Luce.

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"Una luce è sicuramente quella di Ermal."

Leggo queste parole e non posso fare a meno di sorridere.
Fabrizio anche quando è lontano riesce in qualche modo a far sentire la sua presenza.
Mi manca troppo, lo ammetto.

Mi mancano i suoi modi di fare, la sua risata, i suoi cappelli da pescatore, il suo accento romano, il suo inglese biascicato, i suoi occhi neri come la pece, quei capelli sempre in disordine, il suo modo di montare i mobili dell'ikea con due manate, i suoi tatuaggi.

Quanto vorrei che fosse qui accanto a me, in questo momento.

Accendo la radio per distrarmi un po'.

... Eppure mi hai cambiato la vita
Sembra ieri
Eppure mi hai cambiato la vita...

Sento queste parole, queste note, questa canzone che conosco troppo bene.

Perché è il primo brano che ho sentito da lui.
Le prime note che le sue mani hanno composto.
La prima canzone che ha suonato solo per me.
Fabrì. Quanto vorrei che tu fossi qui.

Le lacrime scendono, non so perché.
Piango, butto fuori tutto ciò che ho dentro.
Perché piango?
È una cosa stupida, piangere per qualcuno.
O forse no.
Forse sto piangendo perché ci tengo.
Tengo a lui più di ogni altra cosa.

Senza esitazione, afferro il telefono.
Cerco la chat, la trovo.

A Fabrizio: La vedi quella nebbia?

Da Fabrizio: Forse non è nebbia.

Già.

Forse è solo anima che evapora, forse è solo un sogno in anticipo, forse è solo un respiro, forse è eccedenza straripante, forse sei tu, forse sono io.

Forse.
Fosse.
Forze.
Chissà...

A Fabrizio: Che significa?

Da Fabrizio: Per te che significa?

A Fabrizio: Non saprei, per me è solo un'ombra.

Da Fabrizio: Allora vuol dire che c'è luce da qualche parte qui vicino.

One - MetamoroDove le storie prendono vita. Scoprilo ora