02/2017
"Ciao."
L'uomo alza la testa verso di lui.
Ha un'espressione cupa sul volto, lo guarda con occhi torvi, come se volesse intimare al ragazzo di andarsene.
Il ragazzo gli tende la mano destra, in segno d'amicizia, in segno di connubio."Mi chiamo Ermal." Aggiunge.
L'uomo lo ignora e sbotta:
"Fammi indovinare, tu a scuola eri il secchione, quello che stava sempre ai primi banchi, giusto?""...E tu eri quello che stava sempre agli ultimi banchi, il nullafacente, giusto?"
"Giusto."
L'uomo dai capelli corvini sorride.
"Comunque, piacere, io sono Fabrizio."
06/2017
"E chissà dove finisce il mare
Dove non chiudi gli occhi per sognare"Strimpello con la mia chitarra, ma sono costretto a fermarmi perché una voce mi interrompe.
"Che fai?"
Mi volto, lo guardo negli occhi.
"Suono."
"Qui?"
Sì, qui.
Di fronte al mare.Si avvicina, sorridendo.
Una volta seduto a fianco a me, mi scompiglia i capelli come solo lui sa fare.
Non me la prendo, tanto sarebbe inutile.
Lo conosco troppo bene.Volge un occhiata all'orizzonte, una alla mia chitarra, una a me.
"Che dici se scriviamo qualcosa insieme?"
02/2018
"Teso?"
"Un po', nulla di grave."
"D'altronde ci siamo già passati, no?"
"Sì."
"Ti va se ci sediamo lì, ricciolé?"
Guardo il punto che ha indicato.
Due poltrone rosse, due tavolini.
Il posto in cui ci siamo conosciuti.02/2018
Apro la porta, preoccupato.
Lo trovo seduto sul letto, con il telefono accanto a sé, la testa fra le mani.
Se mi avessero chiesto perché ho scelto lui, quel giorno, avrei risposto: "perché ci completiamo a vicenda."Mi siedo accanto a lui, che sembra rassicurarsi.
Alza lo sguardo: noto che i suoi occhi sono bagnati a causa dei troppi minuti passati a piangere, a disperarsi.
Lo conosco troppo bene, lui a queste cose ci tiene terribilmente tanto."L'hai saputo?"
La sua voce è spezzata dai singhiozzi e non riesce a non piangere.
Annuisco, quindi lo abbraccio, sento le sue braccia intorno a me, i suoi capelli ricci che mi solleticano la pelle.
Sento i suoi singhiozzi, la sua voce rotta dal pianto.
Non voglio vederlo così.02/2018
"Hai visto? Che ti avevo detto?"
Mi sorride, prima di abbracciarmi forte.Con il premio in una mano e una bottiglia di vino nell'altra, salta per la stanza.
Insieme ridiamo, felici, entusiasti, orgogliosi di noi stessi.Dopodiché, ci affacciamo alla terrazza che dona una splendida vista sul mare Sanremese.
Mi stringe a sé e mi sussurra all'orecchio:
"In fondo, non ci hanno fatto niente, no?"06/2018
"Ti odio."
"Perché?"
"Ti avevo detto di venire, ma non di entrare nel mio camerino!"
"Perché? Che c'è di male?"
"Mi deconcentri!"
"Ma tu non sei mai stato concentrato Fabbrì..."
Si mette a ridere, quindi mi tira un piccolo pugno sulla spalla.
"Sì ma sbottonate 'n po'!"
Aggiunge, mentre mi sbottona la camicia.
"Ti ricordo che è il TUO concerto, non il mio!"
"Appunto, è il MIO concerto, quindi voglio che tu sia presentabile, non vestito come un barbone!"
10/2018
Lo stringo forte a me, mentre guardiamo le stelle.
Se ora mi chiedessero perché tra tutti ho scelto lui, risponderei: "perché è il mio migliore amico."
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One - Metamoro
FanfictionRaccolta di One Shot Metamoro scritte da me. #17 in #couple - 18/10/2018 #16 in #metamoro - 14/11/18 #13 in #metamoro - 22/11/18 #7 in #fabriziomoro - 23/12/18