13• Non pronunciare il suo nome.

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Cammino per il marciapiede con l'intenzione di tornare a casa, quando Harry mi ferma ancora.

«Cristal, puoi dirmi che devo fare per farmi perdonare?» Mi chiede.

Mi volto verso di lui e vedo sul suo viso un espressione sofferente. È un bravo attore.

«Lascia stare. Vivi la tua vita. Io sto vivendo la mia.» Rispondo riprendendo a camminare.

«Cri, ti prego.» Continua seguendomi. «Succede a tutti i migliori amici di litigare... ora che ti sto chiedendo scusa non potremmo semplicemente fare pace?» Mi chiede posizionandosi davanti a me bloccando la mia camminata.

«Fare pace? Abbiamo cinque anni?»

«Cristal... per favore.» Mi dice per po' fare gli occhi dolci e sporgere il labbro inferiore. «Non puoi resistere al mio faccino.»

Per qualche motivo mi ritrovo a ridere, ma pochi secondi dopo torno ad essere seria e ad assumere un espressione corrucciata.
«Tu fingi solo di essere mio amico.»

«Hai ragione.» Dice sospirando mentre abbassa lo sguardo. Poi lo rialza verso di me e sorride. «Fingo di essere tuo amico, ma in realtà sono il tuo migliore amico.» Mi dice e anche stavolta rido. «Vedi Faber? Noi due non siamo fatti per litigare.»

Non posso che dargli ragione. Però...
«Senti Harry... Io non credo all'amicizia da ormai troppo tempo. Sono sempre stata sola e preferirei tornare ad esserlo per non dover più provare quello che ho provato tenendoti il broncio.» Comincio a dire, ma Harry mi ferma subito chiudendo le mie labbra con due dita.

«Non ho sentito bene... Hai detto che non credi all'amicizia?» Mi chiede e io, dato che per colpa sua non posso parlare, annuisco. «Allora ho sentito bene.» Continua lasciandomi la labbra. «Quindi che ne dici di cominciare a credere a quel piccolo, ma anche grande, sentimento assieme a me?» Mi chiede porgendomi una mano.

Scoppio a ridere e gli rivolgo un piccolo sorriso che lui ricambia per poi afferrargli la mano.

«Eccellente! Quindi questo significa che questa sera usciamo a mangiare tacos.» Mi dice riprendendo a camminare assieme a me per il marciapiede. «Che ne dici migliore amica?»

«Direi che va bene migliore amico.»

*****

«Ti vengo a prendere alle otto.» Mi dice dandomi un piccolo bacio sulla guancia per poi mollare la mia mano.

Mi ero quasi dimenticata di aver fatto tutto il tragitto con lui, mano nella mano, come se fossimo fratelli.

«Mi raccomando fatti carina per me.» Mi dice facendomi l'occhiolino mentre io alzo gli occhi al cielo.

«Andiamo solo a mangiare tacos.»

«Ehy, guarda che stai insultando i messicani così.» Mi dice diventando serio per un attimo per poi tornare a sorridere.

«Mi farò carina quando mi porterai in un ristorante vero.» Ribatto aprendo il cancello. «A dopo Harry.»

«Ci vediamo alle otto allora.»

«Alle otto.» Ripeto allontanandomi ed entrando, poi, in casa.

*****

Sono le otto. Mi metto le scarpe ed esco di casa, trovando come previsto la macchina di Harry.

«Da quanto tempo esattamente sei qui?» Gli chiedo mentre vedo che comincia a squadrarmi in malo modo.

«Nessuna gonna per stasera Faber?»

Alzi gli occhi al cielo.

«Te lo scordi.»

«Pantaloncini?»

«Cos'hai contro i miei leggins?»

«Ma niente... Dai andiamo.» Mi dice sorridendomi mentre va ad aprirmi la portiera.

«So aprirla anche da sola... Oggi sei troppo galante Ja-» Mi blocco subito mordendomi la lingua. Non quel nome. «Harry.»

«Uno tra noi due qui deve esserlo.» Scherza mentre io gli tiro un piccolo e debole pugno sulla spalla entrando in macchina sotto le sue risate.

Per tutto il viaggio parliamo del più e del meno e scherziamo come al solito, come se non fosse successo niente, eppure nella mia mente c'è ancora impressa la sua espressione fusiosa, c'è lui che tira quel pugno a quel palo della luce e la cosa mi rende... triste.

Forse perché non voglio rivedere la sua furia perché è sempre gentile con me o forse perché non voglio essere io a diventare quel palo della luce contro cui si è scagliato.

«La tua vendita di matite procede bene?» Mi chiede e io ridendo annuisco.

«Me lo chiedi perché ne hai bisogno di un'altra dato che la tua non funziona?» Chiedo e lui afferra il doppio senso imitando una falsa risata.

«Ma che spiritosa. La mia funziona benissimo.»

«Se lo dici tu Harry.»

Qualche tempo fa l'avrei chiamato James, ma ora... non posso più pronunciare il suo nome.









Spazio autrece:
Eccomi! In ritardo come al solito è solo che sto gestendo una doppia attività segreta. 🤭

Come vi è sembrato questo capitolo? È un po' più cortino rispetto agli altri, ma mi rifarò nel prossimo!

Volevo domandarvi:
E se noi popolo di wattpad creassimo un gruppo di telegram in cui ci possiamo scrivere? 🤔
Sarebbe molto bello conoscervi tutti. :)
Quindi fatemi sapere, nel caso vi dico il nome nel prossimo capitolo, così ci entrate e potrete parlare di qualsiasi cosa vogliate! Musica, scuola, libri, anime... tutto! 🤩

A presto! 🤓

L'inferno nei tuoi occhiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora