Sea.

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Tu sei come il mare
Volevo dirtelo
Nascondi la parte migliore
Ti amo, voodoo love.

Guardo il mare di Ostia e mi vengono in mente queste frasi, scritte da qualcuno.
Qualcuno che conosco troppo bene.
Qualcuno che stasera dovrebbe essere qui.

Avete presente quei ritrovi tra parenti, sì, quelli che si svolgono una volta l'anno e che, quando si avvicinano, vorresti fuggire all'inferno piuttosto che andarci?
Ecco.
Per me, stasera, va un po' così.

Solo che questo non è un ritrovo tra parenti, anzi, è pure peggio.
Ritrovo tra ex concorrenti di Sanremo 2018.
Sì, lo so, sembra una baggianata.
Ma è vero.

Dato che non ho voglia di stare in compagnia, perché l'unica persona che vorrei affianco a me in questo momento è lui, me ne sto in disparte, seduto sugli scogli, a guardare l'orizzonte e a chiedermi quando arriverà.

Non sono asociale, semplicemente evito di prendere a calci certe persone ogni volta che aprono bocca.
Al massimo sono altruista.

Dopo aver atteso un altro po', decido di afferrare il telefono e di provare a chiamarlo.

Provo una volta
Due, tre, dieci.
Ma nessuno mi risponde.

Anche il messaggio che gli ho inviato su WhatsApp è stato ignorato.
Non so che fare.
Il mio migliore amico è sparito e io sono in ansia, ho paura che gli sia accaduto qualcosa.

Dopo qualche minuto, mi arriva un SMS.
È lui.

"Vieni verso la pineta, ti aspetto lì.
È urgente.
Ti devo parlare.
Ermal"

Il mio cuore batte a mille mentre corro verso la fitta boscaglia, ben lontana dalla spiaggia.
Che dovrà dirmi di così importante?

Cammino per un po'.
Poi lo vedo.
Anzi, li vedo.
Perché Ermal non è solo.

Insieme a lui c'è Silvia, la sua fidanzata.
Mi sta puntando una pistola addosso.
Ed Ermal è seduto su una seggiola, con le mani legate dietro lo schienale.

"Non ti avvicinare!"
Mi grida lei, sempre puntando l'arma verso di me.

"È una pistola giocattolo."
Dice il mio amico.

"Eeehi!"
Lo rimprovera Silvia.
Poi aggiunge:
"Perché ho un fidanzato scemo?"

"È vero, è di tuo nipote!"

"Stai zitto tu!"

A questo punto Silvia getta la pistola finta nella borsa a fianco a lei.
"Comunque, caro Fabrizio, io ti ho chiamato qui per dirti due parole."

"Traduzione: se non fai come dico io ti picchio."

"Ermal!"

"Ok, la smetto."

"Allora, caro il mio Fabrizio, voglio solo dirti che Ermal è MIO e SOLTANTO MIO, quindi tu non ti devi azzardare a toccarlo neanche per sogno con quelle manacce sporche."

"Sono pulite." Ribatto.

"Intende dire tatuate."

"Ah. Ok. Silvia, senti, cercherò di spiegartelo con le buone.
NOI DUE NON STIAMO INSIEME E IO NON SONO OMOSESSUALE.
Questo è tutto."

"Ah, ma quindi voi due siete solo amici?"

"Sì."

"ERMAL! SAI COSA SEI?"

"No."

"UN BUGIARDO! SOLO UN BUGIARDO!
SAI COSA TI DICO?
QUESTO TE LO TIENI.
TRA NOI È FINITA. CHIARO?"

Detto ciò, Silvia si toglie l'anello che ha al dito e se ne va.

"Non guardarmi così! Non è colpa mia se lei capisce pane per polenta!
Ora vieni qui e slegami, grazie.
Sono due ore che sto seduto."

Slego il mio amico, quindi insieme ci avviamo verso la spiaggia dove ci aspettano gli altri.

Ad un certo punto, Ermal guarda l'anello che ha in mano e mi chiede:
"Che dici, lo regalo ad Ornella Vanoni?"

"Regalalo alla Vanoni."








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