7- Sogni del passato

2.5K 114 73
                                    

«Benvenuti a tutti» dice Voight con fare autoritario, ed improvvisamente nella sala cala un silenzio di tomba.

Il colonnello è un signore sulla sessantina, capelli brizzolati, non troppo alto e con una mascella molto pronunciata. Ha una voce profonda che incute soggezione, il tutto accentuato da due piccoli occhi neri che suggeriscono di dover essere impeccabili dinanzi a lui per evitare che si scateni l'inferno.

Il mio intuito mi ha subito detto di non farselo come nemico.
Per la mia prima volta avrei ascoltato una persona senza controbattere, qualsiasi cosa fosse uscita dalla sua bocca.

«Siete un gruppo di trenta giovani, perfetti per noi. Abbiamo bisogno di nuove caserme, squadre giovani, ma soprattutto ragazzi come voi, freschi, pronti a tutto. Avete superato mesi di prove dure e complicate, test fisici stremanti, e se siete qui adesso è solo perché siete stati i migliori della vostra annata. Benvenuti all'esame finale: dovete mettervi in ordine e seguire tutte le indicazioni che vi verranno date dai vari tenenti e dai funzionari. Vige solo un principio d'ora in poi: il rispetto» dice autoritario.

Ognuno di noi si mette in posizione eretta, tutti in allerta, abbastanza spaventanti dalle parole dette dall'uomo posto al centro della stanca, lievemente rialzato.

Incrocio lo sguardo duro di Rossi posto poco più lontano di me e mi vengono i brividi anche alla distanza di sicurezza in cui sono: è un chiaro e tondo "crea problemi e ti distruggo con le mie stesse mani".

«Fate tutti parte di scuole come il Rosberg, la Clearton, la Hamingway; in poche parole tutti college prestigiosi. Tenete alto il nome del vostro istituto. Avete età diverse, i più giovani non si lascino scoraggiare da un semplice numero, battetevi con tutte le forze che avete» dice poi in conclusione con una voce leggermente più squillante di prima.

Mi guardo intorno, esaminando l'aula magna immacolata in cui siamo.
Tra i ragazzi presenti riconosco due o tre facce del Rosberg, tutta gente però più grande.
Inoltre noto con piacere di non essere l'unica ragazza, e questa cosa mi rassicura in parte.

«Bene, ora avrete mezz'ora di riscaldamento libero con i vostri superiori, mentre l'esame vero e proprio inizierà a partire dalle undici e trenta. Per avvantaggiare i più piccoli, e dare a noi delle idee più chiare, l'esame sarà individuale. Consisterà in un insieme di prove fisiche e non, un colloquio con la commissione sul perché vogliate entrare nell'esercito e un corpo a corpo con il successivo della fila» continua poi.

Dopo varie indicazioni tecniche e di tempistica ci dirigiamo tutti agli anelli da corsa come ci è stato indicato, in modo da riscaldarci per bene e scaricare tensione.
Arrivati sul campo, io ed altri tre ragazzi già visti di faccia ci dirigiamo da Rossi. Uno di questi è colui che ha trattenuto Jackson dopo che l'ho preso a pugni il primo giorno che sono arrivata qui.

«Monclear e Reid corsa sostenuta per un quarto d'ora e dopo due sessioni della scheda cinque. Sarete tra i primi dato che siete dell'annata più grande. Forza andate. Hilton corsa media per quindici minuti e poi scheda quattro. Marshall, con me» dice senza neanche aspettare una risposta di assenso da parte nostra.

Si incammina a una meta a me sconosciuta, facendo scattare tutti e tre i ragazzi ai propri compiti.
La mia testa ancora non riesce a capire se Rossi mi abbia presa sotto la sua protezione per propria volontà o per ordini del tribunale di New York, ma sono intenzionata a scoprirlo il prima possibile.

Vengo sbattuta a terra per la quinta volta in tre minuti.
«Fai presa Marshall, sei molle come una gelatina. Forza, comprimimi il torace con quelle braccia. Stai facendo schifo, vuoi presentarti così al corpo a corpo?» dice concitato di fianco a me, con il fiatone.

Soldier - CARTACEODove le storie prendono vita. Scoprilo ora