Just The Way You Are

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Lauren

Quando era scesa giù, così convinta, temevo avrebbe fatto qualcosa di avventato. Ma non pensavo che la rabbia che nascondeva così in profondità l'avrebbe portata a difendere così apertamente la sorella, sembrava un cavaliere, uno di quelli valorosi, che non hanno paura ad estrarre la spada nel momento in cui serve. Dopo le urla di tutti e il pianto disperato della più piccola, si sentì una porta sbattere, Camila provava a far calmare la sorella, riuscendoci portandola però sopra, sentì dei passi e delle voci, una era Camz “vedrai, ora conoscerai delle persone bellissime, sono sicura che te ne innamorerai anche tu”. La sua voce era dolce

“Hey.. come ti chiami?” Disse la bambina

“Lauren, ma tu puoi chiamarmi Lolo!” Risposi inchinandomi

“E come vi siete conosciute?”domandò curiosa la bambina.

“ci siamo conosciute al parco, sì, lei mi è venuta addosso ed è caduta rovesciandosi il gelato addosso” risposi.

“bello!” Disse Sophia per poi decidere di stancarsi e farsi accompagnare dalla sorella di sotto. Dopo poco Camila tornò e si buttò tra le mie braccia

“Hey, sei felice, eh?” Dissi baciandola in fronte.

“Beh.. si, perché non dovrei esserlo? Ho rincontrato mia sorella, sono fidanzata con te…” dissi per invitarmi a sedere sul letto..

“Che vuoi fare?” Disse maliziosa.

“Niente, volevo solo stendermi accanto a te.” risposi dolcemente

“Ehm… Ragazze… io devo andare a casa, ci vediamo domani a scuola, Mila”disse dandole un bacio sulla guancia.

Dinah uscì dalla porta e noi due tornammo a metterci a letto, restammo solo abbracciate però, senza fare nulla. Non dicemmo nemmeno nulla.

“Camz, se posso… come è successo con Austin?” Domandai  

“Io e Dinah c'eravamo divise perché avevamo classi diverse e ad un certo punto mi sono sentita seguita, mi giro e vidi lui, ma continuai a camminare fingendo di non averlo visto, ma ad un certo punto mi prende alle spalle, mettendomi poi una mano sul fianco, per non destare sospetti, mi porta nel cortile, dove sta il campo da football e lì inizia a sbottonarmi la camicia, io provo ad allontanarlo, ma… lui è più forte, quindi mi spinge contro il muro con tutta la sua forza, non riuscivo a reagire, ero spaventata, avrei tanto voluto tirargli un calcio nelle palle… ma ad un certo punto mi obbliga a...ad abbassarmi e… e.. si sbottona la cerniera del pantalone facendo uscire il suo coso… fortunatamente, mentre mi aveva tirato per i capelli.. sentiamo dei passi e lui scappa, lasciandomi lì a terra, la gente passava ma nessuno se ne fregava, così ho preso le mie forze, quelle che mi erano rimaste e mi alzai, vedevo tutto sfocato a causa delle lacrime….ma… sono riuscita ad entrare in classe..” disse iniziando a piangere.

“Lauren, non fare nulla di avventato, sai perché il preside ti ha chiamato ieri? Perché Austin è suo figlio, quindi, per lui qualsiasi cosa faccia diventa un santo, anche se si tratta di uno stupro o di bullismo.” Disse mettendomi in guardia.

“Camz, se credi che mi faccia spaventare da un cazzo di figlio di papà ti sbagli di grosso, può anche succhiarmi il cazzo quel pezzo di merda” dissi lasciandola senza parole.

“Sii professionale, professoressa, non si dicono certe cose..” rise, anche se sapevo che era un sorriso forzato.. mi rimisi sul letto, e la strinsi forte.

“When we're alone, I get so close
Give me your warmth I've never known
Face to face, caught in a wild embrace
This is the safest place I've ever known”

I Wanna Love You Inside OutDove le storie prendono vita. Scoprilo ora