Chapter 4

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-L'unica cosa di cui dobbiamo avere paura.

È la paura stessa.

Franklin Roosevelt




4.







Sono arrivata alla conclusione che Dio non esista.
Ovviamente sto parlando di un Dio diverso da quello che incarna mio padre, sia chiaro.
Perché se questa entità in questione esistesse, ora non me ne starei di certo qui, in ammollo nell'acqua calda da due ore, solo per evitare di incontrare di nuovo Cerbero di là.
Ci scommetto le ovaie che è ancora nella mia camera con quel sorrisetto sfacciato e la faccia da bastardo che istiga ogni mio latente istinto violento a spaccargliela.
Che soddisfazione sarebbe.
Esco dalla vasca e mi avvolgo in un telo morbido color perla, friziono i capelli con un asciugamano del medesimo colore e li lascio cadere lungo la schiena nuda rabbrividendo quando le punte bagnate sgocciolano sul corpo.
Prendo un lungo, lunghissimo respiro.
Mi guardo allo specchio e la ragazza che di rimando mi trucida con sguardo confuso e lucido nel riflesso, ha le guance talmente rosse che sembra quasi sul punto di avere un collasso.
Un altro po' di tempo passato in questo bagno e davvero rischio che Minosse mi veda nuda stesa a terra priva di sensi e mi derida fino alla fine dei miei giorni, o dei suoi.
Che battuta Lilith. Davvero divertente.
Sospiro di nuovo come se non ne potessi fare a meno. Mi sento così stanca e disorientata.
La verità è che mi manca Ken, ho vissuto sempre e solo con lui in tutti questi anni ed ora, non vedere la sua zazzera rossa girarmi intorno e i suoi occhi verdi miti, mi mette ansia.
Cosa starà facendo? È felice di essere tornato? O starà già russando, sul suo lettone, con l'odore sotto al naso della pizza preparata in casa da sua madre solo per lui?
Chiudo gli occhi e smetto di tergiversare. Quando li riapro afferro l'intimo di pizzo verde smeraldo e il mio pigiama con le mucche e li indosso quasi come fossero l'armatura per andare in guerra.
Forza Lilith, puoi farcela, muso duro e credo in te!
Apro piano la porta del bagno e infilo piano il viso tra la fessura creata, sbirciando nella stanza per captare qualsiasi cosa di diverso, ma nulla sembra fuori posto.
O nessuno sembra fuori posto.
Forse lo ha capito che deve andarsene a fan... a farsi benedire.
"Non so se trovarti più patetica o più bambina, ma sono sicuro che possa trovare anche un giusto compromesso tra le due versioni di te".
La sua odiosa voce mi fa gelare sul posto e innervosire all'ennesima potenza, ma fortunatamente, ho il tempo necessario per ordinare al mio cervello di non farsi intimidire e di continuare a camminare come se niente fosse.
Ignoralo.
Cammina, destra e poi sinistra, prima un piede e poi l'altro.
"E dimmi soldatina, cammini sempre come se qualcuno avesse infilato su per il tuo bellissimo orifizio qualcosa oppure hai l'ansia da prestazione?".
La mia palpebra destra a quell'affronto tanto volgare inizia a tremolare dalla schizofrenia che mi sta salendo e con la coda dell'occhio vedo la sua imponente figura per metà nascosta dal buio della stanza.
Mi guarda con sarcasmo maligno e fredda calcolazione.
"Dì un po' sei per caso una talpa o semplicemente ti piace fare il topo di fogna!?" sbotto irritata come non mai.
E si sono consapevole che le mie risposte fanno schifo ma non ragiono lucidamente quando c'è lui ad anche solo cento metri di distanza.
Minosse si va avanti con passo lento e cadenzato e a poco a poco, piccole parti del suo corpo vengono illuminate dalla luce della luna... niente di più bello.
"Sai, sono sorpreso. Insomma, credevo che crescendo saresti stata più astuta o anche solo più maliziosa, il tanto che ti bastava per far finta di tenermi testa ecco. Sei invece consapevole della tremenda arringa che hai usato per difenderti Bambolina?" sorride mellifluo deridendomi.
Conta Lilith conta.
Uno, due, tre...
Stringo i pugni e lo guardo fiera alzando il mento per poterlo fronteggiare.
"Non ho bisogno di difendermi da te, le persone che tu incarni devono solo essere ignorate e trattate con indifferenza, ed è quello che ho intenzione di fare!".
Minosse porta una mano sul petto e imposta i tratti del viso in una espressione triste.
"Oh, mi sento così addolorato per questo" cambia l'espressione di colpo indossando la sua migliore faccia da stronzo.
Quattro, cinque, sei...
Faccio finta che non esista, cosa molto difficile, e mi avvio verso il letto gattonando verso il centro e aggiustando le coperte.
"Quelle sono smagliature?".
Conta Lilith conta.
Sette, otto, nove...
"Oh no aspetta, la regina la chiama ritenzione idrica per nascondere l'inevitabile cellulite che invece l'ha colpita, tu però non sei troppo giovane per soffrirne Bambolina?".
"Mia madre sarà un'eterna ventiseienne! Le tue sono solo stronzate!" sbotto innervosita più che mai.
Ma lui sorride per niente toccato dalla mia voglia di cavargli i bulbi oculari e utilizzarli come orecchini.
In fondo hanno un bel colore.
"Perché ti scaldi così tanto se non rappresenta il vero ciò che dico? Eh Bambolina?".
Ok. Dieci.
"Datti fuoco Minosse!".
E conta sto cazzo.
Una risata vibrante e calda, fa vibrare anche qualcosa dentro al mio petto quando lascia le sue labbra e serpeggia fino alle mie orecchie.
"Ma che Bambolina indisponente" si avvicina lentamente a me e ad ogni stridio dell'armatura che annuncia la sua imminente vicinanza, la mia pelle rabbrividisce.
I miei occhi seguono ogni suo movimento ipnotizzati così come lo sta seguendo la luna, che sembra essersi ostinata a volerlo illuminare per forza, quasi come se fosse una sua creatura.
E per quanto bello non farei fatica a crederlo.
Schiudo le labbra senza neanche accorgermi di averlo fatto e vedo i suoi occhi calare su di esse, gesto che me le fa serrare subito.
E subito i suoi occhi ritornano derisori nei miei, ma in essi ci leggo un velo di... sorpresa?
Sorpresa che dura veramente poco perché nel giro di un battito di ciglia ritornano a scannerizzarmi freddi e superbi.
Della serie sei la cacca secca che ha pestato un barbone e io il Dio del mondo, quindi prostrati e leccami i piedi.
E come al solito, persa nei meandri della mia fantasia, per poco non salto in aria e mi aggrappo al soffitto con le unghie quando mi accorgo che il viso di Minosse è ad una spanna dal mio.
Mi trafigge da parte a parte con il suo sguardo glaciale e mi guarda malissimo, non c'è più nessuna traccia di sarcasmo sul suo viso, solo molta, molta cattiveria.
"Ho sperato, giorno dopo giorno che tu morissi. Ho sperato che la notizia arrivasse qui, per gli altri come una tragedia immane per me come la più lieta comunicazione di vittoria. Ho immaginato lo scenario sai?".
Si china su di me poggiando entrambe le mani sul letto, al lato delle mie gambe. Sento il materasso piegarsi sotto la sua forza. Sbarro gli occhi e sento il sangue gelarsi nelle vene. Sono immobile ed inerme sotto di lui che si erige in altezza su di me e mai come in questo momento, mi sono sentita un topo in trappola.
"Ho immaginato tuo padre e tua madre piangere disperati, l'inferno spegnersi e piegarsi al dolore dei suoi sovrani e me, umile servitore di tuo padre, pronto ad offrirgli una spalla su cui piangere".
"Come puoi essere così vile nei confronti dell'uomo che ripone in te tutta la sua fiducia? Tu non la meriti e papà se ne accorgerà presto! E quando lo farà, potrai anche essere l'uomo più forte del mondo ma niente ti salverà dall'essere esiliato da questo posto!" le parole mi escono involontarie ma cariche di rabbia.
Come può un essere tanto meschino!?
Minosse mi guarda attento, nulla di quello che ho detto sembra averlo minimamente sfiorato.
"Sei così ingenua Bambolina. Il mondo non gira intorno a te e non lo fa neanche la vita di tuo padre. L'importante per lui è la sua regina. Colei che non deve mai esalare il suo ultimo respiro è lei e solo lei. Certo, tiene anche a te ma il dolore della tua perdita lo affronterà come ha affrontato altri dolori in precedenza. Ed è su questo che la mia preghiera volgeva".
Deglutisco una saliva che non c'è e resto in silenzio piegata pian piano dalle sue parole che continuano ad arrivare al mio cuore e ad incrinarlo.
"Ma sei tornata, contro ogni mio pronostico e questo mi dispiace tanto".
Sento la sua voce tagliente stordirmi a poco a poco e il suo alito fresco sulle mie labbra.
Dentro me c'è un misto di paura, rabbia, indignazione ma anche fascino e ipnotismo.
Mi sento in balia di sensazioni troppo forti e contrastanti fra loro e tra queste c'è anche il dolore.
So che Minosse non mi ha mai voluto bene, ma in cuor mio, quando vedevo Thanatos e Hypnos occuparsi dei miei fratelli senza odiarli solo perché nati, non potevo fare a meno di chiedermi cosa avessi io di sbagliato e perché lui non si fosse affezionato a me.
Era per colpa del colore dei miei capelli? Voleva che gli fosse affidata Shirin o forse Rayn? O magari era per colpa del mio carattere mite?
Ricordo che un tempo volevo a tutti i costi essere accettata da lui, avevo il desiderio che mi prendesse in braccio per proteggermi davvero dal buio, dai mostri sotto al letto e dai cadaveri di cui avevo tanta paura. Ma ricordo ancora meglio che ogni mio sogno e desiderio nei suoi confronti veniva infranto da una sua azione nei miei riguardi, del tutto opposta alle mie aspettative.
Ed allora ho smesso di averne.
Sbatto le ciglia per ritornare al presente lasciando nel passato la piccola bambina bionda che piangeva e che ancora oggi mi lascia l'amaro in bocca e osservo l'uomo che continua a guardarmi dall'alto verso il basso, con espressione seria.
Ed io, da brava bambolina, continuo a starmene in silenzio e a disagio, inerme sotto il mio burattinaio.
"Non dovevi tornare, sei stata così disubbidiente" la sua voce torna a scalfire le corde della mia anima.
È un attimo quando alza la mano verso il mio viso e io chiudo gli occhi per paura di essere colpita, ma pochi secondi dopo, sento il freddo della mano guantata sul mio viso, senza alcun dolore a seguirne.
Minosse mi alza il viso facendo una leggera pressione sotto il mento e i suoi occhi scendono sulle mie labbra ancora una volta schiuse per la paura.
Le osserva quasi come se fossero il punto principale del suo odio.
"Le cose stanno così ora, piccola Lilith. Tu sei tornata infrangendo i miei sogni ed io mi impegnerò a distruggere tutti i tuoi".
Beffardo si china su di me e ruba il mio primo bacio.







Angolo autrice.

Buon pomeriggio Bamboli! Come potrete notare è un capitolo che finalmente avvia alla vera storia.
Ne sono particolarmente contente e vorrei dedicarlo ad una lettrice che mi è stata fedele sin dall'inizio la cui dolcezza e sincerità è spiccata.
Buon compleanno a 95_Ginger! <3
Ora tornando a noi, vi chiedo di commentare e lasciarmi feedback sia positivi che negativi, ma comunque un rimando al lavoro che sto svolgendo con tanto amore.
Cosa ne pensate di Minosse?
E di Lilith?
Un'altra domanda che voglio porvi è, capitoli più lunghi o la lunghezza è giusta così?
Spero rispondiate in tanti!
Buona serata!!





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