Odio e amo.Ti chiederai forse perché io lo faccia.
Non so, ma sento che accade, e mi tormento.
Catullo.
3.
Rivedere mia madre ha riscaldato il mio animo. È stato un po' come la miccia che centimetro dopo centimetro ha bruciato un filo sottile, arrivando velocemente al fulcro del meccanismo e rimettendo in moto il mio cuore.
Rivedere i suoi occhi blu accarezzare dolcemente la mia figura e sentire le sue mani vezzeggiare il viso, mi ha immediatamente portata a piangere come una fontana. Sentire la sua voce è stata la più rassicurante promessa che tutto sarebbe andato bene.
Abbracciare mio fratello Rayne è stato come respirare aria fresca dopo mesi di arsura.
Stringere Shirin a me è stato invece come avvertire istantaneamente il nostro legame fortificarsi ancora di più.
Ma il luogo che preferisco da sempre a tutti gli altri, nell'emisfero intero, sono le braccia di papà.
La sensazione unica che si prova nell'essere stretta in quella calorosa morsa familiare è indescrivibilmente potente, e lo è ancora di più, quando ne hai avvertito il bisogno sotto pelle per anni, senza poterlo soddisfare.
Ogni paura, ogni timore e tutti i dubbi che mi hanno divorata fino ad oggi sottolineando quanto fossi fragile lontana dalla mia famiglia, sono stati spazzati via non appena i miei occhi hanno incontrato un altro paio del tutto identici che mi osservavano con amore, stupore nel constatare quanto sono cresciuta e un'adorazione smisurata che solo un padre può avere nei confronti di una figlia.
E quando la sua voce carezzevole ha toccato nuovamente ogni fibra del mio essere arrivando dritta al cuore, contemporaneamente ho pensato che ogni mio incubo, avrebbe finalmente cessato di esistere.
E ho sbagliato su tutta la linea.Perché il mio incubo personale è ora in piedi, a pochi passi da me, con un sorriso beffardo ad incurvargli le labbra sottili.
E che io sia maledetta, non ho potuto impedire ai miei occhi di immagazzinare ogni particolare di lui e alla mia mente di elaborare il tutto a velocità della luce racchiudendo le informazioni, in un piccolo cassetto della memoria denominato 'PERICOLO'.
Una sensazione sinistra si insinua in me quando mi accorgo che i suoi occhi dal colore tanto particolare, quasi lo stesso colore della lavanda, mi osservano attenti, derisori e quasi sorpresi partendo dalla mia testa bionda e arrivando alle mie converse sporche di terriccio. Forse come tutti, non si aspettava di vedermi tanto grande, o forse, semplicemente, non si aspettava di vedermi e basta.
Plausibile più la seconda o, per lo meno, so per certo che la seconda era da lui tanto sperata.
Eh no caro, ti è andata male!Minosse fa un passo verso di me e io cerco in tutti i modi di violentare il mio corpo a non farne uno indietro.
Dai cervelletto, centro del movimento, non mi abbandonare proprio ora!
Voglio dimostrargli sin da subito che non sono più la bambina che lui, abile burattinaio, ha terrorizzato sin dalla nascita. Non sono più alla sua mercé. Nossignore.
Pianto bene i piedi sul pavimento come a volerne diventare una estroflessione e per quanto voglia scappare da lui e da quello sguardo tanto profondo e penetrante, riesco a resistere.
Fanculo stronzo, ora vedrai con chi hai a che fare.Al mio affronto, a quanto pare da sua signoria percepito forte e chiaro, il suo sorrisino strafottente si allarga e gli occhi si assottigliano sulla mia figura come se stessero guardando un patetico agnellino sacrificale piuttosto che la loro principessa.
Giochi di potere devono eccitarlo come non mai, ma evidentemente Vossignoria non è abituato a perdere.
Minosse incrocia le braccia guantate sul petto e fa un altro passo verso di me studiandomi con calma letale "Ma guarda un po' l'arrivo dell'inverno chi ci ha portato, Bambolina... bentornata a casa".
E ci risiamo. Poche parole gli sono bastate per far schizzare il mio nervoso a livelli talmente alti da farmi avere paura che da un momento all'altro potessi spaccarmi la mascella o slogarmi la mandibola per quanto stessi stringendo i denti.
È chiaro che ora abbia un altro ascendente su di me, del tutto diverso da quello che ci legava quando ero solo una mocciosa.
Allora di certo non andavo a pensare che fosse dannatamente sexy o che il suo profumo virile annebbiasse tutti i miei sensi da donna!
Alzo gli occhi sul suo viso pronta a controbattere con una risposta tagliente, ironica e cattivamente sarcastica ma ogni parola mi muore in gola. Fottuto ascendente.
Da così vicino, sono rimasta incantata.
Incantata dai suoi lunghi capelli color della luna, lisci e lucenti come seta, che contornano la sua figura possente a pochi passi dalla mia minuta ed esile.
Incantata dal suo viso virile e perfetto, dal naso dritto e mascolino, dalle labbra sottili sempre incurvate in una linea severa che tante volte avrei voluto vedere aprirsi in un sorriso per me, dalla mascella squadrata che mi ha sempre fatto capire quanto fosse nervoso nel rapportarsi con me e dagli occhi dal taglio elegante, freddi e scostanti la maggior parte delle volte.
Incantata dal suo corpo imponente ricoperto interamente da un'armatura nera, che si è conquistato Dio solo sa chissà quanti anni prima e che lo aveva decretato allora, come adesso, il soldato più potente di mio padre.
E mentre navigo in tutte le mie elucubrazioni mentali, sono anche consapevole di star facendo la figura della scema davanti a tutti e soprattutto davanti a lui che ancora sta aspettando una mia risposta.
Ma non riesco ad impedire a me stessa di continuare a tacere e trovarlo perfetto, bello da far male, e per questo, quanto di più sbagliato possa esistere e quanto di più pericoloso io possa pensare.
Soprattutto di lui!
"Ehm sorellina, hai forse intenzione di dirle due paroline?" la domanda ironica di Shirin arriva forte e chiara alle mie orecchie insieme al sangue che mi colora le guance per l'inevitabile figura di merda.
Grazie Shir, ti adoro.
Sono sempre più convinta che per un allineamento di pianeti, per una concezione astrale e per tutte le indigestioni da miele mangiato da Winnie Pooh, io sia nata sotto una stella davvero, ma davvero, sfigata.
Minosse arcua le sopracciglia ormai sicuro che io sia diventata muta o sia davvero una sciocca analfabeta e fa un altro passo verso di me, ma è la voce di mio padre a salvarmi in corner.
"Lilith amore, tutto bene? Sei stanca?" papà mi guarda con un cipiglio preoccupato ed io nelle sue parole ci vedo la perfetta via di fuga.
La strada per El Dorado.
Alias la mia stanza.
Grazie a Dio Papà! Di nome e di fatto.
Faccio un piccolo passo verso la porta già pronta a mandare a puttane tutti i propositi di apparire forte e coraggiosa.
Ma insomma chi sono io per giudicarmi? Non sono mai stata una tipa dedita a mantenere i fioretti a maggio, non sono mai andata in chiesa ogni domenica (anche perché sarebbe davvero blasfema la mia presenza) e neanche il mio ciclo è costante nel suo impegno mensile!
Almeno posso dire di essere una persona coerente. In barba a tutti.
Raccolgo la mia soggezione tra le braccia insieme all'umiliazione e con un piccolo sorriso me le metto sulla spalla come fagotto e annuisco "Si papà, credo che andrò a fare una doccia calda e poi sotto le coperte, il viaggio è stato lungo..."
Papà mi sorride e si avvicina dandomi teneramente un bacio sulla fronte mentre sento i suoi occhi, scavarmi la schiena.
"A domani piccola mia, sono felice che tu sia tornata a casa, non immagini neanche quanto".
Sorrido ora sinceramente all'uomo che ho di fronte e di cui sono profondamente innamorata sin da quando ne ho memoria e mi avvio fuori dalla stanza ignorando invece l'altra presenza.
Ignora Lilith, ignoralo e andrà tutto bene.
Cammino a passo di marcia verso la mia stanza accertandomi che non mi stia seguendo e sbattendo la porta alle mie spalle ermeticamente, una volta arrivata.
Mi poggio con la schiena e con la testa contro il legno fresco e levigato e mi lascio andare ad un lungo sospiro.
"Accidenti" passo una mano fra i capelli e guardo gli intarsi pregiati che ci sono sul pavimento.
Il cuore mi batte forte, ho avuto così paura di questo incontro e l'ho immaginato talmente tante volte che stento a credere di esserne uscita così miseramente una volta avvenuto davvero.
Ho immaginato tantissimi finali, Minosse con un cappio al collo, Minosse che mi porta un the freddo mentre sventola con una palma, aria fresca sulla mia figura vittoriosa che lo ha appena schiacciato come un insetto e ancora Minosse che mi dice con quella sua voce sensuale, che per la cronaca, sensuale nella mia mente non era fino da oggi, di essere la sua unica principessa a cui sarà devoto per l'eternità.
Ma mai e dico mai, ho immaginato che sarebbe finita con la mia miserevole scena muta e la ancor più mia umiliante fuga.
Che schifezza Lilith.
Tolgo le scarpe usando il piede opposto per far leva sul tallone e le getto sul pavimento con un sonoro tonfo.
Mi libero poi anche della maglia e dei jeans rimanendo in intimo verde e con tutta l'intenzione di andare a fare un bel bagno rilassante.
"Felice di tornare tra le mani del tuo burattinaio preferito... Bambolina?".
Quella voce, la sua voce, mi fa rizzare tutti i peli sul corpo.
Mi giro di scatto verso di lui con gli occhi spalancati dalla sorpresa e osservo di nuovo come una scema la sua figura imponente troneggiare nella mia stanza.
Ma come minchia ci è entrato?!
Mi fa un occhiolino sfacciato per poi spostare gli occhi più in basso seguiti subito dai miei confusi.
Non appena mi accorgo che la sua attenzione è incentrata sul mio seno mi stringo nel mio stesso abbraccio e lo guardo in cagnesco mentre lui ridacchia.
"Qualcosa di buono allora ce l'hai Bambolina".
"Minosse evapora. Subito! Nessuno ti ha chiamato, no non sono felice, stammi lontano e tutti siamo più contenti!" mi sottraggo di scatto dalla sua vicinanza raccogliendo la maglia che indossavo pochi secondi fa dal pavimento, cercando di schernirmi miseramente dai suoi occhi.
Minosse mi guarda e sorride "Neanche io vorrei essere qui ma purtroppo Hades vuole ciò, quindi se proprio vuoi lamentarti con qualcuno Bambolina, lamentati con il paparino" dice incrociando le braccia al petto e appoggiandosi alla porta squadrandomi da capo a piede.
Ossignore.
Lo fulmino con lo sguardo e desidero con tutto il cuore che una voragine si apra sotto i suoi piedi facendolo cadere con il suo bel culetto nell'oblio. Bellissimo culetto aggiungerei.
Si è insopportabile, ma diamo a Cesare quel che è di Cesare, è anche maledettamente bello...
Tanto bello.
Una bellezza che inizia a starmi sui coglioni proprio come lui.
Da quello che ricordo, tutte morivano dietro il suo bel faccino, ed ero sicura che molte volte non mi aveva protetta per farsi qualche sciacquetta.
E ho fatto pure la rima.
"Non mancherà l'occasione fidati! Avrò modo di parlare con papà e togliere entrambi dall'incombenza di sopportarci!".
Vai Lilith, ora si che mi piaci coraggiosa, dura e risoluta.
Prendo ancora una volta il coraggio a mille mani, perché due non bastano e mi avvio verso la porta del bagno aprendola e sbattendogliela in faccia.
Certo ha aperto quella della camera senza che io me ne accorgessi ma se solo osa aprire anche quella del bagno e sbirciarmi nuda gli sego le palle.
I nervi mi rimbalzano di nuovo in su quando sento la sua voce raggiungermi nuovamente.
"Beh comunque, se ti può far sentire più forte e coraggiosa, Bambolina, non hai solo le tette belle ma anche un gran bel lato b".Dio ti prego, se esisti, uccidilo.
Angolo Autrice.
Buonasera Bamboli xD
Sono tornata dalle vacanze ed ora con il capitolo tre annuncio anche che ogni giovedì ci sarà la pubblicazione di un nuovo capitolo.
Quando tuttavia mi anticiperò o ne posterò due alla settimana sarete informati.
È un capitolo che apre finalmente la storia, noterete infatti che è cambiato anche il tempo verbale con cui i personaggi parlano.
Ho scelto il presente perché lo trovo più funzionale per ciò che avverrà in seguito quindi se vedete un cambio tra i primi due capitoli e questo, mi ripeto, don't worry, sono cosciente di ciò.
Poi deciderò se tenere i primi due così o cambiare anche loro.
Per ora spero che il capitolo vi piaccia!!
Buona serata!
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Touch me with your skin
Lãng mạnL'uomo che avrebbe dovuto proteggere la sua vita da ogni male, in realtà altro non è che un cinico bastardo, sarcastico fino al midollo, stronzo di nascita e tremendamente bello di natura. Lo aveva sempre considerato un mostro. Lilith viveva la sua...