4• Smith, il nuovo bullo.

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Dopo aver passato un intero pomeriggio a casa di James, lui mi ha accompagnata a casa.

Mangiare cibo spazzatura e drogarci di serie TV, è questo che abbiamo fatto, nulla di più, nulla di meno.

È stato piacevole, soprattutto per le battute che abbiamo fatto guardando 'Tredici'.

Lo so, non dovrei scherzare su certe cose, ma dire che Jessica era Hulk per lo schiaffo che ha tirato ad Hannah andava detto!

Abbiamo riso a crepa pelle in alcuni punti facendo battute, pianto in altri e sbadigliato in altri ancora. È stato veramente un bel pomeriggio.

«Siamo arrivati.» mi annuncia James distraendomi dai miei pensieri. «Sgancia i bigliettoni.» dice lui allungando la mano come se fosse un tassista.

Alzo gli occhi al cielo mentre lui si sporge per darmi un bacio sulla guancia. Devo ancora abituarmi a questo suo nuovo modo di fare... è piacevole, ma io non sono affatto abituata a questo.

«Ci vediamo domani Faber, portami una delle tue matite migliori.» dice facendomi l'occhiolino mentre apro la portiera.

«Così la metti al posto della tua?» gli chiedo ironica guardandolo con sfida.

«Non ho bisogno di sostituire la mia matita, grazie dell'offerta.» dice a denti stretti sorridendomi come uno psicopatico. «Ciao Faber.» mi saluta, infine, ridendo.

«Ciao James.» lo saluto e se ne va.

Torno dentro casa accasciandomi sul divano. Come se avesse dei sensori programmati per sapere dove sono mia madre entra in salotto spostandomi dal divano e facendomi cadere per terra.

La guardo in cerca di spiegazioni.

«Ci devo stare io.» la guardo ancora non capendo. «C'è il mio programma preferito.» dice alzando gli occhi al cielo.

«Va bene... vado a dormire.» le do un bacio sulla guancia, salgo di sopra, mi cambio e vado a dormire.

Oggi... è stata veramente una bella giornata.

                           *******
Per una volta nella vita vorrei essere la protagonista di un film o di un libro che si risveglia con la luce del sole e con il cinguettio degli uccelli, ma a quanto pare questo desiderio non si esaudirà mai.

La mia sveglia è mia madre che entra in camera mia come una furia rischiando di staccare dal muro la porta.

«Cristal svegliati! Sono le sei del mattino!» urla iniziando ad alzare qualsiasi tapparella che c'è.

«Ma mamma... è ancora presto...» le dico mettendomi il cuscino in testa per dormire ancora senza che i raggi della luce mi brucino viva.

«Cristal alzati subito! Lo sai anche tu che ci metti un'ora e mezza a mangiare!» dice togliendomi le coperte e il cuscino.

Io odio la mattina. Odio essere svegliata così, e odio il fatto di dover andare a scuola.

Sbuffando mi alzo e vado al bagno per cambiarmi. Scendo di sotto con una lentezza sovrumana e mi siedo a tavola iniziando a fare colazione, ovvero cercando di far entrare i cereali dentro la tazza di latte al posto di buttarli sul tavolo.

Sì, la mattina sono piuttosto stordita.

Dopo aver finito di fare colazione, sono già le sette e mezza, torno in camera mia, prendo lo zaino e il cellulare che è scarico. A quanto pare ieri sera non ho attaccato il caricabatterie alla presa...

Esco di casa sbuffando, ma con mia sorpresa davanti casa mia trovo James appoggiato alla sua macchina con gli occhiali da sole davanti al viso.

«Ciao Faber!» mi saluta con un cenno della mano entrando dentro l'auto non appena mi vede.

«Ti piace fare il tassista ora?» gli chiedo entrando in macchina.

«Era il mio più grande sogno da bambino.» dice mettendosi una mano sul petto fingendosi emozionato, per poi darmi un bacio sulla guancia e partire per andare a scuola.

«So che non vuoi conoscere nessuno Cristal.» dice lui mentre gira a destra. «Però di solito la mattina i miei amici vengono a salutarmi e può darsi che ti rivolgano la parola...»

Deglutisco a fatica mentre inizio a torturarmi le mani.
«Parlare con gli altri non è il mio forte...» dico piano.

«Sta tranquilla, andrà tutto bene.» mi rassicura sorridendomi.

Usciamo dalla macchina e come mi ha già avvertito James, vengono a salutarlo due suoi amici.

«Hey amico!» dice uno battendogli il cinque mentre l'altro gli batte il pugno.

«Ragazzi, lei è Cristal.» dice indicandomi con un sorriso. I due ragazzi mi guardano per un attimo e uno si fa subito avanti baciandomi una mano.

«Piacere di conoscerla, fanciulla affascinante. Porta davvero un bel ciondolo al petto.» dice sorridendo.

«Ma io non ho una collana...» dico capendo dopo cosa intendeva dire diventando rossa. Perché mi sono messa questa maglietta scollata...

James gli tira subito un pugno sulla spalla facendolo scoppiare a ridere.

«Scusa, Axel è pervertito di professione.» dice mentre Axel mi fa l'occhiolino. «Lui invece è Benjamin.» dice indicando l'altro ragazzo che mi saluta con un cenno della mano. Lui almeno sembra normale.

Axel è un ragazzo dai spelli castani con le ciocche tinte di biondo, ha gli occhi verdi e due piercing: uno sul sopracciglio destro e uno sul labbro. Sembra quasi un delinquente.

Benjamin invece ha i capelli neri e gli occhi marroni chiaro, quasi gialli, e gli spunta un tatuaggio dal collo. Grandioso, uno con i perching e l'altro tatuato, gli amici migliori che posso avere...

Oddio, sembro una così brutta persona a pensare cose del genere...

«E tu chi sei?» mi chiede Axel con un sorriso pieno di malizia.

«Lei è Cristal, la mia migliore amica, l'avevo già detto.» dice James fulminandolo con lo sguardo sottolineando il fatto di essere la sua migliore amica.

Axel di rimando alza le braccia al cielo come se gli avessero puntato una pistola contro e in quel momento arriva lui.

Mi butta l'acqua addosso bagnandomi tutti i vestiti. Logan Smith....

«Ops, scusa Cristal, non volevo.» dice ridacchiando perfido. Dato che siamo nel parcheggio della scuola non posso dire nulla al preside, perché non è successo dentro la scuola.... potrebbe anche pensare che mi sono versata dell'acqua da sola...

Accidenti a lui...

Pensavo che finalmente non mi avrebbe più preso di mira e invece sta scatenando la sua vendetta contro di me....

«Cri, stai bene?» mi chiede Axel preoccupato. «A Logan gli rode il cazzo perché deve stare in punizione, lascialo perdere, gli passerà.»

Questa è una frase che ho sentito troppo spesso....

L'inferno nei tuoi occhiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora