel giorno siamo stati veri e propri nemici.

Da quel giorno lui era passato.

Da quel giorno lui non esisteva più per me.

Vaffanculo Logan Smith.

L'inferno nei tuoi occhiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora