4- A rapporto, allievo!

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I tre giorni successivi a quell'episodio spiacevole sono passati decisamente in fretta, tra dure prove, conoscenza di quelli che dovrei chiamare professori, i quali si son dimostrati decisamente tutti strani, e dei miei compagni di ogni corso.

In totale ne devo svolgere quattro per i primi due mesi, ossia fino all'inizio di Marzo.
Per quanto riguarda tutto il resto del tempo che passerò qui, saranno lavori di prestanza fisica.
Probabilmente l'intento del governo è quello di farmi stancare il più possibile in modo che non possa più combinare danni, ma si sbagliano di grosso.

Il Rosberg è sempre più strano, e sto cominciando a credere che questa sia una struttura più particolare di quanto io non pensi già; non c'è una sola materia normale se non letteratura inglese.

Oggi è Domenica, e la caserma di Dylan organizza una festa per l'addio dei suoi soldati che partiranno per NY tra qualche giorno.
Dopo la confessione fuori luogo del direttore ho chiamato subito il mio ragazzo, il quale mi ha confermato la versione che avevo già precedentemente ricevuto. Partirà poco dopo una settimana dal mio arrivo, e di conseguenza, ora che la mia unica motivazione per restare se ne sarebbe andata, non ho un solo motivo per restare qui. 

Sono intenzionata ad andare a quella festa, e dato che oggi è comunque il nostro giorno libero per l'ambientamento la mia assenza passerà inosservata per la maggior parte del tempo.

Anche se son qui da poco quasi tutti hanno capito che sono una persona che si isola e che sta bene da sola, di conseguenza nessuno dovrebbe farsi troppe domande. Non ho la minima idea in che razza situazione io mi stia mettendo, anzi so per certo in cosa mi stia cacciando, ma non mi importa.

Per una volta in tre anni mettere Dylan al primo posto è una priorità.
In questi anni non gli ho mai dedicato il tempo necessario, e ora che passiamo pochissimo tempo insieme me ne pento sempre di più.

Ieri, dopo i miei numerosi giri svolti per il perimetro del Rosberg, ho trovato nell'angolo ovest della recinzione un buco in alto, devo saltare la siepe e poi un muretto con sopra il filo spinato ed il gioco è fatto. Potrei scegliere l'ingresso, ma John lo tiene d'occhio giorno e notte con accurata precisione.

È stato lui ad avvertire Rossi del fatto che non fossi sola in camera mia, e ho capito che devo guardarmi le spalle anche da quell'ometto stecchino che tanto innocuo non è.

Prendo un respiro profondo, afferro lo zaino con dentro l'occorrente per la festa, mi avvio alla porta della mia camera ma prima appoggio sulla scrivania un biglietto per le ragazze. Le ho messe al corrente del mio piano ieri sera, e si son dimostrate da subito d'accordo con me, perciò sul pezzetto di carta scrivo semplicemente un ringraziamento, e le prego di avvisarmi immediatamente in caso Rossi noti qualcosa di sospetto. 

Se conoscessero il mio passato, probabilmente, sarebbero corse immediatamente ad avvertire chi di competenza.
Apro la porta silenziosamente e comincio a camminare per il corridoio.
È mattina presto, quindi teoricamente non dovrebbe esserci in giro nessuno, ma svoltato l'angolo mi trovo davanti Rossi in tutta la sua imponenza. Sembra che graviti attorno alla mia figura, e ciò è frustrante.

Nonostante siano le sei di mattina ha l'aria di essere in piedi già da un po', e comincio ad imprecare mentalmente per essermi imbattuta nell'unica persona che non avrei voluto incontrare oggi.
Devo cercare di andarmene prima che mi veda, così giro i tacchi e vado nella direzione opposta.

«Buongiorno, Marshall» dice autoritario, facendosi probabilmente sentire da tutto il piano.
Operazione fallita.
Mi fermo sul posto, immobilizzata, senza però voltarmi in sua direzione.

«Direttore» rispondo al saluto, con il fiato mozzo ed il cuore in gola.
Correggo la postura, regolo il respiro e risulto impeccabile.

«Come mai sveglia così presto?» chiede venendo in mia direzione con passo lento.
Sento i suoi passi sempre più vicini, e appena mi volto leggermente lo vedo avvicinarsi con le mani unite dietro al corpo vestito di tutto punto, come se stesse attendendo qualcosa da parte mia.

Soldier - CARTACEODove le storie prendono vita. Scoprilo ora