Improvvisamente qualcosa sfondò a tutta forza un muro della locanda andando di botto a sbattere contro quello dall'altra parte.
Un buco di più di due metri di diametro fece entrare il gelo della notte.
La gente per un attimo tentò di capire cosa stesse succedendo. Alcuni, feriti dall'impatto e dalle schegge, cercavano di rialzarsi.
Sul muro piegato come un cratere si trovava un uomo di grandi dimensioni. Profonde ferite solcavano il suo corpo e alcune grosse schegge di legno lo perforavano.
Qualcosa di orribile ed informe si affacciò dal buco. Una massa gorgogliante in continuo mutamento simile ad un enorme lupo fece capolino nella sala. Sembrava composto da filamenti metallici e melma scura.
In un attimo fu il panico generale. La folla iniziò ad urlare e a correre, tentando con tutte le proprie forze di raggiungere la porta.
Non c'era un attimo da perdere. «Via di qui, muoviamoci!» urlò Anthon guardando Nathan. Il suo sgurdo era terrorizzato.
Il ragazzo prese d'istinto il braccio di Olivia, paralizzata dalla paura, e corse a fianco di suo padre verso una finestra. Ma fu vano.
La creatura urlò nuovamente. Un suono tanto terribile e stridulo che tutti i bicchieri e persino le finestre esplosero in mille pezzi.
Per un attimo Nathan dovette accovacciarsi e tapparsi le orecchie. Rapidamente poi si rialzò e riafferrò la ragazza.
La bestia si gettò sulla folla. Le lame in continuo movimento che formavano il suo corpo inziarono a macellare tutte le persone sulla sua strada.
Il sangue iniziò a schizzare ovunque, dal soffitto alle pareti.
La mano di Nathan teneva stretta quella della ragazza. "Non ti lascio andare!" urlò il ragazzo nella sua mente.
La giovane lo seguiva a tentoni, confusa e spaventata, continuando ad inciampare. Ma la presa di lui era salda. Nathan si voltò con uno sguardo sicuro ed urlò «Tranquilla, corri! Non ti lascerò andare!».
La bestia continuava a muoversi furiosamente sulla folla, triturando e schiacciando qualunque sfortunato si trovasse davanti a lei.
La porta era a pochi passi. Nathan strinse i denti ed accellerò.
Sentì uno strattone ed un urlo. Si voltò di scatto. Con un'orrida sorpresa scoprì che ciò che stava tenendo in mano era solo il braccio di Olivia, ridotta ormai ad una massa informe di carne da quella creatura.
"No..." le parole gli morirono dentro.
Si sentì immobilizzare dall'orrore della scena.
La bestia si trovava ora a meno di due metri dal ragazzo. Questa lo fissò. Per un attimo, due puntini rossi all'interno di quella massa pulsante gli sembrarono occhi. E sembrava che stessero guardando proprio lui.
L'essere si gettò fulmineo su Nathan. Un urlo strozzato fu l'unica cosa che riuscì ad emettere. Qualcosa però non andava.
Si guardò intorno ed era ancora intero. Alzò lo sguardo e davanti a lui una figura completamente ricoperta di sangue si stagliava imponente.
Un corpo enorme e possente armato di due grosse asce aveva bloccato quella bestia infernale.
«Dago!» urlò il ragazzo, stupefatto dall'enorme forza che sembrava avere il guerriero. Ora aveva collegato! Era lui quello che aveva sfondato il muro.
"Come fa a muoversi ancora?" pensò stupito Nathan.
«Muoviti stupido uomo» gli intimò con una voce profonda e quasi gutturale «vai e fuggi lontano!».
Nathan non se lo fece ripetere due volte. Velocemente si gettò fuori dalla finestra. Una volta all'esterno affondò nella neve fino al ginocchio. Era coperto molto poco ma in quel momento il suo cervello bruciava dalla paura e non sentiva nulla.
Annaspava nella neve quasi come se nuotasse. Riuscì a compiere pochi passi prima che una creatura uguale a quella incontrata nella locanda gli si parò davanti.
Aveva in bocca il cadavere a pezzi di qualcuno.
Appena la creatura vide Nathan sputò quello che aveva in bocca. Per un attimo al ragazzo parve di riconoscere i lineamenti del padre in quel corpo. Immediatamente la bestia iniziò a pulsare. Le lame che la formavano si scontravano tra di loro generando un terribile stridio metallico si diffuse. Il suo corpo iniziò a prendere un colore rossastro a causa del calore liberato. "È questa la fine, allora" pensò Nathan con le lacrime agli occhi.
Una voce risuonò potente nella tormenta.
«Primo Sigillo della Forza: crogiolo dell'Imperatore».
Un cerchio luminoso si venne rapidamente a creare al di sotto della bestia. All'improvviso una potente esplosione sollevò il terreno gettando la creatura in aria.
Nathan venne sbalzato di diversi metri. La neve, per fortuna, attutì l'impatto. Al suo fianco camminava Anna.
«Ho usato un sigillo di primo livello per non ucciderti. Ma ora stai indietro o sarai d'impiccio.»
Nathan di certo non si sarebbe mosso, anche perché doveva avere qualche osso rotto e sentiva le forze mancargli poco a poco.
I passi di Anna erano tanto leggeri da non affondare nella neve per più di un paio di centimetri. Aveva un aspetto regale e una fermezza nei movimenti degna di un generale.
«Primo Sigillo del Tiranno: libero» disse urlando la ragazza. Nathan non aveva la minima idea di cosa stesse blaterando, ma era molto intimorito da questo lato della ragazza.
Con un boato l'intera facciata della locanda crollò. Un piccolo bagliore rosso fu seguito da una delle due creature scagliate all'esterno a tutta forza..
Dalle macerie uscì una figura massiccia.
"Dago... quanto è forte quell'uomo?" si domandò Nathan vedendo quello spettacolo. La visibilità era limitata dal buio e dalla neve e non riusciva a distinguere bene i lineamenti dell'uomo.
"Livello 158. Al limite di Esperto I. Ora non dovrebbe più avere problemi" pensò Anna. Era vero che erano due demoni di categoria 2, ma Dago era un guerriero eccezionale.
«Dammi tempo Dago!» urlò Anna. L'uomo, dalla distanza, alzò l'ascia che teneva in mano in segno affermativo. La ragazza sembrò raccogliersi come in preghiera con le mani al petto.
Di quello che ne seguì, Nathan ne aveva un ricordo molto confuso. Il freddo e le ferite avevano iniziato a fargli girare la testa. Non era sicuro di quello che fosse realtà e di quello che fosse invece fantasia.
Dalla sua posizione è sembrato che Dago si fosse lanciato con velocità e forza disarmanti verso le due creature. In entrambe le mani teneva un'ascia diversa.
Non sembrava provare alcun dolore dai colpi che subiva. La sua pelle sembrava fatta d'acciaio e i suoi colpi erano così forti da farvibrare l'aria. Come una furia combatteva in svantaggio numerico, ferendo gravemente una delle due creature.
A quel punto una luce pari a quella di dieci soli illuminò l'area.
Dopo quello Nathan perse completamente i sensi.
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Questi ultimi giorni
Fantasy"Questi ultimi giorni" è la storia di un mondo alla sua fine, anche se ancora nessuno se ne è reso conto. Gli spiriti del Continente hanno deciso di vendicarsi degli uomini, troppo superbi e altezzosi. Grandi forze si stanno schierando, pronte per...