3 - Bugia o verità

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Ela ora era davanti a quell'edificio. Non sapeva che fare. Il giorno prima passò tutto il tempo a pensare a quell'uomo e a quello che era successo. Pensava fosse uno scherzo, non poteva essere vero.
Era li, ferma davanti alla porta. Confusa e agitata.
In quel momento non aveva il coraggio di entrare.
*Su dai Ela entra, non avere paura.* Disse una voce nella sua testa. *Si magari può essere uno stupido scherzo... Ma se non lo fosse?*
Ela dopo le ultime parole che gli passarono per la testa decise di entrare.
Si trovò davanti ad un atrio più tosto grande, sulla sinistra si trovava un uomo che la guardava.
-"Prego. Dove deve andare?"
Ela si avvicinò e con voce un po' insicura disse "Hho un appuntamento." E le passò il biglietto. "Ela Rossi" disse in seguito.
L'uomo guardò un foglio davanti a lui, prese una targhetta e gliela porse.
-"Ecco a te. Mettila bene in vista." Ela prese il cartellino e se lo mise sulla giacca.
-"Bene.." continuò "primo piano sulla destra, suona il campanello e dopo che ti hanno fatto entrare ripeti semplicemente quello che hai detto qui." L'uomo le rivolse un sorriso, Ela ricambiò e si avviò verso il primo piano.
Suonò, la porta si aprì e si trovo in una stanza grande e tutta bianca, davanti a lei una ragazza che la guardava un po' seccata, forse perché pensava fosse qualche fan a portare dei regali. Quando Ela si avvicinò e gli disse le stesse cose che aveva detto al signore sotto, la ragazza prese il telefono e fece un numero.
-"Signore, scusi il disturbo. È arrivata Ela Rossi."
Dopo tre secondi la ragazza abbassò il telefono.
-"Prego da questa parte, seconda porta a destra."
La ragazza si avviò e quando arrivò davanti alla porta bussò.
-"Prego avanti!!" Si sentì dall'altra parte.
Ela aprì la porta e si ritrovò davanti lo stesso uomo di ieri che gli faceva cenno con la mano di accomodarsi mentre prendeva il telefono.
-"Si, pronto? Lo puoi fare entrare."
Ela nel frattempo si guardava in torno e gli cadde l'occhio su una foto. L'uomo davanti a lei insieme ad altri sette ragazzi. I BTS.
Mentre guardava ancora la foto incredula, si sentì bussare dalla porta dietro a lei.
-"Finalmente!! Entra entra. Ela ecco il tuo lavoro."
Ela si girò e dalla porta entrò un ragazzo. Quasi non poteva crederci. Alto, fisico asciutto ma muscoloso e capelli castani. Jung Hoseok.
-"Accomodati caro." Gli fece cenno accanto alla sedia della ragazza. Ela aveva il cuore il gola, non poteva credere che si stava per sedere accanto a lei.
-"Allora. Hoseok lei è Ela."
Il ragazzo allungò la mano un po' confuso ed Ela fece lo stesso gesto.
-"Ti ricordi di quello che abbiamo parlato pochi giorno fa?"
La faccia del ragazzo non era più un punto di domanda ma era diventata un punto esclamativo. Era sbiancato di colpo, e guardava a bocca aperta l'uomo dall'altra parte della scrivania.
-"Ssi... Pperché?" Rispose subito dopo.
L'uomo con gesto indicò semplicemente la ragazza e subito dopo disse "Ecco qua. La soluzione ai nostri problemi."
Ela ancora confusa, non riusciva a capire di cosa stessero parlando. Dopo pochi secondi di silenzio la ragazza si fece avanti.
-"Mmi scusi... Ma come potrei essere io la soluzione?"
-"Ah si! Quasi dimenticavo di dirtelo. Il lavoro di cui ti parlavo ieri consiste, in poche parole, che tu e il ragazzo accanto a te abbiate una finta relazione."
Il cuore di Ela si era ufficialmente fermato.

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