8 - L'oro dei peccatori

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Erano passate diverse ore da quando avevano lasciato il villaggio incenerito diretti verso la città di Thaos.

Nathan rifletteva ancora su tutto quello che era successo. Era tormentato da numerose domande su ciò che avevano detto il pomeriggio prima.

«Arya» disse Nathan, rompendo il silenzio «Poi non mi hai risposto. Cosa significa che tu sei il numero due?».

Se ci fosse stata più luce, il ragazzo avrebbe visto un sorriso di fierezza in volto alla giovane.

«Eh mio piccolo ed ingenuo amico» cominciò lei in tono saccente «sono molte le cose che non sai di questo mondo! Credo che qui ci voglia un piccolo ripasso, sempre che la signorina Anna sia d'accordo!».

Anna guardò per un breve attimo Nathan e poi acconsentì con un cenno della testa.

A quel punto Arya cominciò «Come penso avrai capito, l'Ordine non è solo un gruppo di monaci. Al suo interno esistono varie sezioni, ognuna con un suo compito. Io, Anna e Dago facciamo parte degli Otto Cavalieri. In pratica siamo Avestan di altissimo livello addestrati principalmente per combattere demoni. Ognuno di noi ha un rango all'interno, e appunto io sono il numero Due. Anna è il numero Sette mentre Dago è il Cinque.»

«Quindi mi stai dicendo che tu sei più forte di Anna e Dago?» chiese stupito Nathan.

«È all'incirca così» rispose Anna «i gradi non vengono assegnati unicamente sulla sola forza combattiva ma possiamo intenderla in questo modo. Arya è legata con Zhi Ming. La tartaruga nera è uno spirito Leggendario, ben al di sopra dei normali spiriti a cui si legano i comuni Avestan.»

Arya continuava a fissare Nathan con un grosso sorriso stampato in volto.

«E invece tu e Dago che spiriti possedete?»

Anna fece un piccolo risolino «Io e Dago siamo... speciali. Noi non siamo Avestan, abbiamo semplicemente le nostre capacità».

«La signorina Anna è una Sigillante!» esclamò Arya tutta contenta «un'esperta di Sigilli. Oh sì, di prim'ordine! È lei che ha creato il patto di molti dei Cavalieri coi rispettivi Spiriti. Senza considerare Dago!»

Nathan guardò il guerriero.

«Devi sapere che Dago non è né un umano né un Avestan. Lui è un Asura, uno spirito della furia!» disse eccitata Arya. Era bello poter essere lei a spiegare le cose una volta ogni tanto.

«La signorina Anna ha sigillato il suo potere in modo tale che possa essere controllato, per questo viaggiano sempre in coppia»

Con questa spiegazione Nathan comprese il significato di molte frasi dette da Anna durante gli ultimi scontri. Sembrava quindi che fosse lei a controllare il potere dell'uomo. Liberandolo dai sigilli, questo diventava esponenzialmente più forte.

Ma c'era un rovescio della medaglia: più sigilli venivano sciolti e meno controllabile sarebbe diventato Dago. Ora come ora Anna faticava a reggere il secondo sigillo.

«Di base i sigilli sono semplicemente un modo per incanalare il Qi ed utilizzarlo a proprio piacimento. Un talento come quello della signorina Anna è più unico che raro! Pensa che è stata lei a sigillare C...»

A quelle ultime parole Anna si voltò immediatamente. L'aria si fece subito pesante, e Arya si zittì subito non finendo la frase.

"Certo che ne hanno di segreti..." pensò Nathan.

«Ma da quello che sapevo io non c'erano più Avestan potenti da decenni. Invece voi siete ben oltre il grado Novizio I!»

Nathan pensava che persone come quelle dovrebbero essere conosciute in lungo ed in largo!

«Considera che incrementare il proprio potere è una cosa molto complessa. Tra un grado e l'altro la differenza è enorme: ognuno di essi necessita dello stesso livello di tutti quelli precedenti messi insieme per essere superato. In pratica è necessario raddoppiare la propria forza! Solo grazie alle tecniche più antiche che ci ha fornito l'Ordine e ad una dura selezione sono nati gli Otto Cavalieri.»

«Di quel piromante invece» disse Anna «non sappiamo nulla nemmeno noi. Dovremo certamente riferire al Gran Maestro per fare luce sulla questione. Non è possibile che un Avestan di grado Esperto III, con uno spirito Leggendario per giunta, vaghi per queste terre senza che l'Ordine lo sappia.»

Sentendo quelle spiegazioni a Nathan tornavano in mente le storie antiche dei grandi Avestan. Si narrava di uomini in grado di uccidere anche col solo pensiero! La cosa lo esaltava particolarmente.

Nathan si crogiolò nelle sue riflessioni fino al mezzogiorno. Era particolarmente stanco, e la ferita al fianco sembrava essersi riaperta un poco. Ma non avevano tempo di fermarsi.

Non molto distanti da Thaos

Il sole era alto nel cielo e oramai mancava poco a Thaos. La terra intorno a loro si stava seccando diventando rossa come l'argilla.

I quattro viaggiatori iniziarono ad incontrare i primi villaggi. La terra era morente, con coltivazioni pressoché nulle. Gli abitanti erano visibilmente poveri e deboli.

Un velo di tristezza ricopriva il cuore di Nathan. I suoi compagni, invece, sembravano non farci caso.

«Cosa succede qui? Sapevo che Thaos fosse una delle città più ricche del regno...» chiese Nathan appena giunti all'ennesimo villaggio in rovina.

«Siccità e carestie» rispose Dago «i soldi non comprano la remissione dai peccati.»

«Lo sfruttamento del terreno. L'inquinamento causato dalle gilde di fabbri. Le razzie dei mercenari. Questo è il risultato dell'avarizia di Thaos.» disse Arya. Nella sua voce era percepibile una nota di rabbia.

Anna se ne stava davanti a tutti, in silenzio fissando di fronte a sé.

Se qualcuno avesse potuto sentire dentro di lei, avrebbe udito urla strazianti di dolore e pianti ininterrotti. Si sforzava con tutta sé stessa di non piangere.

Quando giunsero finalmente alle porte della città, il suo viso era già rigato dalle lacrime.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Sep 10, 2020 ⏰

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