1 - Arrivi nella notte

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La notte scendeva lenta su Focolare. Il freddo di quest'anno aveva reso le coltivazioni poco redditizie e le patate erano state le uniche a dare qualche frutto.

Nathan sedeva ad uno dei tavoli della locanda di suo padre.

Diciassette anni, capelli castani, occhi scuri, un normale ragazzo. Non che ci fosse un gran bisogno di essere speciali.

A Focolare non c'era nulla. Un paesello disperso tra i monti del Regno Settentrionale. Freddo d'estate, gelido d'inverno. In quel luogo vivevano in tranquillità non più di cinquanta anime.

Nathan rifletteva in silenzio. Erano diversi mesi che gli affari andavano male. Per tenere in piedi la locanda il padre era al limite. Un altro inverno forse, e poi avrebbero chiuso i battenti.

Proprio mentre rimuginava il portone si spalancò. Nella locanda entrarono gelide sferzate di neve.

Si fece avanti un uomo enorme coperto da un manto scuro. Era così alto che dovette abbassarsi per passare nella porta.

Nathan non aveva mai visto un uomo tanto grande.

Doveva avere all'incirca quarant'anni, la sua pelle era leggermente ambrata e aveva ispidi capelli corvini tutti disordinati. Nathan era un po' intimorito.

Non riconosceva il simbolo di nessuna gilda o clan della zona. "Stranieri. Da molto lontano per giunta... Saranno venuti a cercare guai?" pensò il ragazzo, stringendo con forza l'attizzatoio del camino. Era pronto a difendere la locanda di suo padre con i denti se necessario.

Subito dopo il gigante, coperta da un pesante mantello chiaro, apparve lei. Il cuore di Nathan saltò un paio di battiti.

A Focolare le ragazze erano poche. Spesso erano figlie di manovali o agricoltori, abituate al lavoro nei campi e nelle stalle. Ragazze piazzate, donne legate al nord e alla terra. Nathan non aveva mai visto invece una ragazza come quella.

Minuta, dai capelli quasi argentei e dagli occhi chiari e freddi. La sua pelle era bianca e sottile ed il suo viso perfettamente simmetrico. Non un'irregolarità o un difetto segnava quella visione angelica.

Entrò con molta grazia. Ben lontana dai modi burberi dei soliti viandanti.

Nathan era inebetito a fissare quella ragazza.

Questa si avvicinò con calma, affiancata dal suo enorme compagno.

Erano a poco più di un metro, ma l'aura di fascino lo stava schiacciando come un enorme peso. Senza considerare quella massa di muscoli che la seguiva. Quel tipo incuteva un gran timore.

«Buonasera. Io ed il mio compagno staremmo cercando una stanza per la notte» iniziò la ragazza con fare tranquillo.

Nathan era ancora preso da quella visione. La ragazza lo fissava come se avesse qualcosa di strano sulla faccia.

Il giovane sbatté velocemente gli occhi e, in un momento di lucidità, si accorse di star facendo la figura dello sciocco.

«Sì... Sì, nessun problema!» rispose, ricordandosi delle buone maniere con forse troppa foga.

"Quanto tempo senza nuovi clienti! E questi sembravano anche particolarmente ricchi!" pensò il ragazzo con un velo di speranza.

«Ah... beh non ci sono problemi. Le camere sono al piano superiore, scegliete pure quella che preferite» disse Nathan indicando le scale «sono dieci pezzi a notte».

La ragazza estrasse da una tasca un piccolo borsello in pelle e lo diede al giovane.

«Prendi pure. Abbiamo lasciato i cavalli nella stalla, vedi di tenerli con cura. Ci muoveremo domani mattina sul presto, quindi preparali come si deve per il viaggio. Grazie.» disse con tono molto autoritario.

Questi ultimi giorniDove le storie prendono vita. Scoprilo ora