MADELYNE's pov
Dopo aver sentito l'assordante e fastidioso suono della sveglia, allungo una mano per spegnerla; ci metto un po' a trovare il mio telefono poiché ancora addormentata, ma dopo tre tentativi ci riesco.
Guardo il telefono non ricordandomi a che ora avessi messo la sveglia e noto che sono le 9:30.
Stamattina io e mio padre partiamo per Boston per una proposta di lavoro che gli hanno offerto lá, giustifica lui, ma soprattutto perché, nonostante siano passati già due anni, mio padre mi vede ancora turbata e scioccata per l'accaduto; ha deciso perciò di farmi cambiare aria sperando che lasciare questa città ricca di dolorosi ma anche ricordi felici passati con mia sorella e con la mamma, funzioni.
Già, avete capito bene. Dopo la morte di mia sorella i rapporti tra mia madre e mio padre sono peggiorati al tal punto da divorziare e andare a vivere non solo in case diverse, ma anche in città differenti. Attualmente mia madre convive insieme al suo nuovo compagno Matthew. Si é infatti trasferita a Los Angeles e ha deciso di lasciarmi vivere con mio padre poiché convinta che vivere con lui mi avrebbe permesso di avere un futuro brillante e trovare un ottimo lavoro. Nonostante sia già da diversi tempo che vivo con mio padre, non riesco ad avere lo stesso rapporto confidenziale che ho con lei.
Mi alzo e vado a fare una doccia veloce e calda per riuscire a svegliarmi. Terminata, mi asciugo velocemente i miei lunghi capelli color pece, i quali mi si appoggiano belli mossi sulle spalle per poi indossare un paio di jeans strappati, una maglietta grigia e sopra una felpa nera. Opto per un paio di vans nere.
Per non sembrare troppo una zombie decido di mettermi un po' di mascara e un filo di matita nera attorno ai miei occhi color oceano, ereditati da mio padre. Devo ammettere che forse sono la cosa che più apprezzo di me; mi conoscono meglio di chiunque dal momento che hanno visto tutto il dolore che ho dovuto passare. Sono gli specchi tramite i quali si è riconducibili al mio doloroso passato anche se, forse, a volte trasmettono fin troppo.
Finisco di preparare le ultime cose e mettere gli ultimi vestiti dentro le valige.
Mi indirizzo poi verso la cucina dove trovo mio padre seduto sulla sedia intento a leggere il giornale e a bere un caffè.
"Ciao amore, è tutto pronto per il viaggio? Fa' una sostanziosa colazione che sarà un lungo viaggio" mi avvisa mio padre, "Sì tutto pronto, tranquillo che non ti farò fare una brutta figura arrivando in ritardo. E comunque per la colazione lo sai che non devi neanche chiedermelo", "Non intendevo dire quello...".
Dopo dieci minuti di colazione super abbondante e calorica finisco e in cinque minuti, dopo aver messo le valigie in macchina e salutato Joyce che é come una seconda mamma, saliamo in macchina e partiamo. Devo ammettere che però Joyce mi mancherà molto, dato che dopo che la mamma se n'é andata e ha lasciato me e mio padre soli, lei é sempre stata al mio fianco e per farmi felice mi raccontava delle storie dicendomi che le erano successe per davvero e preparandomi delle deliziose torte, così sfruttando la sua dote della pasticceria.Mezz'ora dopo
Trascorro il viaggio con le cuffie nelle orecchie, per passare il tempo e con il cappuccio sulla testa appoggiata al finestrino.
Mi perdo un momento nell' osservare dal finestrino la città in cui sono nata e nella quale ho trascorso sia momenti felici, per di più, ma anche momenti tristi. Un insieme di sentimenti e ricordi racchiusi fra gli alti grattacieli di New York, il suo traffico e i clacson di auto inconfondibili per poi addormentarmi pian piano.Circa tre ore dopo
"Sveglia amore!! Siamo arrivati" mi avvisa mio padre, "mhmh... dove siamo?"gli chiesi ancora un po' stordita dalla dormita, "soggiorneremo per un po'al Boston Art Hotel, poiché mi devono ancora consegnare le chiavi del nuovo appartamento per poi andarci a sistemare definitivamente lì".
"Ah okay, va bene" gli risposi mentre uscì dalla macchina e vidi arrivare due maggiordomi: uno per parcheggiarci l'auto e l'altro per prenderci le valige. Giustamente é un hotel a quattro stelle, uno dei migliori di Boston; papà non avrebbe potuto far altrimenti.
Prima di entrare nel lussuoso hotel presi un respiro, mi guardai attorno e dissi tra me e me: "tocca a te decidere se rimanere ancora ancorata al passato o cominciare una nuova vita".
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MI SONO PERSA NEL TUO AFFETTO
RomanceVi è mia capitato di confondere una forte amicizia con qualcosa di più forte? Questo è quello che succederà tra Josh e Made, due ragazzi con due passati tristi che scalfirono la loro infanzia. Sin dai primi giorni legheranno molto, anche se non manc...