I'm Your Teacher

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Lauren

Non riuscivo a smettere di pensare alle sue labbra, erano delicate ed erano diventate la mia dipendenza… oh, Lauren, in che guaio ti stai andando a cacciare?

“Lolo, posso chiederti una cosa?” Domandò Ally, distraendomi dai miei

“Certo!” Risposi

“Chi è la ragazza che ti stavi limondado alla festa di Normani?” Domandò curiosa

“Si chiama Camila ed è una delle mie studentesse… e mi piace da morire.” Dissi mordendomi il labbro.

“Studentessa, eh?”  Continuò Ally.

“Sí.. l'ho conosciuta il primo giorno di lavoro e non sono riuscita a togliermela dalla testa…” dissi

“Ow… sembri un'adolescente innamorata..” disse Ally abbracciandomi.

“Ehm… è tardi, devo andare!” Disse poi dandomi un bacio sulla guancia.

Si era fatto davvero tardi ed io andai a dormire, misi la sveglia. Feci anche un bel sogno, interrotto dalla sveglia, mi alzai, mangiai e mi lavai  e andai a scuola, ovviamente la prima che trovai in classe fu lei

“Buongiorno!”dissi, si spaventò era mezza addormentata sul banco

“Scusa, Camz non era mia intenzione spaventarti “ dissi avvicinandomi a lei.

“Tranquilla, ero sovrappensiero…” rispose

“A che pensavi?” Domandai curiosa

“A te” disse lei guardandomi negli occhi. Alla fine si alzò e si mise seduta sulla cattedra accanto a me. Ci guardammo negli occhi per un istante, poi suonò la campanella.

“Che odio, eh?” Disse lei ironica, io le sorrisi. Si sedette ed io mi appoggiai alla cattedra aspettando che entrassero anche gli altri. La classe di riempí.

“Oggi test a sorpresa, spero abbiate studiato” stranamente tutti cercarono subito le penne negli zaini. Consegnai i compiti e mi andai a sedere al mio posto, un silenzio mai sentito, e ad un certo punto, mi trovai ad essere ipnotizzata dalla figura di Camila impegnata a scrivere, poi si alzò con il foglio in mano e lo consegnó, tornò a risedersi e vidi che mi fissava. Allegato un foglietto.

“Spero sia andato tutto bene, in caso contrario… beh… non vedo l'ora”  sorrisi leggermente, poi iniziai a leggere il test, era tutto corretto..  ma mi venne comunque un'idea…

Guardai prima l'intera classe era ancora tutta intenta a scrivere… quindi ne approfittai per cercare il suo sguardo che ci mise poco a trovare il mio, le sorrisi leggermente e poi riabbassai lo sguardo.

Guardai l'ora e mi resi conto che era l'ora di consegnare.

“Ragazzi, siete pronti a consegnare?” Domandai

Risposero in coro che gli sarebbero serviti altri cinque minuti e glieli concessi. Suonò la campanella, consegnarono tutti.

“Cabello.. le devo parlare!” Usai il mio tono da professoressa, e si alzò, ma aspettó che se ne andassero tutti per venire alla cattedra.

“Camila… cosí non va, ma potremmo rimediare”dissi maliziosa

Non disse nulla, ma sorrise maliziosa e quell’atteggiamento mi piacque da morire. Mi avvicinai all'orecchio.

“Ti aspetto fuori scuola, non tardare” la vidi deglutire leggermente, poi se ne andò, con un sorriso malizioso. Andai nella sala dei professori ad aspettare la fine delle lezioni, una volta da sola, presi il telefono e iniziai a perdere tempo… dopo venti minuti, decisi di avviarmi alla macchina e misi della musica per smorzare il tempo.

Chiusi gli occhi per cinque minuti, poi sentì picchiettare al finestrino: era lei

“Posso salire?” Domandò dolcemente, le dissi sì, quindi salì in macchina.

“Dove mi porti di bello?” Disse con quella voce dolce

“ Lo scoprirai!” Dissi vaga.

Arrivammo a casa mia, parcheggiai l'auto nel garage e le andai ad aprire la portiera, le porsi la mano.

“Miss Jauregui… cos’è questa galanteria?” Domandò ironica

Risi, la guidai per la casa.

“Che ci facciamo qui?” Domandò.

“non ti faccio del male” dissi rassicurandola.

“Se non mi fidassi di te, non sarei venuta, so quello che voglio..” disse maliziosa

“Anche io..” risposi io dolcemente.

Le presi la mano ed entrammo in cucina.

“Prima mangiamo, okay?” Dissi sorridendo, lei scoppiò a ridere.

“E giustamente… mica possiamo studiare senza energie” disse ironica

“Ma… come l'hai capito?” Domandai stupita.

“Beh… di certo, una professoressa con cui ti sei baciata non ti  porta a casa sua solo per delle ripetizioni.. e poi avevo fatto tutto bene...quindi fai due più due” la guardai ancora di più, era intelligente.

“Ma ammetto, che apprezzo lo sforzo…” disse avvicinandosi, mi fece sedere sulla tavola, e tirandomi per la camicia e iniziò a baciarmi, poi si fermò…

“Devo dirti una cosa…” disse dolcemente.

“Questa è la mia prima volta”  affermò arrossendo.

“Beh… allora dovremmo renderla speciale” dissi con voce roca. Arrossì di nuovo

“Vieni con me” si spostò per farmi scendere dal tavolo le presi la mano e la portai di sopra, nella camera da letto.

La feci sdraiare sul letto, ero all'impiedi di fronte a lei, la guardavo profondamente negli occhi e non riuscivo a guardare altrove, lei si mordeva il labbro, in continuazione.

Lasciai che la giacca cadesse sul pavimento, poi iniziai a sbottonarmi lentamente la camicia, a quella vista lei non riuscì a resistere, mi tirò per la cintura, e mi fece posizionare sopra di lei. La tirai per la maglia.

I Wanna Love You Inside OutDove le storie prendono vita. Scoprilo ora